#ISRAELHAMASWAR. Altri 25 morti a Rafah. Hezbollah attacca ancora insediamenti israeliani. Houthi abbattono un Reaper e colpiscono due navi mercantili

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Il 29 aprile a Riad in Arabia Saudita si è tenuto il forum economico da dove hanno parlato i big della politica internazionale. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha riferito di essere a Riad per discutere della normalizzazione tra il Regno saudita con Israele e del futuro di Gaza dopo la guerra. 

Blinken a Riad: “Hamas ha ricevuto un’offerta ‘estremamente generosa’ e deve prendere una decisione rapidamente. Spero che prenda la decisione giusta”. “Non abbiamo ancora visto da Israele un piano operativo a Rafah che garantisca la protezione dei civili”. Un alto funzionario di Hamas ha detto all’AFP: “Non ci sono problemi fondamentali con la proposta aggiornata dell’accordo”. Gli unici a rifiutare la proposta ancora una volta sono quelli delle brigate Qassam.

L’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri europeo Josep Borrell ha dichiarato alla Reuters che si prevede che diversi paesi europei riconosceranno lo Stato palestinese entro la fine di maggio. 

Il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha riferito che: “C’è una generosa offerta per un cessate il fuoco di 40 giorni a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi”. “L’Iran, attraverso il suo sostegno a Hamas a Gaza, agli Houthi nello Yemen e a Hezbollah in Libano, sta destabilizzando la regione”

Circolano voci secondo cui George Soros stia pagando gli studenti radicali per alimentare le proteste anti-israeliane. Le proteste filo-palestinesi negli Stati Uniti si sono ampliate notevolmente negli ultimi nove giorni. Alcune università, che quella dell’Indiana, hanno chiesto l’intervento della polizia in tenuta antisommossa per affrontare i manifestanti.

Le autorità avrebbero piazzato cecchini sui tetti di alcuni campus universitari negli Stati Uniti.

Reuters riferisce che alti funzionari del Dipartimento di Stato americano hanno scritto una nota interna al Segretario di Stato Blinken affermando che “non considerano affidabili o credibili le assicurazioni israeliane sull’utilizzo di armi statunitensi in conformità con il diritto internazionale”.

Fonti militari a Sanaa hanno riferito alla testata Al-Akhbar che i preparativi americani erano stati monitorati per lanciare un’aggressione aerea su larga scala contro lo Yemen, compreso il sostegno ad un attacco di terra lanciato da fazioni fedeli agli Emirati Arabi Uniti, i cui indicatori iniziarono ad apparire sul terreno i fronti dei governatorati di Taiz, Lahj e altri.

Una fonte egiziana a Sky News Arabia: “Il Cairo reagirà con decisione a qualsiasi violazione da parte di Israele del trattato di pace e dei suoi annessi di sicurezza”. Secondo l’Egitto ci sarebbe una apertura di Israele per discutere un cessate il fuoco totale. Fonti francesi confermano: “I colloqui per il cessate il fuoco a Gaza stanno facendo progressi, ma sono ancora caratterizzati dalla cautela”. Il ministro degli Esteri israeliano, Ysrael Katz, ha detto che “Israele rinvierà l’operazione contro la città di Rafah, nel sud di Gaza, se verrà raggiunto un accordo sulla liberazione degli ostaggi”.

La Corte penale internazionale (CPI) potrebbe emettere mandati di arresto nei confronti del primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, del ministro della Difesa Yoav Galant e di alti funzionari militari in relazione ai combattimenti nella Striscia di Gaza già questa settimana, riferisce il canale televisivo americano NBC News.

Benjamin Netanyahu ha lanciato un monito alla Corte: “Sotto la mia guida, Israele non permetterà mai alcun tentativo da parte della Corte Penale dell’Aja di minare il suo diritto fondamentale all’autodifesa”. “La minaccia ai soldati e ai personaggi pubblici dell’IDF in Israele, l’unica democrazia in Medio Oriente e l’unico stato ebraico al mondo, è scandalosa”. “Israele continuerà a perseguire la vittoria nella nostra giusta guerra contro i disgustosi terroristi che cercano la nostra distruzione. Non smetteremo mai di difenderci. Anche se le decisioni del Tribunale dell’Aja non influenzeranno le azioni di Israele, costituiranno un pericoloso precedente che minaccerà i soldati e le figure pubbliche di ogni democrazia che combatte il terrorismo criminale e le pericolose aggressioni”.

Negli ultimi tre giorni, tre ministri di Israele sono stati coinvolti i tre diversi incidenti stradali: il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Ben Gvir, la figlia è rimasta ferita; il ministro dell’Istruzione israeliano Haim Biton la cui auto si è ribaltata a Gerusalemme, il padre del ministro è gravemente ferito; infine il ministro Benny Gantz ha riportato una frattura al piede durante il suo tour a “Yad Mordechai” nella Striscia di Gaza e sta continuando cure ed esami in ospedale.

A Tel Aviv sono in corso proteste contro il governo; i manifestanti hanno sfondato le barriere della polizia.

L’IDF sta ammassando dozzine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine con la Striscia meridionale di Gaza, apparentemente preparandosi a un’invasione della città di confine di Rafah.

I gruppi palestinesi hanno fatto sapere che ci sarà una escalation di violenza nella regione se Israele invaderà Rafah in modo particolare in Egitto. 

Un interessante precedente è stato creato nel diritto marittimo. Una flottiglia turca che trasportava rifornimenti per Gaza avrebbe subito ritardi dopo che la Guinea-Bissau aveva chiesto che la sua bandiera fosse ammainata da due navi in ​​attesa di ulteriori ispezioni. Questo dopo che Israele ha esercitato pressioni sul governo del paese dell’Africa occidentale. Stiamo parlando di una nave mercantile ancorata nel sud della Turchia e di un’altra nave attivista ancorata a Istambul.

Secondo il diritto marittimo, le navi non possono navigare in acque internazionali senza la bandiera di un paese. Questo è il motivo per cui alle due navi non è consentito lasciare il porto dopo che le bandiere della Guinea-Bissau sono state rimosse fino a quando non verrà trovata una nuova bandiera per loro.

L’esercito americano ha detto che gli Houthi nello Yemen hanno lanciato il 25 sera un missile balistico contro navi nel Golfo di Aden senza causare danni o vittime. Le forze della coalizione avrebbero distrutto i missili e gli UAV lanciati dagli Houthi. Il Comando centrale degli Stati Uniti parla di scontro con 5 droni nel Mar Rosso. A partire dal 27 di aprile gli Houthi hanno postato video della distruzione di UAV americano MQ-9 Reaper. Secondo gli Houthi si tratterebbe del secondo Mq-9 distrutto sui cieli di Sanaa. 

Il British Maritime Trade Center riporta un nuovo attacco Houthi nel Mar Rosso meridionale nella giornata del 29 aprile. La compagnia britannica di sicurezza marittima Embry ha detto che la nave colpita è portacontainer battente bandiera maltese è stata attaccata da tre missili lanciati dagli Houthi mentre era in rotta da Gibuti al porto di Jeddah in Arabia Saudita, a 54 miglia nautiche a nord-ovest di Mokha, senza che la nave o l’equipaggio siano rimasti feriti. Sarebbero stati lanciati 3 missili. Si ritiene che l’attacco sia stato compiuto perché i registri della società che la gestiva mostravano rapporti d’affari con Israele.

Secondo gli yemeniti “sono stati monitorati i preparativi americani per lanciare una massiccia aggressione aerea contro lo Yemen, i cui indicatori hanno cominciato ad apparire sul terreno sui fronti dei governatorati di Taiz, Lahj e altri”.

Le forze armate yemenite il 26 febbraio hanno emesso un comunicato ufficiale riferito al primo attacco ad una nave commerciale e all’abbattimento del Reaper americano in cui si legge: “Le forze navali delle forze armate yemenite hanno preso di mira una nave petrolifera britannica (Andromeda Star) nel Mar Rosso con una serie di missili navali la nave è stata colpita direttamente. Ieri, le forze di difesa aerea delle Forze Armate yemenite hanno abbattuto nello spazio aereo del governatorato di Saada anche un velivolo senza pilota americano MQ9, mentre svolgeva missioni ostili”.

“Le forze armate yemenite confermano che continueranno a svolgere ulteriori operazioni militari a sostegno del popolo palestinese fino alla fine dell’assedio e alla fine dell’aggressione contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza”. Si attende un nuovo comunicato per la nave attaccata il 29 aprile. 

Dopo gli attacchi degli Houthi, l’Egitto ha annunciato ufficialmente che le entrate del Canale di Suez erano diminuite di circa il 50%.

Fronte tra Israele e Hamas aggiornato alle ore 17:00 del 29 aprile

Oltre 30 missili lanciati dal sud del Libano verso gli insediamenti israeliani nel nord del Paese. L’allarme aereo è suonato cinque volte. Hezbollah riporta: “Colpito il sito di Ruwaisat al-Alam, sulle colline libanesi occupate di Kfar Shuba. Maayan Baruch, Kfar Yuval, Metulla, Kfar Giladi, Kiryat Shmona, Tel Hai”. Kiryat Shmona resta l’obiettivo più colpito. Secondo fonti israeliane alla fine della mattinata si contavano un lancio di 45 missili “Katyusha” in direzione di “Kiryat Shmona” e dei suoi dintorni. Qualche canale ha scritto di 100 missili.

In risposta raid israeliani hanno colpito il sud del Libano. In modo particolare la città di Khiam. 

Le Brigate Al-Qassam hanno rivendicato dal Libano meridionale un attacco al quartier generale della 769a Brigata Orientale, “Campo Jibour”, con uno sbarramento missilistico concentrato. 

Nella notte del 29 aprile attacco israeliano registrato anche in Siria nei siti della resistenza Islamica vicino all’Iran. 

Sotto il fuoco Gaza nord raid aerei su varie aree. Registrati anche scontro tra militari e miliziani. Un raid israeliano ha preso di mira la periferia orientale della città di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza. Bombardamenti sionisti colpiscono l’area di Tal Al-Zaatar nel nord della Striscia di Gaza.

Bombardato nuovamente il Campo di Nuseirat nel centro della Striscia di Gaza, sempre nella stessa area ma a campo di Al-Bureij lancio di diversi proiettili di artiglieria da parte di Israele. Sale a quattro il numero dei soldati israeliani uccisi nell’imboscata nel centro di Gaza del 28 aprile. 

Aerei israeliani hanno bombardato una casa della famiglia Al-Mashal nel campo di Al-Shati, a ovest di Gaza City. Raid israeliani registrati sui terreni agricoli a ovest del campo di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.

On line le brigate al Qassam hanno postato la foto del gruppo di soldati israeliani uccisi nell’imboscata di Netzarim. Anche nella giornata del 29 aprile missili a corto raggio e colpi di mortaio sono stati lanciati verso Netzarim, nella Striscia di Gaza centro-settentrionale. L’obiettivo è fermare la costruzione del corridoio che porta al mare. 

Bombardamenti a Rafah nella notte hanno portato alla morte di 25 persone. Bombardata anche la zona ovest della città. 

La resistenza prende di mira le forze israeliane vicino alla città di Jaba, a sud di Jenin. L’esercito israeliano chiude gli ingressi alla città di Al-Mughayir, a nord di Ramallah. Rastrellamenti e arresti in Cisgiordania 

Un grave incidente si è verificato l’altro ieri a sud del Monte Hebron, dove coloni ebrei hanno aperto il fuoco quando sono entrati in terre private palestinesi, vicino al villaggio di Susya.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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