#ISRAELHAMASWAR. Mar Rosso ancora sotto schiaffo Houthi. Israele prepara offensiva su Rafah ed elimina ufficiali di Hezbollah in Libano

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La decisione di stanziare fondi e continuare a sostenere Israele sta dividendo la società americana tra le manifestazioni più eclatanti del 23 aprile che ha richiesto l’intervento della polizia, lo sciopero della facoltà della Columbia University. Centinaia di docenti della Columbia University di New York hanno organizzato lunedì uno sciopero di massa per protestare contro la decisione del rettore dell’università di arrestare gli studenti durante una protesta filo-palestinese della scorsa settimana.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso la sua condanna per o rinnovati attacchi su Gaza: “Denunciamo gli attacchi israeliani su Gaza, che hanno portato all’uccisione di persone, la maggior parte delle quali donne e bambini, negli ultimi giorni. Ribadiamo l’avvertimento contro l’incursione su larga scala a Rafah, dove 1,2 milioni di civili sono assediati”. 

Le Nazioni Unite approvano le raccomandazioni del Gruppo di Revisione Indipendente dell’UNRWA. Lunedì le Nazioni Unite hanno annunciato che il loro Segretario generale, António Guterres, accetta le raccomandazioni contenute in un rapporto presentato da un comitato indipendente sul lavoro dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA).

Secondo il The Guardian: Israele non ha fornito prove a sostegno delle sue accuse secondo cui i dipendenti dell’UNRWA,Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi, sono collegati ad Hamas.

Il Belgio chiede di non lasciare gli Stati Uniti come unico attore a Gaza. Il ministro degli Esteri belga Hajjah Lahbib ha invitato lunedì a non permettere agli Stati Uniti di essere l’unico attore nella situazione nella Striscia di Gaza, sottolineando la necessità di non dimenticare ciò che sta accadendo attualmente nella Striscia, perché c’è una tragedia umanitaria questo deve essere fermato.

Hamas ha condannato le dichiarazioni del Segretario di Stato Antony Blinken e il tentativo di ritenere il movimento responsabile di aver ostacolato il raggiungimento di un accordo. “Le dichiarazioni di Blinken contraddicono le nostre posizioni flessibili per facilitare il raggiungimento di un accordo, che si scontravano con l’intransigenza e la procrastinazione di Netanyahu. Le nostre richieste sono state chiare fin dal primo giorno, vale a dire un cessate il fuoco permanente, il ritiro dell’occupazione, il ritorno degli sfollati e la ricostruzione. La parte americana, partner di Israele nella guerra di genocidio, continua il suo ruolo ostile contro il nostro popolo con false accuse contro Hamas”.

L’Unione Europea decide di espandere le sanzioni imposte ai droni e ai missili iraniani, e il Consiglio di Cooperazione del Golfo chiede, dopo una riunione congiunta, ai ministri europei di affrontare Ansar Allah se gli attacchi dovessero continuare nel Mar Rosso.

Il ministro per gli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian ha detto che: “L’Europa non dovrebbe seguire il consiglio di Washington per compiacere Israele”. Il commento nasce dopo la decisione UE di imporre nuove sanzioni a Teheran. “È un peccato che l’Unione Europea abbia approvato sanzioni illegali contro l’Iran semplicemente per aver esercitato il suo diritto all’autodifesa”.

“Gli europei – continua il Ministro – non dovrebbero seguire Washington, che cerca di compiacere Israele. Gli Israeliani continuano a commettere un genocidio e la reazione dell’Unione europea non è stata altro che parole vuote. Gli europei devono agire in modo responsabile e punire Israele”.

Secondo il Capo di Stato Maggiore iraniano, Mohammad Bagheri: “Le condizioni della regione sono cambiate dopo che abbiamo bombardato siti militari israeliani sensibili; l’operazione True Promise ha ottenuto la vittoria delle nostre forze armate ed è una risposta ferma ai crimini di Israele”. 

Aumenta la frustrazione nei mediatori che stanno cercando di concludere un accordo per la liberazione degli ostaggi e di un cessate il fuoco a Gaza. Il Portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al-Ansari: “Siamo impegnati a lavorare per prevenire un ulteriore collasso della sicurezza nella regione. C’è uno stato di frustrazione tra i mediatori per non aver raggiunto un accordo durante il mese del Ramadan, e dobbiamo rivalutare gli sforzi di mediazione in questa fase. Il nostro impegno per risparmiare ai bambini il flagello della guerra si estende al mondo intero e c’è un’intera generazione di orfani nella Striscia di Gaza. Nessun partito della comunità internazionale può accettare un attacco a Rafah, che già soffre. Non vi è alcuna giustificazione per porre fine alla presenza dell’ufficio di Hamas a Doha finché continuano gli sforzi di mediazione del Qatar”. E ha chiosato affermando: “Stiamo valutando gli sforzi di mediazione e siamo frustrati dai continui attacchi nella Striscia di Gaza. C’è una crisi umanitaria e sanitaria a Gaza che non può più essere tollerata”. 

L’IDF continua a prepararsi per l’operazione a Rafah e si sta preparando a evacuare i civili dalla città entro due o tre settimane. Successivamente inizierà l’operazione a Rafah, che durerà almeno sei settimane, la notizia è oramai nota ai più se non sarà entro maggio al massimo entro giugno. 

L’ex capo della Divisione dell’Intelligence Militare, Amos Yadlin ha dichiarato: “Israele deve concludere un accordo di scambio, fermare la guerra a Gaza e lanciare una campagna militare lì in un secondo momento. Deve anche fermare i combattimenti nel nord e offrire una soluzione diplomatica. e successivamente, sulla base dei due passaggi precedenti, si dovrà procedere alla normalizzazione con l’Arabia Saudita”. Anche se Riad al momento ha congelato l’iniziativa.

In Israele, i coloni, secondo i media 219, hanno occupato la moschea di Al-Aqsa, guidati dall’estremista Glick, cioè l’ex membro della Knesset Yehuda Glick. L’iniziativa era stata lanciata dai social media nella sera del 22 aprile. Ieri in Israele si celebrava il primo giorno della Pasqua. 

L’esercito tedesco fa sapere, in merito al ritiro della loro nave dal Mar Rosso: “L’equipaggio della fregata “Hessen” in partenza dal Mar Rosso era costantemente in altissimo stato di allerta a causa della costante minaccia rappresentata dagli attacchi provenienti dallo Yemen. L’equipaggio della fregata Hessen aveva solo 10 secondi per mettere in azione le proprie armi difensive per far fronte agli attacchi provenienti dallo Yemen. La fregata “Hessen” ha esaurito le sue munizioni mentre si trovava nel Mar Rosso, e il processo di rifornimento delle munizioni si sta svolgendo nel porto di Gibuti, dopo che le munizioni sono state trasportate per via aerea dalla Germania”.

I sauditi nella giornata del 23 aprile avrebbero bombardato Al-Ghurfah nel distretto di Al-Zahir.

Situazione Israele – Hamas aggiornata alle ore 14:00 del 23 aprile

Serie di attacchi israeliani si sono registrati in Libano sud e nella Striscia di Gaza sin dalle prime ore del 23 di Aprile e si sono estesi fino a Rafah, ed ora vediamoli nel dettaglio. 

Attacchi israeliani prendono di mira il villaggio di Srefan dove è stato ucciso un elemento di Hezbollah: Nashwan Hamoud Ahmed Jahiz Abu Thaer Al-Durayhim, comandante dell’asse Durayhimi. Circa un anno fa, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant aveva rivelato riprese aeree di un aeroporto istituito da Hezbollah nell’area di Jabbor, nel sud del Libano. Queste montagne sono state oggetto di pesanti attacchi negli ultimi giorni e anche nella notte del 22 aprile.

La Radio dell’Esercito Israeliano ha riferito di 4 missili sono lanciati verso l’insediamento di Sderot dal nord della Striscia di Gaza. Il 23 aprile sono 200 giorni dall’inizio degli attacchi Israeliani contro Hamas e alleati. Registrati bombardamenti a: “Blocco 1” nel campo di Bureij e hanno lanciato raid su Wadi Abu Rashid nel campo di Maghazi e nelle aree di Beit Hanoun, a nord di Gaza.

In rispostale le Brigate Al-Qassam: “Un bulldozer militare sionista D9 è stato preso di mira con un proiettile Al-Yassin 105 a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza”. Sempre le Qassam rivendicano l’uccisione di un soldato israeliano a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza.

Aerei israeliani hanno bombardato e poi lanciato raid su Wadi Abu Rashid nel campo di Maghazi e nelle aree di Beit Hanoun, a nord di Gaza. L’artiglieria israeliana ha bombardato il quartiere di Al-Zaytoun nel sud di Gaza, le aree orientali del nord di Gaza, Rafah orientale e Khan Yunis, e il campo settentrionale di Nuseirat.

I veicoli Israeliani hanno aperto il fuoco a est di Rafah e Khan Yunis e nelle città di Al-Mughraqa e Al-Zahraa nel centro della Striscia di Gaza. Le cannoniere dell’occupazione prendono di mira le coste di Khan Yunis, Deir al-Balah e al-Zawaida.

Violenti scontri tra la resistenza e esercito israeliano nelle vicinanze di Jabal Al-Rayes, a est di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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