#ISRAELHAMASWAR. Netanyahu: “Israele aumenterà la pressione su Hamas e presto gli assesterà “colpi dolorosi”. Houthi: “La missione occidentale contro di noi è fallita”

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Il progetto della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti sull’assistenza a Israele che è stato approvato prevede lo stanziamento di 26 miliardi di dollari per contrastare le minacce dell’Iran. L’ambasciata degli Stati Uniti in Israele ha raccomandato ai cittadini del Paese di astenersi dal viaggiare al di fuori delle città in cui si trovano le istituzioni diplomatiche e consolari americane. Resta dunque alta l’allerta. 

Il presidente della Knesset Amir Ohana sull’approvazione del pacchetto di aiuti a Israele da parte della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti: “Il voto di oggi al Congresso invia un messaggio forte e chiaro al nostro nemico: l’alleanza tra Israele e Stati Uniti è più forte che mai”.

Antony Blinken, Segretario di Stato ha precisato che gli Stati Uniti non possono sostenere la grande operazione militare israeliana a Rafah. Operazione che ha avuto il via libera proprio il 21 aprile: Il Capo di Stato Maggiore delle forze di difesa israeliane Herzi Halevi ha approvato i piani per “continuare la guerra” in direzione sud, ha riferito il servizio stampa dell’esercito.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno schierato ulteriore artiglieria e mezzi corazzati alla periferia della Striscia di Gaza, riferisce Maariv. Secondo Maariv questi preparativi potrebbero indicare la preparazione immediata per un’offensiva di terra su Rafah. Il giornale rileva che l’esercito è stato messo in prontezza al combattimento, e che i principali parametri dell’operazione a Rafah sono stati concordati dallo Stato Maggiore dell’IDF e dal Ministro della Difesa Yoav Galant.

Secondo la CNN, Israele e l’Iran non lanceranno nuovi attacchi reciproci citando fonti dei due paesi. E sempre secondo stessa testata citando esperti: Israele non è in grado di condurre una guerra su vasta scala e prolungata senza un sostegno esterno. 

Il segretario di Stato americano Blinken annuncerà tra pochi giorni sanzioni contro il battaglione Netzah Yehuda dell’esercito israeliano per accuse di violenza contro i palestinesi. Le sanzioni statunitensi proibiranno il trasferimento di aiuti militari statunitensi al battaglione, impediranno ai suoi soldati e ufficiali di prendere parte all’addestramento con l’esercito americano o ad attività che ricevono finanziamenti statunitensi.

In risposta l’ex capo di stato maggiore dell’IDF e membro del gabinetto dell’amministrazione militare, Gadi Eisenkot, spiega agli americani come imporre le sanzioni: “L’idea di imporre sanzioni a un battaglione da combattimento dell’IDF è fondamentalmente sbagliata. Lavoreremo insieme per impedire tale decisione, perché se ci saranno reclami, dovrebbero essere indirizzati alla leadership politica e militare e non ai comandanti a livello tattico. Dopo la fondazione del Battaglione Netzach Yehuda, ho visto in prima persona il contributo del battaglione alla lotta contro il terrorismo e il prezzo che i combattenti hanno pagato con la loro vita. Questa è anche un’ulteriore prova dell’importanza di un’indagine completa e dettagliata e dell’indipendenza dei sistemi legali e di applicazione della legge israeliani”.

Dopo settimane di annunci e smentite sono arrivate le dimissioni e pensionamento a partire dal 1 di agosto per il capo della direzione dell’intelligence dello stato maggiore delle forze di difesa israeliane (IDF): il generale Aharon Haliva ha annunciato le sue dimissioni a causa dell’incapacità delle forze di sicurezza di impedire un attacco del movimento radicale palestinese Hamas contro Israele il 7 ottobre. 

Nel fine settimana Sabreen News, informa che la rete affiliata alle milizie filo-iraniane, è stata colpita da un attacco nella loro base nella provincia irachena di Babilonia. 

Il Ministero degli Esteri iraniano ha assicurato che le autorità continuano a partire dal fatto che il Paese non ha bisogno di armi nucleari, riferisce l’agenzia EFE. “Le armi nucleari non compaiono nella dottrina militare iraniana”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani. Egli ha sottolineato che Teheran punta solo all’uso pacifico dell’energia nucleare”. On line sono apparse le prime immagini della distruzione del radar distrutto dall’attacco aereo israeliano a Isfahan. 

Sempre nel fine settimana fonti iraniane hanno riferito che aerei da guerra israeliani hanno attaccato un’installazione radar dell’esercito siriano nella regione di Daraa, nel sud della Siria.

Secondo il Wall Street Journal, l’ufficio politico di Hamas ha cominciato negli ultimi giorni a prendere in considerazione l’idea di lasciare la sede in Qatar e di trasferirsi in un altro Paese. Hamas ha contattato due paesi per vedere se sarebbero disposti a ospitare membri del politburo di Hamas, uno dei quali è l’Oman.

Si stima che qualsiasi mossa del genere complicherebbe notevolmente la continuazione dei negoziati per il rilascio dei rapiti. Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha detto che gli piacerebbe vedere la Russia tra i garanti della sicurezza di Gaza. La Turchia è pronta a fungere da garante della pace per la Palestina attraverso la sua presenza militare nella regione, ha riferito in precedenza il quotidiano turco filogovernativo Sabah, citando fonti.

“Le nostre richieste in questo ambito restano in vigore. Vogliamo che l’Egitto, il Qatar, la Turchia, la Russia, l’ONU siano garanti. Naturalmente, anche gli Stati Uniti lo saranno in futuro. Tuttavia, Israele si oppone costantemente a questo. Noi mettiamo sempre il la richiesta di paesi garanti al primo posto”, ha detto Haniyeh in un’intervista al canale televisivo turco A Haber.

Anche la Germania annuncia il ritiro della sua fregata F221 Hessen dal Mar Rosso con la motivazione di problemi tecnici. Secondo gli yemeniti questo ritiro è l’ennesimo fallimento strategico dell’Occidente nel Mar Rosso.

“La fregata tedesca Hessen è partita dopo aver fallito nel contrastare le operazioni delle forze armate yemenite con il pretesto di problemi tecnici. Il numero di navi da guerra al largo delle coste dello Yemen è diminuito in modo significativo. Per prima cosa, la fregata Ever Huitveldt è tornata in Danimarca, i cui sistemi di difesa aerea non erano riusciti a funzionare con i droni suicidi yemeniti. I francesi hanno fatto partire quindi l’Alsace dopo aver esaurito le scorte. Pochi giorni fa si è saputo che i belgi hanno annullato l’invio della fregata Louise Marie a causa della scoperta di problemi con i lanciatori Mk48 della RIM-7 Sea Sparrow. I tedeschi hanno promesso di inviare in sostituzione all’inizio di agosto la fregata Hamburg”.

I post dei canali social yemeniti vicino ad Ansar Allah chiosano: “Tenendo conto di questi cambiamenti, le uniche navi statunitensi rimaste nel Mar Rosso sono il cacciatorpediniere Carney, che il Pentagono aveva annunciato lo scorso dicembre di aver ingaggiato 14 aerei suicidi yemeniti, il cacciatorpediniere britannico Diamond e la fregata della marina olandese Tromp.

Nel frattempo, l’equipaggio del Diamond si sta già preparando a rientrare nella Brumosa Albione. Il cacciatorpediniere Duncan, che sostituirà i suoi omologhi nel Mar Rosso, è stato recentemente risistemato in vista della crociera, a Portsmouth. Pertanto, la coalizione navale per affrontare le forze armate yemenite ha ampiamente fallito alla luce del ripetuto ritiro di navi da guerra”. 

L’amministratore delegato del porto di Eilat, Gideon Golber, ha rivelato la debolezza dell’alleanza americano-britannico-europea nel respingere gli attacchi contro le navi legate a Israele nel Mar Rosso e ha anche confermato al quotidiano israeliano Calcalist che non ci sono più quasi attività nel porto da quasi 6 mesi a causa degli attacchi nel Mar Rosso.

Ed ora uno sguardo al fronte Israele Hamas aggiornato alle ore 16:00 del 22 aprile

Il presidente della compagnia di difesa israeliana Rafael ha affermato che dall’inizio della guerra sono stati lanciati verso Israele 16.000 razzi e missili. Benjamin Netanyahu ha dichiarato che: “Israele aumenterà la pressione su Hamas e presto gli assesterà “colpi dolorosi”. 

Nella social sfera afferente a Hezbollah ha fatto il giro della rete l’abbattimento di un drone iraniano Hermes-450 sul Libano. L’IDF il 22 aprile ha confermato che uno dei suoi droni “è stato abbattuto da Hezbollah la scorsa notte nel sud del Libano”.

Per tutto il fine settimana l’IDF ha colpito Hezbollah nel sud del Libano e Hezbollah ha risposto attaccando il nord di Israele e l’alta Galilea. La resistenza libanese prende di mira militari israeliani nelle vicinanze del sito di Dhahira e la colonia di Metulla. Nella giornata del 22 colpi di artiglieria della Resistenza islamica nelle vicinanze del sito di Hanita e ancora colpiti soldati israeliani dietro il sito di Al-Samaqa, sulle colline libanesi di Kfar Shuba. Presa di mira “l’attrezzatura spia” di Israele di fronte al villaggio di Al -Wazzani. Forti esplosioni nel pomeriggio del 22 udite nell’Alta Galilea.

Attacco terroristico a Gerusalemme, investimento con auto in due posti diversi, tre i feriti. 

Continua il recupero dei cadaveri a Gaza. Si parla di centinaia di cadaveri. Nella giornata del 22 aprile quattro palestinesi uccisi e altri feriti nei bombardamenti israeliani nel centro della Striscia di Gaza nei campi di Bureij e Nuseirat nel centro della Striscia di Gaza. Forze affiliate ad Hamas hanno risposto all’assalto del campo di Balata da parte delle forze di Israele, colpendo con proiettili e facendo esplodere numerosi ordigni esplosivi. Durante gli scontri, i battaglioni di Hamas sono riusciti a ferire un soldato israeliano.

I Mujaheddin delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa hanno rivendicato l’attacco contro l’esercito israeliano con colpi di mortaio a est del campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza.

Bombardamenti aerei israeliani registrati nel quartiere Tal Al-Hawa, a sud di Gaza City e ancora bombardamenti di artiglieria sul quartiere di Al-Zaytoun, a sud-est della Striscia di Gaza

Due raid sulla terraferma nella zona di Tallet Zaroub, a sud di Rafah. 

Un residente israeliano è rimasto leggermente ferito quando un ordigno esplosivo improvvisato è detonato vicino all’insediamento di Kochav HaShahar in Cisgiordania. La vittima stava cercando di rimuovere una bandiera palestinese sul lato della Highway 458 quando l’IED è esploso

Un palestinese è stato ferito nel campo di Shuafat e sei sono rimasti feriti in un attacco di coloni a Barqa, a est di Ramallah. Il 21 sera sono scoppiati scontri nel campo di Shuafat, a nord-est di Gerusalemme occupata, tra palestinesi e IDF, a seguito dei quali un giovane è stato ferito.

Israele lancia una campagna di arresti nella Cisgiordania.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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