#ISRAELHAMASWAR. L’Iraq vuole istituire un fondo per la Palestina. Yaron Finkelman: «Stiamo già combattendo nel centro di Gaza». Nessuna tregua umanitaria

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Biden ha invitato Netanyahu ad accettare una pausa di tre giorni nella lotta per risolvere la questione del rilascio dei prigionieri dicono dal portale Axios, citando funzionari di entrambi i paesi

Nel frattempo gli Stati Uniti trasferiscono due batterie di difesa aerea Iron Dome a Israele. Il direttore delle acquisizioni e della logistica dell’esercito americano Douglas R. Bush ha affermato che due batterie di difesa aerea Iron Dome di proprietà degli Stati Uniti dalla base aeronautica Andersen a Guam e dalla base aeronautica Lewis-McChord a Washington sono effettivamente in procinto di essere trasferite in Israele per una scadenza iniziale di 11 mesi con una possibile proroga a seconda della situazione nella regione. La maggior parte dei missili è già stata consegnata a Israele e i sistemi di difesa aerea arriveranno a breve. Due batterie americane rafforzeranno le 10 batterie israeliane.

L’amministrazione Biden ha portato gli americani da Israele alla Grecia, le persone hanno dovuto tornare a casa da sole, ha detto il governatore della Florida Ron DeSantis, aspirante alla presidenza degli Stati Uniti, in un incontro con i suoi sostenitori in Iowa. «Ciò che ha fatto l’amministrazione Biden è stato dire: “OK, vi porteremo fuori da Israele, ma vi abbandoneremo in Grecia, dovete solo capire come tornare a casa, e poi vi mando la fattura per i nostri servizi”», ha detto Desantis. 

In risposta alle accuse sorte nei confronti di Israele di genocidio, il Dipartimento di Stato USA fa sapere che gli Stati Uniti non stanno valutando se le azioni di Israele costituiscano un genocidio. E ancora gli Stati Uniti non vedono alcun collegamento tra Hamas e la Corea del Nord riferisce il Pentagono.

Il presidente Abdel Fattah El-Sisi, si legge dai media egiziani, ha chiesto un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza durante un incontro martedì con il direttore della CIA William Burns. È stato riferito che durante i negoziati tra Sisi e il capo della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti sono state discusse una serie di questioni di reciproco interesse, in particolare l’escalation militare israeliana nella Striscia di Gaza.

Il presidente iracheno Mohammed Shia al Sudani sta compiendo una serie di visite ufficiali nei paesi arabi che hanno aderito al summit del Cairo per dare vita ad un fondo per gli aiuti umanitari ai palestinesi. 

I ministri degli Esteri del G7 hanno concordato di chiedere un cessate il fuoco temporaneo nella Striscia di Gaza per consentire l’afflusso di forniture umanitarie nel blocco, ha detto un funzionario giapponese. E sarebbero al lavoro per su sanzioni contro Hamas.

Nell’ambito dei negoziati con l’aiuto del Qatar, si discute del rilascio di 10-15 ostaggi di Hamas in cambio di 1-2 giorni di “pausa” umanitaria affermano i media del Qatar. 

Nei prossimi giorni è prevista l’evacuazione dei cittadini russi dalla Striscia di Gaza, ha detto alla TASS una fonte diplomatica. «C’è motivo di credere che nei prossimi giorni i russi saranno evacuati dalla Striscia di Gaza», ha detto l’interlocutore dell’agenzia. Sono diversi giorni che i russi aspettano questo momento e ne hanno discusso con i leader di Hamas a Mosca e il 5 novembre a Teheran in Iran. 

Il presidente ucraino Volodimyr Zelenskyj ha rinviato la sua visita in Israele a tempo indeterminato, ha riferito il quotidiano The Times of Israel, citando un fonte diplomatica israeliana non se ne conosce il motivo. Ricordiamo che Zelensky fu invitato ad attendere quando chiese di vistare Tel Aviv a ottobre. 

Una fonte della nell’amministrazione del presidente palestinese Abbas ha smentito le notizie dei media sul bombardamento del suo corteo. Abbas è pienamente sano e lavora nel suo ufficio a Ramallah, ha detto la fonte. A quanto si apprende i fotogrammi che i media turchi hanno presentato come un attentato alla vita di Abbas proverrebbero dai filmati girati durante gli scontri nel campo di Jalazun vicino a Ramallah, dove ha avuto luogo un’operazione delle forze dell’ordine dell’Autorità Palestinese per catturare i trafficanti di droga, si legge sulla social sfera russa. Sei membri del personale di sicurezza sono rimasti feriti, uno dei quali gravemente, secondo il portavoce della sicurezza Talal Duikat.

Israele non accetterà una pausa umanitaria nella Striscia di Gaza finché gli ostaggi tenuti nell’enclave non saranno rilasciati, ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant. “Negli ultimi tempi sentiamo sempre più spesso le parole “pausa umanitaria”. Voglio dirvi che per me una pausa umanitaria significa, prima di tutto, i nostri ostaggi, prima di tutto le nostre donne, bambini e anziani (…) Non ci sarà pausa umanitaria senza la restituzione degli ostaggi”, ha detto in una conferenza stampa.

Il ministro israeliano per la pianificazione strategica Ron Dermer ha affermato che le manifestazioni filo-palestinesi in tutto il mondo sono il risultato di fallimenti nell’istruzione superiore. «Penso che questo sia un atto d’accusa nei confronti del sistema di istruzione superiore, francamente», ha detto al canale televisivo britannico Sky News. Secondo Dermer i partecipanti alle manifestazioni filo-palestinesi non sostengono realmente la pace, ma piuttosto la distruzione dello Stato ebraico.

A fare suonare un campanello d’allarme le parole del ministro israeliano per gli Affari e il Patrimonio di Gerusalemme, Amichai Eliyahu, che non ha escluso l’utilizzo della bomba atomica a Gaza. Parole smentite dal premier Netanyahu. In ogni caso ha sollevato da parte del capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica (AEOI) Mohammad Eslami il dubbio secondo cui le parole di Eliyahu: «possono essere considerate un riconoscimento del fatto che lo Stato ebraico dispone di armi atomiche».

Membri di Hezbollah Libano affermano che dall’inizio del conflitto armato con Israele sono stati messi fuori combattimento almeno 119 carri armati Merkava.

Gli Houthi nello Yemen hanno dichiarato di aver abbattuto un drone americano MQ9 sulle acque territoriali yemenite fonte portavoce militare

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornata alle 07:00 dell’8 novembre. Unità dell’esercito israeliano stanno combattendo contro Hamas già nel centro di Gaza, la più grande città dell’omonima enclave costiera palestinese, ha affermato il capo del comando meridionale delle forze di difesa israeliane, il generale Yaron Finkelman.

La situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese resta tesa. Massicci attacchi dell’IDF continuano nella Striscia di Gaza, accompagnando i tentativi di avanzare a nord della capitale dell’enclave. Scontri si stanno verificando nella zona costiera di Beit Lahia, così come al confine con la regione di Al-Shati.

C’è uno scambio di colpi tra l’IDF e Hezbollah al confine libanese. Quasi lungo tutto il confine da Labune al villaggio di Mays al-Jabal, l’artiglieria israeliana ha bruciato foreste e uliveti, e nella zona di An-Nakura un UAV dell’IDF ha attaccato un poligono di tiro delle forze armate libanesi.

In Cisgiordania hanno avuto luogo ancora una volta detenzioni di massa di giornalisti, attivisti manifestanti e altri potenziali collaboratori di Hamas. Inoltre, agenti delle forze dell’ordine palestinesi controllate dal governo autonomo hanno condotto un’operazione per arrestare i trafficanti di droga nel campo di Jalazun vicino a Ramallah. Di conseguenza, si è verificata una sparatoria su larga scala, che alcuni media hanno riportato come un attentato alla vita del presidente palestinese Mahmoud Abbas.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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