
Tutti si chiedono oramai, non più se scoppierà una guerra con Hezbollah, ma piuttosto quando. A partire dal 23 maggio, on line è apparso un video che mostra il primo campo per coloni sfollati a causa dei bombardamenti di Hezbollah nel nord di Israele. Sempre via social è stata postata una mappa che mostra quanto incisivi siano stati gli attacchi di Hezbollah contro il nord di Israele.
E per questo dopo aver interrotto il servizio 20 anni fa Israele ridispiega i sistemi di difesa aerea ravvicinata “Machbet” contro i droni lanciati da Hezbollah in Galilea. Il sistema M163 VADS è dotato di sistema di visione ottico/termico, mitragliatrice Vulcan da 20 mm e un sistema di difesa aerea ravvicinato americano Stinger che può sparare più di 1.000 proiettili al minuto.
In un post Herzbollah ha già fatto sapere che, questo sistema: “Sarà incluso nella lista degli obiettivi di Hezbollah, come il suo gemello Iron Dome”.
E mentre i media discutono della questione Hezbollah a Teheran il 23 maggio a latere del funerale del presidente Ebrahin Raisi e del ministro per gli esteri Hossein Amir-Abdollahian e delle alte cariche istituzionali morti nell’incidente di elicottero si è tenuta per la prima volta a Teheran un importante incontro dei leader dell’Asse della Resistenza.
Vi hanno preso parte: Forza Quds, Guardie rivoluzionarie, Hezbollah, Hamas, Jihad islamica, Fronte popolare, Ansar Allah Al-Houthi, Resistenza irachena.
Secondo fonti arabe l’Iran ha chiesto alle fazioni della resistenza durante un incontro di intensificare le operazioni contro gli israeliani e i suoi obiettivi nella regione. Bagheri Kani ai leader delle fazioni palestinesi ha detto: “L’Iran proseguirà tutti i suoi sforzi per difendere il popolo palestinese e la sua legittima resistenza fino alla fine dell’aggressione. La resistenza non è uno slogan o una tattica, ma piuttosto un principio basato su necessità realistiche”.
Nella sociale fera iraniana a seguito di questa dichiarazione si leggeva: “I prossimi giorni testimonieranno una significativa espansione delle operazioni di resistenza su vari fronti”.
Che la tensione sia altissima tra Libano sud e Israele nord una dichiarazione di Ali Mishik, capo dell’Ufficio Educativo Centrale del Movimento Amal: “Il nemico israeliano che prende di mira il settore dell’istruzione, gli studenti, gli insegnanti e gli edifici, uccidendoli a sangue freddo, rappresenta un nuovo crimine che richiede un intervento urgente per porre fine alle violazioni israeliane contro questo settore”.
“Questi crimini atroci e persistenti richiedono una posizione ferma e un intervento immediato da parte di tutti i paesi del mondo, delle istituzioni legali e dei diritti umani, delle organizzazioni per la protezione dell’infanzia e di altri, soprattutto alla luce del ritmo crescente di attacchi e violazioni che sono arrivati a rientrare nel contesto di attacchi sistematici e pericolosi contro questo settore. Il vostro metodo di uccidere studenti e professori non ci impedirà di continuare la nostra vita quotidiana e l’arrivo dei nostri studenti e professori nelle loro scuole e università, come in tutti i paesi del mondo”. Il Movimento Amal è il più grande partito sciita in parlamento, con quattordici rappresentanti contro i tredici di Hezbollah. Amal ha un’alleanza con Hezbollah.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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