ECUADOR. Occupate tv e ospedali dai narcotrafficanti

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Uomini armati e con esplosivi hanno fatto irruzione il 9 gennaio in una stazione televisiva in Ecuador durante una serie di violenze in tutto il paese che hanno fatto sì che il presidente Daniel Noboa indicasse 22 bande come organizzazioni terroristiche da far perseguire dai militari di Quito.

A Guayaquil, la polizia alla fine ha salvato lo staff televisivo e ha arrestato i 13 uomini che avevano fatto irruzione nello studio di TC durante una trasmissione in diretta.

Altrove in Ecuador sono stati rapiti almeno sette agenti di polizia e si sono verificate diverse esplosioni, riporta Reuters.

Noboa, entrato in carica a novembre 2023 promettendo di arginare la violenza legata al traffico di droga, ha dichiarato lunedì scorso lo stato di emergenza di 60 giorni in risposta alla violenza nelle carceri, compresi i sequestri di guardie da parte dei detenuti, e all’apparente fuga del leader della banda Los Choneros Adolfo Macias nel fine settimana.

Il 9 gennaio, con un decreto, Noboa ha dichiarato che 22 bande sono gruppi terroristici, tra cui Los Choneros, e quindi obiettivi militari.

Il governo ha affermato che la violenza è una reazione al piano di Noboa di costruire un nuovo carcere di massima sicurezza per i leader delle bande. «Hanno creato un’ondata di violenza per spaventare la popolazione», ha detto l’ammiraglio Jaime Vela, capo del comando congiunto delle forze armate, aggiungendo che il decreto rende le bande e i suoi membri obiettivi militari.

Anche le guerre tra bande per le lucrative rotte del contrabbando di cocaina hanno alimentato l’instabilità.

Il Perù ha dichiarato lo stato di emergenza lungo il confine con l’Ecuador, mentre altre nazioni sudamericane allarmate, Brasile, Colombia e Cile, hanno espresso sostegno al governo di Noboa.

La Cina, uno dei principali investitori in Ecuador, ha chiuso la sua ambasciata e i suoi consolati fino a nuovo avviso.

La presa dello studio di TC a Guayaquil è stata trasmessa per circa 20 minuti: uomini che indossavano passamontagna e per lo più vestiti di nero brandivano pistole e si avvicinavano al personale rannicchiato sul pavimento.

Si sono sentiti spari e urla, prima che successivamente arrivassero i commando della polizia per salvare i dipendenti della Tv.

TC, emittente nazionale, condivide un sito con un’altra emittente pubblica, Gamavision, e diverse stazioni radio.

Gli aggressori sono entrati attraverso la reception di Gamavision, aggredendo il personale e lasciando dietro di sé della dinamite.

La polizia ha detto di aver confiscato esplosivi e armi da fuoco e ha mostrato immagini di giovani inginocchiati con le mani legate.

Il canale è tornato in onda per il telegiornale serale, con i conduttori che hanno affermato che l’ufficio del procuratore generale era sul posto per raccogliere prove.

Nella città meridionale di Machala, nella provincia di Quito e Los Rios, sette agenti di polizia sono stati rapiti in tre eventi, aveva detto la polizia in precedenza. I tre agenti catturati a Machala sono stati liberati la sera di martedì, ha riferito la polizia, e sono stati effettuati dieci arresti.

La polizia ha confermato le esplosioni a Esmeraldas e Los Rios, mentre gli uffici del sindaco di Cuenca e Quito ne hanno confermate altre, e l’ufficio del procuratore generale ha detto che stava indagando su una a Guayaquil. I media hanno riferito di esplosioni anche a Loja e Machala.

L’agenzia penitenziaria Snai ha detto il 9 gennaio che un gruppo di detenuti era evaso da un penitenziario a Riobamba, tra cui il membro della banda Fabricio Colon Pico, sospettato di un piano contro il procuratore generale. Diciassette dei 39 fuggitivi sono stati ripresi, ha detto la procura.

Undici guardie carcerarie prese in ostaggio negli ultimi due giorni sono state rilasciate, ha aggiunto Snai, ma 139 guardie e altro personale sono ancora trattenute.

Le autorità di Guayaquil hanno affermato che ci sono stati episodi di “occupazione armata” in cinque ospedali, ma che la polizia e i soldati hanno ristabilito l’ordine. Non è chiaro cosa abbiano comportato gli incidenti.

Alcuni ecuadoriani mettono in dubbio gli sforzi di Noboa per controllare la violenza, che ha messo in crisi il suo predecessore. Quest’anno si prevede un plebiscito incentrato sulla sicurezza.

Le morti violente sono salite a 8.008 nel 2023, quasi il doppio rispetto al 2022. I titoli di stato ecuadoriani sono crollati a causa dell’instabilità.

Lucia Giannini 

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