#ISRAELHAMASWAR. Israele conferma l’attacco in Siria di settembre contro fabbrica di missili di precisone e droni 

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Il 2 gennaio scorso è stato annunciato ufficialmente da Tel Aviv, che Israele è responsabile dell’operazione militare a Masyaf, Hama in Siria dell’8 settembre, in cui è stata distrutta la struttura sotterranea del 4000 Institute of CERS. Un’operazione contro una fabbrica missilistica iraniana in Siria, a 200 km dal territorio israeliano. Ha scritto il giornalista ItayBlumental sul suo profilo twitter. 

“Gli iraniani”, secondo quanto riportato dal centro studi israeliano indipendente, Alma Research Education Center, “avevano preso il controllo di questa struttura e hanno iniziato a sviluppare e produrre missili e razzi, alcuni dei quali precisi, per Hezbollah. Nella struttura sono stati posizionati tre miscelatori planetari, una parte fondamentale della produzione di combustibile solido per i missili”.

Il 29 dicembre, prima della pubblicazione ufficiale, in un articolo sull’operazione edito da su Kann News dal reporter ItayBlumental si leggeva che all’operazione hanno partecipato 120 soldati dello Sheldag e 669 unità, che sono volate su quattro elicotteri. In totale, hanno partecipato circa 70 velivoli. Durante l’operazione, altri 7 siti nella zona sono stati attaccati dall’aria e circa 30 guardie di sicurezza della struttura sono state eliminate. La struttura sotterranea è stata attrezzata con cariche di demolizione e fatta saltare in aria con i suoi componenti subito dopo la partenza delle truppe. 

Il Centro siriano per i diritti umani ha indicato, l’8 settembre che il numero delle vittime a Maysaf è di 25 morti, mentre l’agenzia di stampa siriana SANA, ha riferito che il bilancio delle vittime è salito a 16. Secondo l’Osservatorio tra questi 5 civili, 4 forze siriane, 2 membri libanesi di Hezbollah di nazionalità siriana, 11 siriani che collaborano con le milizie iraniane e 3 persone non identificate.

L’Osservatorio siriano il 9 settembre scriveva: “almeno altre 32 persone sono rimaste ferite a seguito degli intensi raid israeliani che hanno preso di mira la ricerca scientifica nella città di Masyaf, un sito sulla strada Masyaf-Wadi Al-Oyoun, un sito all’interno dell’area di Hayr Abbas nel città di Masyaf, due siti nel villaggio di Al-Rawi e laboratori di difesa aerea a sud-ovest di Masyaf vicino al villaggio di Al-Bayda”. E ancora: “Secondo il centro, gli ufficiali delle forze della regione che lavorano nel Centro di ricerca scientifica dell’Osservatorio siriano per i diritti umani hanno confermato che il centro non ha nulla a che fare con le armi chimiche, e che da 6 anni ci sono ufficiali della Guardia rivoluzionaria iraniana in nel quadro dello sviluppo di missili precisi a corto e medio raggio, e durante l’anno l’attuale è entrata nella linea di sviluppo di droni”.

Le fonti siriane affermavano: “Questo attacco è il più grande in termini di numero di vittime che le autorità siriane annunciano che Israele abbia lanciato sul suo territorio dopo l’attacco che ha preso di mira il complesso dell’ambasciata iraniana a Damasco lo scorso aprile”.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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