#ISRAELHAMASWAR. Houthi abbattono drone americano. In fiamme la nave colpita il 17 a ovest di Mokha. Israele inizia l’offensiva su Rafah nel periodo del Ramadan

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La questione del denaro per Ucraina, Israele e Taiwan sarà esaminata dal Congresso degli Stati Uniti non prima del 15 marzo. Fino all’8 marzo contratteranno i finanziamenti statali, dopodiché riprenderanno i soldi per le guerre. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno già raggiunto l’obiettivo strategico di spostare il finanziamento della guerra sui paesi europei.

Le difficoltà in seno al Congresso e al Senato americano sono espresse dalle parole del senatore americano democratico Peter Francis Welch che ha dichiarato: «Non posso, in tutta coscienza, sostenere l’invio di altri miliardi di dollari provenienti dai contribuenti dei cittadini a Israele per l’operazione militare di Netanyahu nella Striscia di Gaza».

Il ministro degli Esteri irlandese Michal Martin sulla stessa lunghezza d’onda ha detto alla stampa: «Il mondo è sconvolto dal livello di disumanità nella Striscia di Gaza. Speriamo di raggiungere un consenso nell’Unione Europea per imporre sanzioni contro i coloni in Cisgiordania».

La Norvegia annuncia che aiuterà a trasferire i fondi fiscali congelati dell’Autorità Palestinese detenuti da Israele, al fine di prevenire un collasso economico dell’Autorità Palestinese.

Amnesty International ha sottolineato la necessità di porre fine all’occupazione israeliana dei territori palestinesi, sottolineando che “l’occupazione israeliana della Palestina è l’occupazione militare più lunga e una delle più mortali al mondo”.

Il governo israeliano, nel frattempo ha approvato all’unanimità una risoluzione che respinge il “diktat” di riconoscere uno Stato palestinese, ha riferito l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano ha anche dichiarato: «Invito il Qatar a fare pressione su Hamas affinché rilasci il maggior numero possibile di ostaggi».

Il primo Ministro dell’Autorità Palestinese Muhammad al-Shaitei durante una conferenza sulla sicurezza a Monaco ha riferito che la Russia ha invitato le fazioni palestinesi a un incontro a Mosca il 26 aprile. Il bilancio delle vittime è salito a 29.092 martiri e 69.028 feriti dall’inizio dell’aggressione a Gaza. Protezione civile di Gaza ha chiesto alla comunità internazionale, alle Nazioni Unite e alla Lega Araba di fornire soccorso a migliaia di sfollati a Rafah dopo che molti di loro sono stati esposti a malattie infettive. Gli sfollati di Rafah vivono tra il freddo, la scarsità di cibo e la paura dei bombardamenti sionisti. “Mettiamo in guardia contro il nemico israeliano che commette ulteriori crimini umanitari a Rafah, che ospita centinaia di migliaia di sfollati”. Si legge nel comunicato Protezione civile di Gaza.

Nonostante i bombardamenti sullo Yemen da parte della coalizione statunitense-britannica, gli Houthi affermano di aver attaccato la nave portarinfuse britannica LYCAVITOS al largo delle coste dello Yemen. L’attacco è stato effettuato utilizzando missili balistici antinave.

Il portavoce militare degli Houthi ha dichiarato il 17 febbraio: «Abbiamo colpito la petroliera britannica Polluks con un gran numero di missili». La dichiarazione è stata confermata da altri media non Houthi non si conosce l’entità del danno. La Petroliera stava trasportando petrolio dalla Russia all’India. 

Il 18 di febbraio sarebbe stata colpita un’altra nave, secondo i media Houthi, ma da fonti israeliane si apprende che «nessuna nave da guerra è stata danneggiata nell’area di Nahariya. E il fumo nero e denso che esce dalla barca è causato dall’avvio del motore e dall’aumento della velocità nell’ambito delle operazioni di manutenzione». 

Confermata invece la notizia secondo cui durante un’operazione nel Mar Rosso, l’esercito americano ha scoperto per la prima volta un drone sottomarino degli Houthi, ha riferito il servizio stampa del Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM). Il drone è stato scoperto nel pomeriggio del 17 febbraio, quando l’esercito americano ha effettuato cinque attacchi su tre missili da crociera antinave Houthi, una nave sottomarina senza pilota e una nave di superficie senza pilota. “Questo è il primo utilizzo osservato di un sottomarino senza pilota da parte degli Houthi da quando sono iniziati gli attacchi il 23 ottobre”, ha affermato il CENTCOM in una nota.

Secondo la NBC, gli Stati Uniti hanno effettuato un attacco informatico contro la nave iraniana Behshad, che funge da nave da ricognizione per gli Houthi nel Golfo di Aden e fornisce loro informazioni in tempo reale sui movimenti delle navi nel Golfo di Aden.

Il 19 febbraio un portavoce dell’ala Houthi afferma: «Abbiamo abbattuto un UAV americano MQ-9 Reaper nell’area di Hodeidah». Ansar Allah ha postato un video con l’UAV americano MQ-9 Reaper abbattuto. Sempre nella giornata del 19 febbraio la British Maritime Operations Authority ha fato sapere in una nota: “l’equipaggio della nave presa di mira a ovest di Mokha ha lasciato la nave e le forze militari hanno fornito loro supporto”

Una fonte israeliana ha detto agli Stati Uniti che le minacce israeliane contro Hezbollah sono di natura psicologica e che Israele non ha la capacità di respingere praticamente Hezbollah dal confine libanese.

Secondo il Wall Street Journal, l’Egitto si sta preparando per un’operazione militare israeliana a Rafah e sta chiudendo un’area di circa 13 chilometri quadrati del suo territorio con alti muri di cemento, vicino al confine con la Striscia di Gaza. Funzionari egiziani affermano che più di 100.000 persone potrebbero vivere nella zona cuscinetto e un gran numero di tende sono state spostate lì. L’Egitto nega fermamente il suo coinvolgimento in qualsiasi passo legato allo spostamento dei residenti della Striscia di Gaza verso il Sinai, riferisce la televisione di stato del paese. Il 19 febbraio si apprende da fonti egiziane che l’Egitto ha respinto la nave ospedale della Marina indonesiana Dr. Radjiman Wedyodiningrat nella sua ulteriore permanenza nelle sue acque, costringendola a tornare indietro. 

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornato alle ore 14:00 del 19 febbraio

Il gabinetto di guerra israeliano ha deciso di entrare a Rafah. L’invasione avverrà “con l’avvicinarsi del mese di Ramadan”. 

Cisgiordania: Le forze israeliane prendono d’assalto la città di Beit Ummar, a nord di Hebron. Scontri sono scoppiati al checkpoint del campo profughi di Shuafat, a Gerusalemme. Colpite Beit Furik e Salem, a est di Nablus.

A Gaza sud ci sono ancora sacche di resistenza, esplosione di un ordigno esplosivo ad alto potenziale e utilizzo di RPG contro i veicoli israeliani vicino all’ospedale Nasser, a ovest di Khan Yunis. Le forze israeliane stanno ancora trasformando il complesso medico Nasser in una caserma militare. Le Brigate Al-Qassam: hanno colpito due soldati israeliani e si sono scontrati con una forza di fanteria israeliana, nel quartiere di Al-Amal, a ovest della città di Khan Yunis. Nonostante gli scontri le forze israeliane continuano a controllare gran parte della città.

A Gaza centro, si registrano scontri sporadici sono continuati a Gaza e nei suoi dintorni. I militanti di Saraya al-Quds hanno attaccato le posizioni dell’IDF a ovest di Gaza con droni. L’escalation maggiore si osserva nelle zone costiere. In risposta all’attività del gruppo palestinese, l’aeronautica israeliana conduce attacchi aerei sugli sviluppi immobiliari. Nel periodo precedente l’operazione dell’IDF nella parte centrale dell’enclave, i combattimenti sono in aumento. L’artiglieria e gli attacchi aerei israeliani stanno prendendo di mira attivamente Deir al-Balah e l’area circostante.

A nord della Striscia di Gaza, Israele ha bombardato la zona di Al-Shati. Ci sarebbero segnalazioni di avanzamenti dell’IDF nella Striscia di Gaza su tutti i fronti, fonti palestinesi. 

Dall’interno della Siria, le milizie filo-iraniane hanno lanciato diversi razzi contro le alture di Golan controllate da Israele. In risposta, l’IDF ha colpito i presunti siti di lancio.

Aerei da combattimento dell’IDF hanno colpito le infrastrutture di Hezbollah nell’area di Dhayra, nel sud del Libano. Colpita una postazione di lancio di Hezbollah nella zona di Aitaroun e infrastrutture nella zona di al-Adisa, oltre ad altre zone del Libano.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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