#ISRAELHAMASWAR. Altri due giorni di tregua, IED colpisce militari israeliani a Gaza nord

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Dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas circa 1.000 soldati israeliani sono rimasti feriti, di cui 202 in condizioni critiche. Secondo il giornale israeliano Haaretz: “Dopo aver rifiutato di fornire informazioni: L’esercito israeliano ammette che circa 1.000 ufficiali e soldati delle sue forze sono rimasti feriti dall’inizio della guerra a Gaza, di cui 202 gravemente feriti, 320 con ferite moderate e 470 con ferite lievi”.

In una dichiarazione del Capo di Stato Maggiore Generale Herzi Halevi: «L’IDF è pronto a continuare a combattere». «Finora sono stati riportati a casa settantasei (76) ostaggi. Bambini, donne, civili e soldati, che sono stati presi da un’organizzazione terroristica omicida e spietata, e non tutti sono ancora tornati. Chiunque viene liberato porta grande sollievo, ma non c’è un briciolo di sollievo nel fatto che ne rimangano altri. Opereremo per riportarli tutti indietro.»

Secondo il portavoce dell’UNRWA sarebbero invece un milione e 100mila sfollati nella Striscia di Gaza e un sovraffollamento senza precedenti nei centri di accoglienza.

A partire del 27 di novembre l’amministrazione del Qatar ha parlato di una proroga della tregua. Il ministero degli Esteri del Qatar ha annunciato «che è stato raggiunto un accordo per estendere la tregua umanitaria di altri due giorni a Gaza». 33 palestinesi saranno rilasciati, contro 11 detenuti nelle celle israeliane, nel quadro degli impegni del quarto giorno dell’accordo di armistizio. Il quarto gruppo di persone rilasciate comprende 30 minori e 3 donne palestinesi. 

Ma il ministero degli Esteri del Qatar ha ambizioni più alte: «Confermiamo la continua intensificazione degli sforzi con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza». 69 ostaggi israeliani e 150 donne e bambini palestinesi sono stati rilasciati durante i quattro giorni di tregua. Più moderate le aspettative del portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar: «Il nostro obiettivo è raggiungere un accordo per una tregua umanitaria più lunga a Gaza. Un aumento nella percentuale degli aiuti che sono entrati a Gaza, ma non hanno soddisfatto le aspettative. Sosteniamo la pressione per portare aiuti nel nord di Gaza. Abbiamo la conferma che 20 ostaggi a Gaza potranno essere rilasciati entro due giorni». 

Il canale israeliano Kan ha parlato di una tregua massima totale per estendere di dieci giorni secondo l’intesa conclusa con Hamas. Il ministro per la Difesa, Gantz ha dichiarato che: «Al termine della tregua, l’operazione di terra si espanderà all’intera Striscia di Gaza». Ha anche annunciato che tre dei suoi soldati catturati nella Striscia di Gaza sono “morti”. 

Nelle prime ore del 28 novembre la Radio dell’Esercito Israeliano ha annunciato: Abbiamo ricevuto i nomi di 10 nuovi prigionieri israeliani che dovrebbero essere rilasciati da Hamas oggi, martedì”. 

Sempre nella giornata del 28 di novembre secondo dati Reuters: “I capi del Mossad e dell’intelligence americana si sono incontrati con il primo ministro del Qatar a Doha per discutere dell’estensione della tregua a Gaza”. Il leader di Hamas, Khalil Al-Hayya, ha detto ad Al Jazeera: Siamo riusciti a raggiungere il numero richiesto di nostri prigionieri; Prolungare la tregua di due giorni, e speriamo di poterla prolungare per un periodo più lungo.

Nonostante l’azione diplomatica di Qatar e Egitto, le fazioni palestinesi lamentano violazioni della tregua temporanea da parte do Israele e hanno chiesto che Israele sia obbligato a fermarle. “Apprezziamo il ruolo dell’Egitto e del Qatar e chiediamo la fine totale della brutale guerra a Gaza. Facciamo appello ai nostri fratelli in Egitto affinché accolgano un numero maggiore di feriti che necessitano di cure”. Il Corrispondente di Al Jazeera: “I carri armati di occupazione sparano alla periferia del quartiere di Sheikh Radwan e del Beach Camp, a nord-ovest di Gaza City”.

Militari israeliani sono stati feriti da IED nel nord della Striscia di Gaza. Sarebbero stati tre gli ordigni che hanno colpito il convoglio militare. Israele ha continuato nella giornata del 28 novembre gli arresti, circa 32, effettuati a Beit Furik e nella città di Tubas, Hebron, in Cisigiordania. 

L’Assemblea nazionale del Kuwait ha dichiarato: “Annunciamo il boicottaggio dei prodotti delle aziende che sostengono le forze di occupazione e la cancellazione dei loro contratti nelle società cooperative”. 

Ora i riflettori sono puntati sul rilascio dei soldati israeliani nelle mani di Hamas. Izzat al-Rishq, Di Hamas, ha dichiarato: «Siamo pronti a negoziare sui soldati dell’occupazione catturati, ma questo dossier non è stato ancora aperto, e questi soldati hanno una situazione diversa, e Netanyahu lo sa».

Secondo le stime israeliane Hamas ha catturato almeno 150 ufficiali, soldati, polizia e personale dell’intelligence. Daoud Shehab, del gruppo Jihad Islamico, ha chiosato: «I soldati e gli ufficiali della resistenza avranno un prezzo completamente diverso». «La resistenza sta gestendo il processo negoziale e la battaglia militare, in pieno coordinamento tra Hamas, Jihad islamico e le altre fazioni».

Il Portavoce militare israeliano ha detto: «Abbiamo il dovere di riportare tutti i prigionieri in patria, sia per accordo che per guerra. Sotto gli auspici dell’Egitto e del Qatar continuano gli sforzi per restituire i prigionieri. Chiediamo alle istituzioni internazionali di consentire alla Croce Rossa di visitare i prigionieri a Gaza». 

Il portavoce del ministero della Sanità di Gaza ha detto ad Al Jazeera: «I danni al settore sanitario derivanti dai bombardamenti da parte dell’occupazione ammontano a milioni di dollari. Chiediamo a tutte le istituzioni internazionali di adottare misure efficaci per proteggere il sistema sanitario. Grazie alle capacità locali, siamo stati in grado di gestire l’unità renale presso il complesso medico Al-Shifa. L’aiuto medico che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni è molto limitato. Solo 3 ospedali operano nel nord della Striscia di Gaza».

Il Portavoce della Protezione Civile a Gaza: «Dall’inizio della tregua abbiamo recuperato più di 150 corpi sotto le macerie e nelle strade». Resta in carcere in Israele il direttore dell’ospedale al-Shifa, secondo il Canale israeliano Kan, la detenzione del direttore, Muhammad Abu Salmiya, è stata prolungata per 45 giorni. 

Spari uditi a Rafah, lato israeliano e ancora colpita l’area del Libano Sud, periferia della città di Aita al-Shaab. Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Israeliano ha dichiarato: «Non stiamo solo difendendo il confine con il nord del Libano, ma stiamo anche avviando operazioni a nostra discrezione».

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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