Idrogeno verde. Il momento del Marocco

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Il Marocco conforta la sua posizione come una delle destinazione principale per il idrogeno verde nella regione euromediterranea. Dopo la Germania, anche i paesi bassi hanno deciso di investire in progetti di idrogeno verde in Marocco, firmando un memorandum d’intesa e un accordo di partenariato nel corso della visita a Rabat del Primo Ministro olandese Mark Rutte. Il solo protocollo d’intesa copre una dotazione complessiva di 305 milioni di euro. Finalità: identificare e sviluppare, insieme, progetti di infrastrutture pubbliche in settori prioritari, in particolare le energie rinnovabili.

La firma è avvenuta a termine di una tavola rotonda sull’idrogeno verde, organizzata a margine di questa visita. Il mercato globale dell’idrogeno verde è stimato a 280 miliardi di dollari di entrate nel 2050, e il Marocco dovrebbe intercettare circa il 4%.

9 miliardi di dollari di investimenti entro il 2030

Il capo del governo marocchino Aziz Akhannouch ha colto l’occasione per annunciare che la strategia nazionale per l’idrogeno verde che sarà adottata a breve sarà abbinata alla nuova carta degli investimenti, e questa strategia dovrebbe fornire il giusto ambiente per il pieno sviluppo del settore.

Nel 2012 la Germania aveva aderito alla nuova strategia energetica marocchina firmando un partenariato marocchino-tedesco per l’energia (PAREMA).

Il primo progetto concreto riguarda la realizzazione di un impianto ibrido fotovoltaico ed eolico per alimentare un impianto a idrogeno verde con una capacità di elettrolisi di circa 100 MW. La messa in servizio del sito è prevista tra il 2024 e il 2025.

Un altro progetto, e il più importante attualmente in cantiere, è quello del gruppo marocchino OCP, che prevede di investire 7 miliardi di dollari in un futuro impianto di produzione di ammoniaca da idrogeno verde a Tarfaya (sud del Marocco) con una capacità di produzione di circa 200.000 tonnellate di ammoniaca entro il 2026, e che dovrebbe raggiungere 3 milioni di tonnellate entro il 2032.

Trasporti, sfida principale

CWP Global, leader americano nei progetti di energia rinnovabile, sta attualmente sviluppando un progetto per produrre 15 gigawatt di idrogeno a Guelmim-Oued Noun. CWP Global ha annunciato in un comunicato stampa congiunto l’apertura del proprio capitale a Copenhagen Infrastructure Partners (CIP), uno dei più grandi gestori di fondi di investimento per le energie rinnovabili al mondo.

Per quanto riguarda l’export in Europa, la grande sfida sarà quella dei trasporti. Il gasdotto Maghreb-Europa (GME) si rivela la scelta giusta, ma dovrà essere adattato, in particolare in termini di tenuta, secondo uno studio condotto da JESA, la filiale di ingegneria di OCP. Da lì il dispositivo potrà essere connesso alla futura rete H2Med che collegherà la Penisola Iberica a Francia, Germania e poi Nord Europa, che dovrebbe essere operativa nel 2030. Per il momento questa opzione rimane la più plausibile.

Il 4 maggio CWP Global ha firmato un accordo con il gruppo tedesco Hydrogenious, specializzato nel trasporto di idrogeno organico liquido (LOHC), per la realizzazione di uno studio di fattibilità che esplorerà una catena di trasporto di 500 tonnellate di H2 al giorno dal Marocco in Europa.

Redazione

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