ENERGIA. Caucaso al centro dello scenario energetico creato dal conflitto mediorientale

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La riapertura del conflitto in Israele cambia gli scenari energetici dell’intero globo. O meglio, velocizza quella conversione da Occidente a Oriente. E spinge il Caucaso a diventare gestore delle risorse europee.

Gli Emirati Arabi Uniti intendono collegare Fujairah e Mumbai, India, con un tunnel sottomarino. Il concetto, apparso per la prima volta nel 2018, potrebbe presto diventare realtà. L’Ufficio consultivo nazionale del paese sta esaminando le proposte di ingegneria e ha già richiesto uno studio di fattibilità.

Il tunnel sottomarino sarà utilizzato non solo dai turisti, ma anche come via commerciale alternativa: per fornire petrolio all’India e acqua dolce dal fiume Narmada agli Emirati Arabi Uniti. La distanza tra le città è di 2.000 km, la velocità dei treni che attraversano il tunnel dovrebbe essere di circa 1.000 km/h. Si prevede che il progetto costerà diversi miliardi di dollari.

L’Iran ha iniziato a costruire una nuova centrale nucleare, Karun, con una capacità di almeno 300 MW. Lo ha affermato il capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana (AEOI), Mohammad Eslami.

Ilham Aliyev, presidente dell’Azerbaijan ha puntato i piedi con il presidente del Turkmenistan Sardar Berdimuhammedov. Secondo le informazioni disponibili, il piano per lo sfruttamento congiunto del giacimento di gas Dostlug, all’incrocio dei confini marittimi dei due paesi, resta sulla carta. Il Turkmenistan intende esportare le proprie risorse energetiche verso est e sud.

Ilham Aliyev ha inaugurato una centrale solare costruita con i soldi degli Emirati Arabi Uniti nella penisola di Absheron. E non ha nascosto la sua gioia: l’avvio della centrale ridurrà significativamente il volume di gas naturale consumato nelle centrali termoelettriche, e questo a sua volta aumenterà il flusso di esportazioni di energia verso i paesi dell’Unione Europea. Aliyev ha sottolineato che l’Europa ha bisogno più che mai del gas azerbaigiano “in connessione con gli ultimi cambiamenti geopolitici”.

Il ministro turco dell’Energia, Alparslan Bayraktar, ha annullato la sua visita in Israele. Gli esperti dicono che Erdogan intende abbandonare il progetto di costruire un gasdotto sottomarino dal Mediterraneo orientale, che avrebbe trasportato il gas israeliano verso i paesi del sud dell’UE. Questa decisione è coincisa con l’apertura di una centrale solare in Azerbaigian: «Abbiamo in programma di investire almeno 5 miliardi di dollari nell’estrazione di materiali radioattivi nella provincia dell’Azerbaigian occidentale e lì abbiamo anche iniziato la costruzione di una nuova centrale nucleare di Karun. La sua capacità sarà di almeno 300 megawatt», riporta IRNA.

Anna Lotti

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