
I prezzi dell’oro sono tornati a salire mentre le preoccupazioni per la guerra in Medio Oriente e il crescente debito statunitense spingono gli investitori verso asset sicuri.
Il 26 ottobre, i prezzi dei futures sull’oro a New York sono saliti fino a 2.003 dollari per oncia troy, superando i 2.000 dollari per la seconda volta in una settimana, un livello visto l’ultima volta più di due mesi fa, e avvicinandosi al record di agosto 2020 di 2.089 dollari. All’inizio di questo mese il metallo era sceso a quasi 1.820 dollari, riporta Nikkei.
Insolitamente, l’oro è in rialzo insieme ai rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni, in controtendenza rispetto alla consueta relazione inversa. Il rendimento di riferimento a 10 anni si aggira intorno al 5% e ha anche brevemente superato tale soglia per la prima volta in 16 anni.
Uno dei due principali rischi che spingono il denaro verso l’oro è la guerra tra Israele e Hamas, scatenata dagli d’eventi tragici del 7 ottobre scorso. Israele si sta preparando per un’invasione terrestre della Striscia di Gaza, che porterebbe il conflitto in una nuova fase.
I rischi geopolitici che inaspriscono il sentiment del mercato trasformano l’oro, visto come un bene sicuro con un valore intrinseco grazie alla sua rarità, in una destinazione preferita dagli investitori. Il metallo è salito a 2.078 dollari nel marzo 2022 subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina, avvicinandosi al record del 2020.
L’altra preoccupazione riguarda la situazione fiscale negli Stati Uniti, dove il debito nazionale ha raggiunto il record di oltre 33mila miliardi di dollari, riferisce il Dipartimento del Tesoro. L’emissione di buoni del Tesoro ha accelerato da quando il Congresso ha innalzato il tetto del debito nazionale, distorcendo l’equilibrio tra domanda e offerta. Anche gli scontri tra i legislatori sui finanziamenti governativi temporanei hanno contribuito al disagio degli investitori.
I prezzi dell’oro solitamente scendono quando i tassi di interesse salgono, poiché gli investitori optano per asset fruttiferi che beneficiano di rendimenti più elevati. Ma poiché i rendimenti dei titoli del Tesoro sono in aumento a causa dell’incertezza fiscale, gli investitori stanno invece gravitando verso l’oro, che, a differenza delle azioni, delle obbligazioni societarie o persino del debito pubblico, non è vulnerabile al default da parte del suo emittente.
Alcuni osservatori notano che l’acquisto di oro durante le emergenze tende ad essere di breve durata. Il prezzo del metallo è aumentato durante l’era della Guerra Fredda e la minaccia di una guerra nucleare tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Ma i picchi nel 1990 e nel 2003, determinati rispettivamente dalla Guerra del Golfo e dalla Guerra dell’Iraq, si sono rivelati brevi.
Ma gli investitori potrebbero diventare ancora più ribassisti. Gli scontri tra Israele e Hamas potrebbero protrarsi o estendersi ad altri paesi del Medio Oriente. Moody’s Investors Service a settembre aveva avvertito che una chiusura del governo avrebbe danneggiato il credito statunitense.
Maddalena Ingroia












