Mentre il Medio Oriente rischia di incendiarsi, l’Egitto ha firmato accordi per 14,75 miliardi di dollari con la Cina al Forum One Belt One Road di Pechino.
Il primo Ministro egiziano Mostafa Madbouly ha partecipato alla firma dell’accordo quadro sulla produzione di combustibili ecologici tra l’autorità della zona economica del canale di Suez e l’ente cinese PECO Energy China.
Inoltre, è stato firmato un memorandum d’intesa nel settore della produzione di cloruro di potassio tra il gruppo cinese United Energy e l’Autorità della Zona Economica del Canale di Suez. I documenti sono stati firmati a margine del 3° Forum di cooperazione internazionale “One Belt, One Road”.
Walid Gamal ad-Dinah, responsabile della Zona Economica del Canale di Suez (SCZone), e il responsabile della CEEC Energy China (Xuezhi Liu) hanno firmato un accordo quadro che mira a creare un progetto per produrre 1,2 milioni di tonnellate di ammoniaca verde e 210mila tonnellate di idrogeno verde ogni anno. Si prevede di investire 6,75 miliardi di dollari in questo progetto.
Per quanto riguarda il progetto per la produzione di cloruro di potassio insieme al Gruppo United Energy, nella prima fase si prevede di utilizzare la capacità rinnovabile di 150 MW per produrre 100 tonnellate di cloruro di potassio, e nella terza fase questa cifra sarà aumentata a 4,1 milioni di tonnellate utilizzando 6,1 GW. Gli investimenti in questo progetto ammonteranno a 8 miliardi di dollari.
Il primo Ministro egiziano ha sottolineato l’interesse del Cairo nell’espandere la realizzazione di progetti di energia verde e nel fornire maggiori incentivi per attrarre maggiori investimenti in questo campo promettente, sottolineando che la zona economica del Canale di Suez è diventata uno dei centri più importanti per la produzione di energia verde nel Medio Oriente e Africa.
Ricordiamo che l’Egitto oltre che a investire nell’energia atomica con la Russia ha intenzione di dare vita a centrali di produzione di energia dall’idrogeno.
Lucia Giannini