CINA. Sempre più pesante il carico fiscale per privati imprese

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Nonostante le ripetute promesse di Pechino di ridurre la pressione fiscale su imprese e privati, il gettito fiscale cinese nei primi quattro mesi del 2018 è aumentato del 16,5 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, attestandosi a 8,9 trilioni di yuan. La pressione sulla Cina per ridurre le imposte è aumentata da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato tagli per un valore di 1,5 trilioni di dollari in dicembre. Ma le ultime cifre del ministero delle Finanze di Pechino fanno sperare ben poco per il futuro.

Il gettito fiscale della Cina, riporta Scmp, è cresciuto più velocemente della sua economia e del reddito delle imprese, mentre il totale per il periodo gennaio-aprile 2018 è stato il più alto mai registrato nei primi quattro mesi di un anno. Le entrate del governo dall’imposta sul reddito delle imprese sono aumentate del 13 per cento in questo periodo, mentre il gettito Iva è stato del 18.4 per cento, riportano i dati del Ministero. Andando a ben vedere, il valore della produzione industriale cinese nello stesso periodo è aumentato solo del 6,9 per cento.

Anche nel settore dei privati la situazione non è rosea. Si registra un aumento del gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche del 20,8%. Tale aumento è stato più di quattro volte superiore alla crescita media del 5 per cento dei salari del settore privato annunciata dall’Ufficio nazionale di statistica. Il picco delle entrate fiscali, riporta il giornale, potrebbe essere in parte attribuito ai governi locali che “truffano” i contribuenti per riscuotere maggiori imposte per coprire i loro debiti.

La decisione di Pechino di fondere i sistemi fiscali nazionali e locali del paese avrebbe potuto portare ad un’intensificazione degli sforzi di “raccolta” e quindi a un’impennata fiscale. Il governo cinese si è impegnato a ridurre i costi per le imprese, anche attraverso la riduzione delle imposte, dalla fine del 2015, e ha introdotto alcune misure in tal senso ma il loro effetto è stato limitato e le imposte hanno continuato ad aumentare rapidamente.

Dopo le prime tensioni con gli Stati Uniti, Pechino lo scorso marzo ha annunciato che dal 1° maggio avrebbe tagliato le aliquote Iva per le imprese manifatturiere, di trasporto e di costruzione, gli operatori di telecomunicazioni e gli agricoltori di un punto percentuale.

Antonio Albanese