VENEZUELA. Kelloggs chiude e licenzia tutti

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Nicolas Maduro ha annunciato che gli operai della Kelloggs stanno per prendere in consegna le fabbriche, poche ore dopo che il gigante alimentare degli Stati Uniti ha annunciato che stava lasciando il paese, visto il peggioramento delle condizioni economiche.

La notizia dell’abbandono di Kelloggs del Venezuela dopo 56 anni di attività arriva pochi giorni prima delle elezioni del 20 maggio, che gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno definito fraudolente e attraverso le quali Maduro è alla ricerca di una rielezione per altri sei anni. L’opposizione ha deciso di astenersi dopo che le è stato vietato di correre e i suoi candidati stanno denunciando il resto dei candidati come marionette di Maduro, riporta Laht. 

«Il Presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, ha informato che i lavoratori dell’impresa Alimentos Kelloggs, situata nello stato di Aragua, hanno assunto le redini della società» dal 15 maggio, riporta l’agenzia di stampa Avn. Maduro ha definito la chiusura di Kellogg «Oggi a Maracay, la società Kellogg, nelle mani di alcuni investitori messicani, ha chiuso le porte chiuse e tenuto i benefici sociali per i lavoratori nei propri conti, fatto che è completamente incostituzionale e illegale» in un raduno politico nella città di Valencia, riporta El Diario de Caracas.

Altre società di prodotti di consumo come General Mills, Kimberly Clark e Clorox, compagnie aeree come United e Delta, case automobilistiche come GM e molti altri hanno tutti abbandonato il Venezuela negli ultimi anni, con le holdout – tra cui Ford e Coca-Cola – che operano su scala notevolmente ridotta.

Il Venezuela sta vivendo una fase d’iperinflazione da ottobre 2017 e la diffusa penuria di cibo e medicinali sta creando una grave crisi umanitaria. Circa 4 milioni di venezuelani hanno lasciato il paese della “Rivoluzione Bolivariana” di Maduro e Hugo Chavez. Kelloggs, in una lettera ha annunciato la chiusura del suo ramo venezuelano, licenziando i suoi 600 lavoratori a partire dal 15 maggio: «Informiamo che Alimentos Kellogg S.A. è stata costretta a chiudere le operazioni nel paese (…) c’è stato un cambiamento materiale nel contesto imprenditoriale, tra cui una svolta per il peggio nel nostro accesso ai materiali chiave come conseguenza delle attuali restrizioni».

Il Venezuela ha avuto controlli sui prezzi e sui cambi dal 2003, restrizioni che, unite al calo dei prezzi del petrolio tra il 2014 e il 2017, hanno portato a un calo del 37% del Prodotto interno lordo dal 2014, un crollo più alto di quello dell’economia statunitense durante la Grande Depressione degli anni Trenta del Ventesimo secolo.

Graziella Giangiulio