CINA. Ad aprile apre la Cappella del Suono

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In una valle boscosa nelle montagne di Jinshanling, nella provincia cinese di Hebei, a circa 150 km di strada da Pechino, c’è la Cappella del Suono. È un luogo per i concerti all’aperto che aprirà ufficialmente nel prossimo aprile. È l’ultimo e forse il più straordinario edificio di Open Architecture, futuribile società ingegneristica cinese. I suoi fondatori Huang Wenjing e Li Hu hanno «costruito una piramide rovesciata di cemento» perché, «l’edificio avesse il minor ingombro possibile». I due progettisti hanno studiato a lungo negli Usa con Steven Holl e Pei Cobb Freeman; iniziando poi la loro attività nel 2008 a Pechino.

Da qui, riporta Scmp, una serie di progetti famosi in Cina, da interi campus educativi a un prototipo di casa marziana, chiamata Mars Case (2018), esposta accanto allo stadio Birds Nest di Pechino. Forse ancora più insolito, tuttavia, è stato l’Ucca Dune Art Museum (2018) a Beidaihe, un complesso di spazi organici e curvi sepolti in una duna di sabbia costiera. Gli sviluppatori culturali Aranya hanno commissionato sia quel progetto che la Chapel of Sound.

La posizione è remota e difficile da raggiungere, ma ha una bellezza naturale eccezionale, qualcosa che la coppia voleva preservare. Avevano considerato di usare di una grotta naturale per il progetto, ma non era “abbastanza grande”. Il progetto finale ha una forma molto diversa da una grotta, ma riesce comunque a creare due spazi simili a una caverna. L’ispirazione per la forma è venuta dai massi depositati dai ghiacciai. L’edificio, lungo 14 metri a livello del suolo, ma che si espande fino a 36 metri al livello del tetto a 12 metri dal suolo, sembra che un masso sia stato tagliato orizzontalmente e la parte superiore rimossa.

Nel suo auditorium, che permette spettacoli senza amplificazione, grandi gradini di cemento creano posti a sedere ad anfiteatro per circa 150 persone, con aperture rettangolari che guardano il paesaggio sotto un oculo centrale aperto al cielo.

Lo spazio sembra primitivo, ma con l’illuminazione del palco, gli infissi in ottone e uno spazio per le bevande, è riconoscibile come una sala da concerto contemporanea.

Un secondo palco per la musica amplificata si affaccia su un pendio erboso da uno spazio scavato in un’estremità dell’edificio, come la bocca di una grotta. A seconda del tempo e dell’ora del giorno, le performance in qualsiasi punto dell’edificio possono avvenire senza elettricità, rafforzando l’impressione che si sia fuori dalla rete.

L’uso del calcestruzzo, rivestito di minerali locali per dargli l’aspetto di roccia naturale, ha permesso di creare la forma complessa a strati come un unico blocco solido.

Lucia Giannini