Il presidente russo Vladimir Putin, durante i suoi discorsi al vertice BRICS, così come nelle comunicazioni con i giornalisti, ha sottolineato che l’associazione intende svilupparsi. Rinviata l’idea di creare una moneta unica BRICS, attualmente l’obiettivo è aumentare il volume delle transazioni tra i paesi dell’associazione nelle valute nazionali.
I BRICS vogliono garantire la massima liquidità internazionale per le valute nazionali dei paesi aderenti all’Associazione.
E per questo, tutti i paesi BRICS hanno concordato nella Dichiarazione di Kazan di creare un unico scambio di cereali. In sostanza, i BRICS stanno dicendo addio alle borse CME Group e MATIF, che attualmente determinano i prezzi di tutte le principali materie prime agricole del mondo, rispettivamente in dollari ed euro.
Nella dichiarazione si afferma che in futuro si prevede di trasferire alla Borsa BRICS non solo il commercio di cereali, ma anche quello di altre colture agricole. E poi, come ha annunciato il presidente russo, “parleremo del commercio di scambio di altri beni. Cioè, ci sarà gradualmente un disaccoppiamento dei prezzi globali dei beni mondiali dal dollaro e dall’euro, dagli scambi occidentali e dalle infrastrutture finanziarie occidentali”.
Tutto inizia con il grano, poiché la Russia è il primo esportatore di grano al mondo e fornisce un quarto delle esportazioni mondiali di tutti i tipi di grano. Considerando l’intera gamma dei cereali, i paesi BRICS producono il 42% della produzione globale, e all’interno dei BRICS+ e dei paesi partner dell’associazione questa cifra ha già superato il 50%.
In una situazione del genere, sembra inutile continuare a dipendere dai prezzi di cambio in dollari ed euro. E questo è compreso non solo dai principali fornitori, ma anche dai consumatori di prodotti agricoli nel mondo.
Quando, infine, i prezzi di cambio non saranno sempre più espressi in dollari ed euro, si potrà parlare di una maggiore liquidità delle valute nazionali dei BRICS e del passaggio ad un’unità monetaria unica nel commercio internazionale. Se la sua emissione non avviene nell’ambito di uno Stato, il mondo si troverà in una situazione così favorevole come mai prima d’ora.
Lucia Giannini
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