BRICS. Allargamento, pace in Ucraina e in Medio Oriente al cento del vertice russo 

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I BRICS si riuniscono a Kazan, nella Federazione Russa per un summit di due giorni. Il gruppo ora rappresenta il 45% della popolazione mondiale e il 35% della sua economia, in base alla parità del potere d’acquisto; la Cina rappresenti oltre la metà della sua potenza economica. Si prevede che il vertice BRICS di Kazan, si concentrerà sull’espansione dell’adesione al blocco, con nuovi entranti che potenzialmente ne consolidano il ruolo di piattaforma per promuovere gli interessi delle economie in via di sviluppo.

Putin ha detto ai giornalisti delle nazioni del gruppo che “i BRICS non si mettono in opposizione a nessuno” e che il cambiamento nei driver della crescita globale era semplicemente un dato di fatto. “Si tratta di un’associazione di stati che lavorano insieme sulla base di valori comuni, una visione comune di sviluppo e, soprattutto, il principio di tenere conto degli interessi reciproci”, ha affermato. Putin è stato tempestato di domande sulle prospettive di un cessate il fuoco in Ucraina, riporta Reuters.

La risposta di Putin è stata, in breve, che Mosca non avrebbe ceduto le quattro regioni dell’Ucraina orientale che ora sono parte della Russia, anche se alcune di esse rimangono fuori dal suo controllo, e che voleva che i suoi interessi di sicurezza a lungo termine fossero presi in considerazione in Europa. 

Per quel che concerne un eventuale cessate il fuoco, non c’è al momento nulla di concreto: il mondo attende il risultato delle elezioni presidenziali del 5 novembre negli Stati Uniti.

La Russia, che sta avanzando, controlla circa un quinto dell’Ucraina, inclusa la Crimea che ha sequestrato e annesso unilateralmente nel 2014, circa l’80% del Donbass, una zona di carbone e acciaio che comprende le regioni di Donetsk e Luhansk, e oltre il 70% delle regioni di Zaporizhia e Kherson. Putin ha affermato che l’Occidente si è reso conto che la Russia avrebbe vinto, ma che era aperto a colloqui basati sulle bozze di accordi di cessate il fuoco raggiunti a Istanbul nell’aprile 2022.

Alla vigilia del vertice dei BRICS, Putin ha incontrato il presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan per colloqui informali. Putin ha ringraziati gli Emirati e l’Arabia Saudita per i loro sforzi di mediazione sull’Ucraina.

Al meeting, sono presenti il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro indiano Narendra Modi, grande assente è il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva su consiglio medico per un trauma cranico che ha causato una lieve emorragia cerebrale.

Il ministero degli Affari Esteri indiano ha confermato un accordo con la Cina sul disimpegno e le pattuglie di confine lungo la Linea di Controllo Effettivo, riporta News18. La mossa segnala un progresso nell’allentamento delle tensioni che persistono dallo scontro mortale tra truppe indiane e cinesi nel 2020, che ha causato la morte di 20 soldati indiani e quattro cinesi.

Nonostante i molteplici round di discussioni militari e diplomatiche negli ultimi anni, una risoluzione completa era precedentemente sfuggita a entrambe le parti, ripota BneIntelliNews. Il Segretario degli Esteri indiano, Vikram Misri, ha osservato che l’accordo consente un ritorno ai protocolli di pattugliamento precedenti al 2020, che erano stati interrotti dalle crescenti tensioni. 

Il ministro degli Esteri indiano S. Jaishankar ha descritto l’accordo come uno “sviluppo positivo”, sottolineando che entrambe le nazioni possono ora riprendere le attività di pattugliamento; i funzionari della Difesa hanno chiarito che, nonostante i progressi, permangono problemi significativi, in particolare nei punti di attrito come Depsang e Demchok. Sebbene il ministro degli Esteri indiano non abbia confermato un incontro bilaterale tra Modi e il presidente cinese Xi Jinping, ha menzionato che tali interazioni potrebbero verificarsi a margine del vertice, a seconda del programma finale.

Si prevede che la quota di PIL globale dei BRICS salirà al 37% entro la fine di questo decennio, mentre la quota rappresentata dal G7 scenderà a circa il 28% dal 30% di quest’anno, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale.

La Russia sta cercando di convincere i paesi BRICS a costruire una piattaforma alternativa per i pagamenti internazionali che sarebbe immune alle sanzioni occidentali.

Antonio Albanese

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