Le aspettative di grandi esportazioni di mais brasiliano verso la Cina nel 2023 stanno preoccupando le aziende brasiliane produttrici di carne, secondo quanto dichiarato questa settimana dalla lobby dei trasformatori di carne di Santa Catarina, Sindicarne. Il gruppo ha affermato che la concorrenza degli acquirenti cinesi sta già riducendo le forniture locali e rendendo il mais utilizzato per l’alimentazione del pollame e della carne suina un prodotto “eccessivamente costoso”.
«Anche se il settore è più preparato alle negoziazioni e più attento alle scorte e agli acquisti, c’è sempre la concorrenza del mercato internazionale», ha dichiarato Sindicarne. «Per il 2023 i segnali sono preoccupanti», riporta MercoPress.
Le esportazioni di mais brasiliano verso la Cina sono state autorizzate alla fine dello scorso anno dopo che le due nazioni hanno aggiornato i protocolli commerciali. Da allora, diverse navi sono state prenotate da aziende come Cofco.
Nel porto meridionale brasiliano di Paranagua, ad esempio, le esportazioni di mais sono salite a quasi 570.000 tonnellate fino al 29 gennaio, grazie alla Cina. Ciò corrisponde a un aumento del 161% del volume rispetto all’intero gennaio 2022, ha dichiarato l’autorità portuale.
Secondo Sindicarne, che rappresenta le aziende globali di lavorazione del pollame e della carne suina brasiliana, tra cui Jbs e Brf, il governo deve anche “fare la sua parte” per attrarre investimenti volti a ridurre le strozzature logistiche del Brasile.
Il gruppo ha affermato che, pur avendo creato una discreta rete logistica per l’esportazione di cereali, non esistono ferrovie che colleghino le regioni cerealicole del centro-ovest al sud del Brasile, dove solitamente vengono allevati e lavorati carne di maiale e di pollo.
Sindicarne ritiene che la minaccia della recessione globale e dell’inflazione alimentare rappresenti un’opportunità per le aziende brasiliane di servire ancora più mercati. «Non possiamo lasciarci sfuggire l’opportunità», ha dichiarato Jose Ribas Junior, presidente della Sindicarne.
Maddalena Ingrao
