AUSTRIA. Vienna vuole riformare l’intelligence 

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I politici austriaci hanno chiesto il 5 novembre maggiori opzioni legali per combattere l’estremismo e per una revisione dell’agenzia di intelligence nazionale dopo l’attentato di Daesh, compiuto da un noto radicale islamico su cui le autorità austriache erano state avvertite dopo aver tentato di acquistare munizioni nella vicina Slovacchia. L’uomo armato, identificato come Kujtim Fejzulai, 20 anni, aveva una precedente condanna per aver tentato di unirsi al gruppo dello Stato islamico in Siria ed era stato rilasciato in dicembre.

Doppio cittadino, austriaco e della Macedonia del Nord, le autorità austriache hanno dichiarato di non aver potuto revocare la cittadinanza austriaca di Fejzulai dopo la sua condanna e di aver ingannato il programma di deradicizzazione del sistema giudiziario dopo il suo rilascio, facendogli credere di essersi riformato. Il cancelliere Sebastian Kurz ha detto ad una sessione speciale del parlamento, il 5 novembre, che l’Austria non ha attualmente tutti i mezzi legali necessari per monitorare e sanzionare gli estremisti e che il governo non può permettere che si ripeta la situazione che ha portato all’attentato di lunedì sera. L’uomo armato ha sparato a morte a quattro persone e ne ha ferite altre 20 con un fucile automatico prima di essere ucciso dalla polizia stessa. Kurz non ha descritto nei dettagli i suoi piani sul cambiamento dell’intelligence, riporta Apa.

Il ministro degli Interni Karl Nehammer il 4 novembre ha detto che i servizi segreti slovacchi in estate avevano informato l’Austria che Fejzulai stava cercando di comprare munizioni, e «qualcosa apparentemente è andato storto con la comunicazione nei passi successivi». Ha proposto di istituire un panel indipendente per esaminare «dove sono accadute cose che non avrebbero dovuto accadere», riporta Ap.

Kurz ha detto che l’agenzia di intelligence nazionale austriaca ha subito una perdita di fiducia con questo e altri scandali recenti: «Ora deve essere restaurata», ha detto il Cancelliere austriaco. Il vice cancelliere Werner Kogler ha aggiunto che è giunto il momento di un “nuovo inizio” e di un “riallineamento” dell’agenzia, Bundesamt für Verfassungsschutz und Terrorismusbekämpfung, Bvt.

Ha messo in guardia contro “accuse premature”, dicendo però che una commissione indipendente avrebbe determinato dove sono stati commessi gli errori. All’indomani dell’attacco, le autorità austriache hanno trattenuto 14 persone con presunti contatti con il sospetto per interrogarlo.

La procura di Vienna sta esaminando ogni caso individualmente per determinare se prolungare il fermo dei detenuti che hanno un’età compresa tra i 18 e i 28 anni e sono tutti immigrati e alcuni non hanno la cittadinanza austriaca.

Antonio Albanese