ANTARTICO. Mappati 60 anni di ricerca sul Polo Sud

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È un’importante pietra miliare per la ricerca antartica: il British Antarctic Survey ha annunciato che per la prima volta sono disponibili informazioni dettagliate ed estese sullo spessore del ghiaccio e sulla topografia del fondo in un formato centralizzato e standardizzato.

Il set di dati completo, compilato nel corso degli ultimi 60 anni grazie a rilevamenti terrestri e aerei effettuati da oltre 50 istituzioni, fornisce informazioni preziose sul ghiaccio e sulla roccia che costituiscono l’Antartide e sarà fondamentale per aiutare le nostre previsioni sulla futura perdita di ghiaccio e sull’innalzamento del livello del mare, riporta MercoPress.

Guidato dal Gruppo d’azione Bedmap3 e sostenuto dal Comitato scientifico per la ricerca antartica, Bedmap3 dispone di un numero di dati e di copertura significativamente maggiore rispetto alla precedente iterazione, rilasciata un decennio fa. Sono stati aggiunti 52 milioni di nuovi punti dati e 1,9 milioni di chilometri di misurazioni, più che raddoppiando la quantità di dati disponibili. 84 nuove rilevazioni hanno colmato importanti lacune, in particolare nell’Antartide orientale, compreso il Polo Sud, e ora coprono anche le depressioni dei ghiacciai e le piattaforme di ghiaccio galleggianti, fornendo nuove informazioni su aree precedentemente non campionate.

È fondamentale che i dati sottostanti siano stati resi liberamente e facilmente accessibili a tutti i ricercatori. Utilizzando i principi dei dati equi – reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili – e utilizzando formati di dati coerenti e concordati a livello internazionale, questo set di dati apre ora la strada allo sviluppo di modelli più accurati sulla futura perdita di ghiaccio e sull’innalzamento del livello del mare.

Alice Frémand, responsabile dei dati scientifici presso il British Antarctic Survey (BAS) e autrice principale del documento, afferma: «Finora l’utilizzo di questi dati da parte dei ricercatori è stato un processo lento e difficile, che spesso ha comportato un forte ritardo tra la raccolta dei dati e il loro utilizzo. Data la velocità con cui alcune parti della penisola antartica stanno cambiando, questo tempo non è disponibile».

«L’importanza di questo risultato non può essere sopravvalutata. Per la prima volta, i ricercatori di tutto il mondo avranno un accesso facile e aperto a un patrimonio di informazioni complete e affidabili sullo spessore dei ghiacci antartici e sulla topografia dei fondali».

I dati della Bedmap sono stati raccolti principalmente attraverso più di 270 sondaggi radioelettrici e sismici a terra e in volo.

Peter Fretwell, Geographic Information Officer e co-autore presso il BAS, afferma: «Si tratta di un vero e proprio sforzo comunitario, con oltre 80 partner internazionali che hanno contribuito. Il successo di questo progetto evidenzia l’importanza della collaborazione internazionale e della condivisione dei dati per far progredire la ricerca scientifica».

Questo progetto rappresenta un importante passo avanti nella ricerca e nelle previsioni future sul contributo dell’Antartide all’innalzamento del livello del mare. Questo a sua volta aiuterà i responsabili politici a sviluppare strategie per il cambiamento climatico e a mitigare l’innalzamento degli oceani.

“Antarctic Bedmap data: Findable, Accessible, Interoperable and Reusable (FAIR) sharing of 60 years of ice bed, surface and thickness data” di Frémand, A.C. et al. è pubblicato su Earth System Science Data.

Maddalena Ingrao

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