BOLIVIA. Morales apre all’ONU l’anno delle lingue indigene

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Il presidente boliviano Evo Morales ha inaugurato il 1 febbraio l’apertura dell’Anno Internazionale delle Lingue Indigene, un progetto volto a richiamare l’attenzione del mondo sulla rapida perdita di queste lingue in tutto il mondo.

«Le lingue indigene fanno parte della nostra identità», ha detto Morales all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, aggiungendo che la perdita di queste lingue mette a rischio «la conoscenza e la saggezza dei nostri antenati (…) Se le lingue sparissero? I ricordi che portano con sé scompariranno così come le persone che li parlano», ha detto il presidente boliviano, ripreso da Efe.

Morales, che ha iniziato il suo discorso in lingua aymara, ha espresso il tema di base dell’evento con cui le Nazioni Unite hanno iniziato l’anno dedicato alle lingue indigene. Il progetto, promosso tra gli altri dalla Bolivia, è stato approvato nel 2016 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed è guidato dall’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.

Secondo l’organizzazione, circa 370 milioni di persone in più di 70 paesi parlano lingue indigene, ma queste si perdono ad un ritmo allarmante. Su circa 6.700 lingue attualmente esistenti, circa il 40 per cento è in pericolo di estinzione, soprattutto le lingue delle comunità native.

E alla fine del secolo, secondo Ernesto Ottone, vicedirettore generale della cultura dell’Unesco, il 90 per cento potrebbe sparire per sempre.

«Questo Anno Internazionale deve servire come piattaforma da cui possiamo invertire l’allarmante tendenza allarmante dell’estinzione delle lingue indigene», ha detto il Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Maria Fernanda Espinosa. Il diplomatico ecuadoriano ha ricordato che «ogni lingua indigena ha un valore incalcolabile per l’umanità (…) un tesoro carico di storia, valori, letteratura, spiritualità, prospettive e conoscenze, sviluppato e raccolto in millenni».

Morales ha insistito su questo punto, dicendo che le lingue non sono solo strumenti di comunicazione, ma rappresentano l’identità e la cultura di chi le parla. Morales, il primo presidente indigeno boliviano, ha presentato la sopravvivenza delle lingue come un’altra sfida per le popolazioni indigene dopo secoli di resistenza al colonialismo: «Oggi veniamo qui dopo essere sopravvissuti all’era coloniale che ha cercato di mettere in ginocchio i nostri anziani e schiacciarli sotto il peso dell’ingiustizia», ha detto Morales.

Lucia Giannini