La libertà di stampa in Africa

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ITALIA – Roma 04/05/2015. La maggior parte degli africani vogliono che i media vigilino sulle attività dei governi, e sostengono il suo diritto di pubblicare ciò che si vuole, senza alcuna interferenza del governo, riporta una nuova analisi sull’opinione pubblica africana.

Un terzo degli africani pensa che i media spesso pubblichino cose che gli stessi giornalisti sanno non essere vere. In uno studio pubblicato in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, Afrobarometer dice che la maggioranza dei cittadini è a favore della libertà dei media in 25 su 34 dei paesi interessati dalla ricerca. Il sostegno per la libertà dei media è più forte in Capo Verde, Uganda, Tanzania, Madagascar e Burundi,con percentuali che vanno dall’83 per cento al 68 per cento. In Sud Africa siamo al 61 per cento, in Kenya al 59 per cento e al 58 per cento in Nigeria. Fanalino di coda sono Algeria, Swaziland, Lesotho, Zimbabwe e Senegal (che vanno dal 49 per cento al 57 per cento). I paesi più deboli sono Senegal (30 per cento), Camerun (37 per cento), Lesotho (40 per cento), Mali (44 per cento) e Liberia (47 per cento). In media, quasi sei africani su 10 (il 57 per cento) appoggia la libertà dei media. Inoltre, sempre in media, gli africani mostrano un maggiore appoggio alla funzione dei media di controllo del potere rispetto al diritto di pubblicare: quasi 7 su 10 (il 69 per cento) sostengono che i giornalisti dovrebbero indagare e riferire sugli errori del governo e sulla corruzione. Analizzando l’uso di diversi tipi di media, lo studio mostra che, mentre il maggior numero di africani riceve notizie dalla radio, la popolarità di questo mezzo è scesa: dai 16 paesi monitorati dal 2002, l’uso della radio è sceso dal 61 per cento nel 2002 / 2003 al 49 per cento in 2011/2013; nello stesso periodo, la lettura quotidiana dei giornali è scesa, riporta il sito Allafrica, dal 13 per cento al nove per cento, ma la televisione ha guadagnato popolarità, passando dal 26 al 33 per cento. La crescita di Internet non è stata rilevata per l’intero periodo, seppur tendenzialmente in aumento tra il 2011 e il 2013.