Jake Angeli, universalmente noto come lo Sciamano di QAnon, simbolo dell’assalto al Congresso di Washington il 6 gennaio scorso, si è dichiarato colpevole per uno dei capi di imputazione che pendono sulla sua testa – ostacolo al procedimento del Congresso – per il quale rischia quattro anni, sperando di evitare condanne sulle altre accuse più pesanti.
Jacob Chansley, ma universalmente noto come Angeli, 34 anni, è stato sottoposto nel carcere di Washington ad una serie di esami clinici hanno concluso che è affetto da schizofrenia, soffre di disturbo bipolare, ansia e depressione.
A marzo in un’intervista allo storico programma statunitense di approfondimento 60 Minutes ha sostenuto che l’assalto del sei gennaio era «un modo di riportare Dio al Senato».
In cella ha perso quasi dieci chili, rifiutandosi di mangiare finché non ha ottenuto una dieta vegetariana consona al suo «credo e stile di vita sciamanico».
Stile di vita che sembra ora, in parte, rinnegare; presentando la sua ammissione di colpevolezza il suo avvocato ha sostenuto che Angeli non vuole più essere associato alle teorie cospirative di QAnon, che considerano Trump una sorta di figura messianica e i democratici satanitsti cannibali e pedofili, riporta eu.azcentral.
Poche ore prima un altro protagonista dell’assalto, il 38enne Paul Hodgkins, condannato a otto mesi a luglio dopo essersi dichiarato anche lui colpevole di ostruzione al corso dei lavori del Congresso, ha presentato un esposto in cui sostiene di essere stato forzato dal suo avvocato e di voler dunque ritirare quella ammissione.
Sono circa seicento le persone che sono state sinora arrestate per aver partecipato all’attacco al Campidoglio nel giorno in cui il Congresso era riunito per certificare la vittoria elettorale di Joe Biden alle presidenziali.
Sempre riguardo l’assalto al Congresso, a Washington si sta accendendo lo scontro attorno all’inchiesta politica su come si sono svolti i fatti del 6 gennaio. Liz Cheney, figlia dell’ex vicepresidente Dick e una delle più rumorose tra i repubblicani critici di Trump, è stata nominata numero due della commissione che indaga sull’assalto.
La commissione del Congresso ha chiesto a 35 compagnie tecnologiche di conservare i dati di telefoni e social media di un numero imprecisato di persone coinvolte, tra le quali sembrerebbero esserci alcuni parlamentari di estrema destra membri del Congresso e membri dello staff di Trump che spingevano per invalidare il risultato delle elezioni.
Tuttavia, il leader della minoranza repubblicano alla Camera Mitch McConnell, critico verso il comportamento del Presidente Trump durante quei giorni di gennaio ma fermamente contrario all’impeachment, ha parlato di ritorsioni contro le compagnie che dovessero adempiere.
«Una maggioranza repubblicana non lo dimenticherebbe», ha minacciato facendo riferimento alla possibile vittoria alle elezioni di metà mandato del novembre 2022.
Salvatore Nicoletta