USA. L’Era Trump resiste: in pericolo la legge sull’aborto

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La Corte suprema degli Stati Uniti ha rifiutato con un voto per 5 voti a 4, di bloccare la legge varata dal Texas sull’aborto

Come riportato dalle maggiori testate degli Stati Uniti, Il parere della Corte, non firmato, si è espresso contro le «emergency application» che tentavano di bloccare immediatamente l’entrata in vigore della legge.

La legge in questione, il Senate Bill 8 del Texas mettendo al bando l’interruzione di gravidanza già dalla sesta settimana (quando molte donne non sanno neanche di essere incinta), anche in caso di stupro e incesto, permettendo solo pochissime eccezioni è ad oggi la legge più restrittiva in tema di aborto presente negli States, riporta Ndtv.

La corte dunque non ritiene ci siano motivi per bloccare l’entrata in vigore del provvedimento, ma ha lasciato aperta la porta a nuove sfide di costituzionalità della legge, un aspetto sulla quale la Corte stessa ha detto di «non essersi espressa» nel voto delle scorse ore.

Il parere della corte è in contrasto con la Roe vs Wade, il celebre parere della Corte suprema di 48 anni fa che stabiliva il diritto costituzionale all’interruzione volontaria di gravidanze e che potrebbe davvero essere cancellato nei prossimi mesi.

I 4 giudici della Corte che si sono espressi contro la legge del Texas hanno pubblicato il loro giudizio in merito, tra loro c’è il giudice John Glover Roberts Jr, Presidente della Corte e di tendenze conservatrici.

Il voto mette in evidenza quella che viene considerata in ambito interno, la più grande eredità della Presidenza Trump: i tre giudici (Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh, Amy Coney Barrett) che è riuscito a nominare cambiando in maniera radicale l’orientamento della Corte.

Il Senate Bill 8 è pensato apposta per rendere più difficile «sfidarlo» davanti a un tribunale da parte delle strutture sanitarie, inoltre, invita i privati cittadini a intentare azioni legali contro chiunque creda abbia aiutato un’altra persona ad abortire, assegnando un premio se la causa ha successo: diecimila dollari.

Lo scontro tra pro life e pro choice, da sempre al centro del dibattito americano, è destinato a surriscaldarsi in autunno, quando la Corte suprema esaminerà il caso del Mississippi, che chiede di poter applicare un divieto di aborto dopo le 15 settimane.

Salvatore Nicoletta