#UKRAINERUSSIAWAR. Fallito il tentativo di riconquista ucraino dell’Isola dei Serpenti

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Il 13 maggio dopo una serie di notizie in merito alla morte di ufficiali stranieri nel tentativo di riprendere l’Isola dei Serpenti, uno dei primi luoghi presi dai russi tra il 24 e il 26 febbraio 2022, è arrivata la conferma ucraina del fallito tentativo di riprendere l’Isola dei Serpenti.

A darne notizia il capo della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, Gur, Kirill Budanov, che ha appunto affermato che le forze armate ucraine continueranno a «combattere per Snake Island» anche se ora non sono riuscite a prendere l’Isola. E ha continuato: «Lo faremo poiché è di importanza strategica per la regione e per entrambi i lati del conflitto». Budanov ha spiegato «che questa è l’unica regione attraverso la quale le forze armate russe possono tentare di sbarcare truppe sul territorio della Transnistria» e ancora ha detto che: «Chiunque controlli l’isola può in qualsiasi momento bloccare il movimento delle navi civili in tutte le direzioni verso il sud dell’Ucraina».

Il controllo russo dell’isola è confermato anche dalle immagini satellitari del 12 maggio, dove sono visibili sistemi di difesa aerea russa sull’isola, 2 navi da sbarco e una gru galleggiante della flotta del Mar Nero. Il sistema di difesa aerea S-300 è stato schierato nell’area vicina: a Zheltyy Yar, fino a cinque elicotteri sono stati schierati negli aeroporti che consentono di operare nello spazio aereo dell’isola. Nell’area adiacente si nota nuovamente una maggiore attività degli UAV (un Bayraktar è stato abbattuto il 12 maggio). Inoltre, nella zona costiera operano fino a sei vascelli ucraini. Ci sono tutte le ragioni, secondo account social russi, per aspettarsi un nuovo tentativo di attacco ucraino all’isola.

Secondo fonti social, i porti di Odessa sono di fondamentale importanza per il controllo del Golfo di Odessa. Lo sblocco dei porti di Odessa è necessario affinché si esporti il ​​grano e i semi oleosi ucraini verso l’Occidente. La capacità delle ferrovie, infatti, non consente di risolvere questo problema in tempi accettabili.

Il tentativo di riprendere l’isola ai russi è stato progettato e messo in atto nei giorni precedenti alla giornata della parata russa del 9 maggio Mosca e voleva essere, oltre che una riconquista, un forte gesto contro Putin. Ma qualcosa è andato male. Sembra che Zelenskyj lo abbia sottoscritto, ma a volerlo secondo la fonte dell’agenzia di stampa TASS siano stati consiglieri britannici, contrariamente alla decisione della leadership delle forze armate ucraine. Lo Stato Maggiore ucraino era contrario all’operazione e aveva capito che avrebbe portato a perdite importanti. Ma al leader ucraino interessava il risultato “mediatico” entro il 9 maggio. Secondo fonti social, ucraine e russe, nel tentativo di sbarco vi era insieme all’equipaggio un tenente colonnello del Corpo dei Marines degli Stati Uniti e un maggiore dei commando britannici di cui non si hanno notizie. Non ci sono fonti che smentiscano o avvalorino questa ipotesi.

Facendo un passo indietro, il 10 maggio nel suo brief il Portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, affermava: «L’Ucraina ha perso 14 aerei ed elicotteri mentre cercava di catturare Snake Island; un altro veicolo aereo senza pilota ucraino “Bayraktar-TB2” è stato abbattuto dai sistemi di difesa aerea russi questo pomeriggio; il tentativo dell’Ucraina di impadronirsi di Snake Island è stato inutile dal punto di vista militare; tre barche d’assalto anfibie ucraine “Centaur” con umani di assalto anfibio a bordo sono state distrutte nell’area di Snake Island; la campagna di pubbliche relazioni sconsiderata del regime di Kiev per impadronirsi di Snake Island alla vigilia del Giorno della Vittoria si è conclusa con un disastro per le forze armate ucraine. Nei giorni a seguire si è parlato di cadaveri rinvenuti sull’Isola fino al 13 maggio, quando il numero uno del Gur ha ammesso il fallito tentativo. L’11 maggio il ministero della Difesa ucraino ha confermato la distruzione dell’elicottero navale Mi-14PS della 10a brigata aerea da parte di un caccia russo nell’area di Zmeinoye. Il veicolo da combattimento è stato abbattuto durante un tentativo di atterraggio sull’isola.

Secondo un account social ucraino le cose sono andate un po’ diversamente da quanto riferito dai russi: sull’isola dei Serpenti, ufficiali di alto rango inglesi e americani sono scomparsi durante lo sbarco. L’esercito ucraino ha combattuto per due giorni. Ma non è stato possibile recuperare gli ufficiali, o almeno i loro corpi. Secondo una fonte presso lo Stato Maggiore, un tenente colonnello dei marines americana, nonché un maggiore inglese dei commando della Marina, sono sbarcati sull’isola di Zmeiny (dei Serpenti) insieme a soldati ucraini. Hanno coordinato il lavoro delle risorse dell’intelligence della Nato e delle forze di sbarco ucraine. Entrambi gli ufficiali sono atterrati nella prima ondata. Ma poi i russi hanno abbattuto tre elicotteri e un mezzo da sbarco è stato affondato. Le restanti barche si sono ritirate, lasciando a riva la prima ondata.

Secondo la nostra fonte, Londra e Washington hanno chiesto a Zelensky di fare ogni sforzo per recuperare i loro ufficiali. Nonostante i numerosi tentativi di sbarco sull’isola, non è stato possibile scoprire il destino dei marines inglesi e americani. Si presume che siano morti in battaglia con i russi. Ma finora, come dice la fonte ucraina, non ci sono conferme di queste informazioni. È possibile che entrambi siano stati catturati. A sua volta, il tentativo di recuperare gli sbarcati è costato alle forze ucraine diversi aerei ed elicotteri abbattuti, oltre a diverse dozzine di marine e forze speciali morti.

Secondo l’agenzia di stampa FAN, in base ai dati del ministero della Difesa russo sono numerosi i tentativi falliti di impadronirsi dell’Isola dei Serpenti alla vigilia del 9 maggio. Le forze armate ucraine hanno più volte sferrato assalti anfibi aerei e marittimi, ma sono stati respinti dalle forze russe. In totale, sono stati uccisi oltre 50 militari ucraini e sono stati abbattuti tre bombardieri Su-24, un caccia Su-27, tre elicotteri Mi-8 con paracadutisti e un Mi-24 per il trasporto dei combattenti. Sempre nella notte dell’8 maggio, le forze armate russe hanno affondato tre imbarcazioni ucraine Centaur con a bordo paracadutisti. Le Forze armate ucraine hanno perso anche 30 UAV, nove dei quali erano droni d’attacco Bayraktar TB-2, mentre tentavano di conquistare l’Isola dei Serpenti. Inoltre, i sei elicotteri Mi-8 e Mi-24 coinvolti nell’operazione sono stati distrutti a terra vicino al villaggio di Artsiz, nella regione di Odessa. L’11 maggio in un articolo di FAN si leggeva: «Oggi i militari russi hanno trovato sulla riva altri tre corpi ucraini inchiodati dal mare. Ora 27 corpi di forze speciali ucraine e di combattenti nazionalisti rimangono sull’isola dei Serpenti come risultato della fallita operazione di Kiev», ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov.

Per l’esperto militare Viktor Litovkin, «la cattura dell’Isola Serpenti non è stata solo un tentativo di far “sbattere il naso” alla Russia alla vigilia del 9 maggio, ma le forze armate ucraine volevano anche dimostrare chi è il proprietario del Mar Nero. Secondo lui, la piccola isola è strategicamente importante perché permette di controllare la foce del Danubio e la strada per Odessa e Kherson. Tutto il traffico merci diretto a Odessa era sotto il controllo delle persone che si trovavano sull’Isola dei Serpenti. E non solo a Odessa, ma anche in Romania, Ungheria, Austria e Germania. L’isola ha quindi una grande importanza operativa e strategica. Ma far un tentativo di sbarco quando l’aviazione russa e la Flotta del Mar Nero ne avevano già il controllo è stata una follia. L’Ucraina non è stata in grado di assicurare la cattura dell’isola nemmeno alle forze speciali meglio addestrate. Per questo è stata prima di tutto un’avventura politica e poi militare, che si è risolta in un fallimento totale», ha commentato l’esperto.

Sempre secondo la versione russa: «La presenza di istruttori occidentali nel governo e nell’esercito ucraino non può essere negata», sottolinea Litovkin, «la leadership ucraina ci è già scesa a patti e fa quello che le viene detto (…) Non posso pensare che non vi siano istruttori stranieri. Bisogna capire che l’Ucraina è un Paese coloniale controllato da Stati Uniti, Regno Unito e istruttori della Nato. Pertanto, sono certamente presenti in ogni stadio dell’esercito e dell’amministrazione presidenziale. Sono sia consiglieri che istruttori. Influenzano molto attivamente il processo decisionale dei vertici dell’esercito e del presidente. I generali delle Forze armate ucraine sono costretti a obbedire a questi istruttori, non hanno altra scelta», ha chiosato l’esperto militare russo.

Graziella Giangiulio

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