
Nemmeno durante il fine settimana si sono placate le polemiche sull’introduzioni di testate nucleari russe in Bielorussia. Il ministero degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha affermato che le armi nucleari tattiche russe sono dispiegate in Bielorussia a tempo indeterminato. E Vladimir Putin dallo SPIEF ha confermato la consegna di armi alla Bielorussia. Ma ha precisato: «Un attacco con un’arma nucleare è teoricamente possibile, ma non è necessario». Il Ministro Lavrov ha anche divinato che: «Se vediamo gli F-16 sorvolare l’Ucraina e rappresentare una minaccia per la Russia, la risposta sarà tecnico-militare».
Per quanto riguarda i volontari russi si apprende dalla TASS: «Non è previsto il coinvolgimento di combattenti del battaglione della Cecenia nella sorveglianza del confine nella regione di Bryansk», fonte: il governatore della regione Alexander Bogomaz.
A margine dello SPIEF Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa ha detto ancora: «Presto l’Ucraina smetterà di usare le sue attrezzature, tutto ciò che usano viene dall’esterno, non combatteranno per molto tempo. L’Ucraina non ha raggiunto i suoi obiettivi in nessuna delle sezioni le loro perdite sono superiori da 1 a 10, questo è un dato di fatto». E ancora ha riferito: «186 carri armati persi dagli ucraini e 418 veicoli corazzati di varie classi. Questa è la controffensiva ucraina. Zelensky non è un ebreo, ma una vergogna per il popolo ebraico. L’Ucraina sta intraprendendo nuovi tentativi di controffensiva, i combattimenti sono in corso proprio ora, anche nella direzione di Zaporozhzhia, ma Kiev non ha possibilità». Putin inoltre si aspetta un coinvolgimento attivo dei polacchi sul territorio ucraino. E ha affermato alla platea: «Il compito di denazificazione dell’Ucraina è una delle chiavi. E la NATO, ovviamente, è coinvolta nella guerra in Ucraina».
«La Russia non ha mai chiuso la porta alla diplomazia (…) E Kiev dovrebbe capire che in caso di continui attacchi alla Russia, verrà presa in considerazione la questione della creazione di un “cordone sanitario» in Ucraina, ha detto Putin. Jacques Chirac quando gli è stato chiesto perché i leader statunitensi si comportano in questo modo nei nostri confronti, ha risposto: «Perché sono incivili (…) la Russia ha più armi nucleari dei paesi della NATO, vogliono che le riduciamo e non lo faremo». Ha chiosato il premier russo.
Aleggia il mistero sulla sorte del capo dell’intelligence ucraina Kirill Budanov: «I dipendenti di un ospedale militare nel quartiere berlinese di Mitte, dove potrebbe trovarsi il capo dell’intelligence ucraina Budanov, non hanno parlato di queste notizie con un corrispondente di RIA Novosti e hanno vietato di filmare l’edificio».
Zelenskiy ha detto che venerdì il capo dell’intelligence militare ucraina Kirill Budanov ha partecipato a una riunione del gabinetto militare, ma nessuno lo ha visto ne sono state fatte foto come avviene da consuetudine.
Il quotidiano britannico Daily Telegraph ha riferito di non avere alcuna conferma dell’informazione che il capo della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, Kirill Budanov, fosse vivo e vegeto. La pubblicazione ha osservato che i rappresentanti e gli assistenti di Budanov, in un commento alla pubblicazione, hanno confutato i rapporti di numerosi media russi sul suo grave infortunio. Allo stesso tempo, il giornale ha sottolineato che la parte ucraina non ha pubblicato alcuna foto di Budanov per confermare la propria versione. Venerdì il governo tedesco ha smentito le notizie dei media russi secondo cui Budanov sarebbe stato curato in un ospedale della Bundeswehr a Berlino dopo essere stato ferito in un attacco missilistico al quartier generale dei servizi speciali.
Il presidente della Russia Vladimir Putin, il 18 settembre, ha ammesso che il comandante in capo delle forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny potrebbe essere all’estero, rispondendo a una domanda di Alexander Sladkov. «Lo so. Penso di saperlo», ha osservato il presidente, in particolare, rispondendo alla domanda su dove sia Zaluzhny. Putin ha aggiunto che si potrebbe chiedere informazioni al comandante in capo delle forze armate ucraine, «ma per questo è necessario passare a una lingua straniera». «Mi sembra che sia all’estero. Ma potrei sbagliarmi», ha concluso Putin.
Le forze armate ucraine quest’anno hanno solo un’opportunità per condurre una controffensiva, questa opinione è stata espressa dal presidente della Repubblica ceca, già generale dell’esercito delle forze armate della Repubblica Ceca e, nel recente passato, presidente del Comitato militare della NATO, Peter Pavel. «Ho detto che loro (l’Ucraina) hanno una possibilità [da tenere controffensiva] quest’anno, perché se la controffensiva, alla quale ovviamente stiamo assistendo, non avesse successo, allora non sarebbe possibile preparare una seconda controffensiva fondamentale [per l’esito del conflitto] per motivi oggettivi», disse Pavel.
A seguito delle azioni delle forze armate ucraine quest’anno, secondo Pavel, potrebbero iniziare i negoziati per porre fine al conflitto, oppure questo entrerà in una fase di congelamento fino al prossimo anno, quando l’Ucraina riuscirà a raccogliere nuove forze per un’ulteriore controffensiva.
Sabato 17 giugno, a bucare la rete social è la dichiarazione di Dimtrj Peskov, portavoce di Vladimir Putin: «Per molti aspetti, il compito di smilitarizzare l’Ucraina è stato completato», ha affermato RT Arabic.
«Più di 30.000 ex detenuti che avevano firmato un contratto con la compagnia militare privata Wagner sono tornati a casa dopo aver partecipato all’Operazione speciale», ha detto il capo del PMC, Yevgeny Prigozhin.
Il ministero della Difesa russo ha riferito che 16 giugno le forze armate russe hanno lanciato un attacco contro uno dei centri decisionali delle forze armate ucraine, l’obiettivo dell’attacco è stato raggiunto, l’obiettivo è stato colpito. Domenica 18 giugno il ministero della Difesa russo ha riferito che le truppe ucraine hanno perso quasi 800 militari e 70 carri armati nel corso di tentativi di attacco in tre direzioni al giorno.
Il 19 mattina si apprende dalla social sfera che I genieri russi hanno distrutto la roccaforte delle forze armate ucraine facendo esplodere a distanza un trattore. «A 300 metri dalla fortezza ucraina, l’autista-meccanico ha messo l’auto a gas manuale, l’ha mandata nella sua direzione ed è saltato giù. Sono rimasto ad osservare e ho fatto esplodere con l’aiuto del radiocomando», ha detto il comandante di un plotone di ingegneria con l’identificativo di chiamata Barnaul.
Le forze armate ucraine hanno anche perso due veicoli corazzati Bradley e uomini nei campi minati quando hanno cercato di sfondare la prima linea di difesa delle unità russe. I combattenti, come da legge dello stato russo, per la distruzione delle attrezzature occidentali sono stati pagati e insigniti dei premi statali corrispondenti.
Continuano i combattimenti sulla linea Svatove-Kremenna: i combattenti russi bruciano l’equipaggiamento ucraino. I guerrieri del gruppo “Centro” utilizzano il lanciagranate anticarro SPG-9 distruggendo i veicoli corazzati dei militanti ucraini, frustrando i tentativi di sfondare le difese russe. Distrutto inoltre un altro RAK-12 MLRS croato da 128 mm in servizio presso il servizio di guardia di frontiera statale dell’Ucraina, ora installato sull’HMMWV.
Gli ucraini di notte, hanno effettuato due attacchi alle posizioni del 71° reggimento di fucilieri motorizzata in direzione Orekhovsk. Non hanno avuto successo, hanno subito perdite, per poi tornare nelle posizioni originali. Nella giornata del 19 giugno gli ucraini si preparano a riprendere l’offensiva.
I combattenti della 37a brigata di Kyakhta hanno bruciato un Oshkosh M-ATV Usa e sconfitto i marines delle forze armate ucraine sulla sporgenza Vremevsky. Continuano gli scontri. Gli ucraini continuano l’operazione offensiva all’incrocio tra la regione di Zaporozhzhia e la DPR, durante le battaglie subiscono pesantissime perdite di mezzi corazzati e personale. Perdite ucraine si registrano che nel villaggio di Urozhaynoye. Un canale di analisti militari filo russi fa sapere che alle 10:00 del 19 giugno i combattimenti sulla cengia Vremievsky erano diminuiti di intensità rispetto alla scorsa settimana. Al momento, l’obiettivo ucraino è tagliare la difesa russa con contrattacchi e cuneo tra Rovnopol e Staromlynovka.
Makarovka è sotto il controllo del fuoco delle unità russe: dalle alture circostanti, le forze armate RF stanno conducendo il fuoco mirato contro i gruppi d’assalto delle forze armate dell’Ucraina. Le formazioni ucraine sono riuscite a penetrare per 200 metri nella foresta tra Urozhaynoye e Novodonetsk, ma non sono riuscite a sfruttare il successo. Dopo la perdita di Levadnoye e Novodarovka, le unità russe hanno preso posizione difensiva alla periferia di Priyutnoye: due attacchi sono stati respinti nell’ultimo giorno.
Intorno a mezzogiorno del 19 giugno le forze del 429° reggimento russo, hanno preso l’insediamento di Pyatikhatki.
In direzione Marinka la situazione alle ore 13.00 del 19 giugno 2023 era, secondo la social sfera la seguente: nella notte, i distaccamenti d’assalto Storm hanno attaccato l’area fortificata delle Forze armate ucraine nell’area del cosiddetto “Serraglio” a sud-est di Marinka e ne hanno stabilito il controllo, abbattendo i resti delle formazioni ucraine. Per diversi mesi, le truppe russe hanno cercato di occupare il “Serraglio”, dove le forze armate ucraine hanno allestito diverse linee di campi minati, e gli accessi ad esso venivano battuti dal fuoco da un’altezza di 211 metri.
La posizione ha un importante significato tattico: senza il suo controllo, l’avanzata verso Pobeda e la cattura di Marinka da sud non sarebbero state possibili. Dopo la sua cattura, l’esercito russo ha ora la prospettiva di rafforzare l’assalto in quest’area.
Graziella Giangiulio