Il presidente tunisino Kais Saied ha nominato Ahmed Hachani come nuovo primo Ministro, in sostituzione di Najla Bouden, che ha concluso le sue funzioni, ha detto mercoledì la presidenza tunisina.
Nelle ultime settimane, il presidente ha ripetutamente incolpato funzionari e governo, affermando che devono agire per affrontare problemi e servizi pubblici scadenti, comprese le frequenti interruzioni di acqua ed elettricità.
«Ci sono grandi sfide che dobbiamo raccogliere per preservare la nostra patria, il nostro stato e la pace civile», ha detto Saied ad Hachani dopo aver prestato giuramento costituzionale.
Il governo di Bouden non è riuscito a risolvere la crisi economica e sociale. Mentre il governo di Bouden ha sostenuto un programma di riforme economiche per ottenere un prestito di 1,9 miliardi di dollari dal Fondo monetario internazionale, Saeid ha respinto qualsiasi riforma che includa il taglio dei sussidi per cibo ed energia, dicendo che ciò potrebbe causare acute tensioni sociali.
La Tunisia continua ad attraversare una crisi economica e sociale importante. Il 26 luglio I tunisini si sono mobilitati contro il presidente nell’anniversario della sua presa del potere. Centinaia di manifestanti sono scesi per le strade di Tunisi per celebrare il secondo anniversario della presa del potere del presidente Kais Saied, chiedendo la fine del “governo autocratico” e l’immediato rilascio dei leader dell’opposizione detenuti.
Circa 300 persone si sono radunate sulla centrale Habib Bourguiba Avenue a una manifestazione organizzata dal Fronte di salvezza della principale coalizione di opposizione, portando cartelli con scritto “Libertà per i detenuti politici” e “Abbasso il colpo di stato”.
Altrove nella capitale, centinaia di sostenitori di un altro gruppo di opposizione, il Free Constitution Party, guidato dal leader del partito Abir Moussi, si sono radunati sventolando bandiere tunisine e cantando: “la povertà è aumentata, la fame è aumentata..” e “Saied Enough”. Saied ha preso la maggior parte dei poteri nel 2021, chiudendo il parlamento prima di approvare una nuova costituzione che gli conferisce un’autorità quasi totale.
Tra i problemi che Tunisi è chiamata a gestire con urgenza anche quella dei migranti. A partire dal 12 luglio, on line sono apparsi video di milizie di cittadini che si sono formati in tutta la Tunisia, volti al linciaggio dei migranti. Le milizie arrestano e poi fanno marciare i migranti dal subsahariano verso i deserti della Libia/Algeria in seguito agli appelli del presidente Said a «reprimere i clandestini portati nel paese dalle Nazioni Unite nel tentativo degli occidentali neoliberisti di cambiare i dati demografici del nostro grande Paese», aggiungendo “Non permetteremo alla Tunisia di precipitare nella totale ferocia!”. Le milizie sono sorte dopo che un nativo tunisino è stato pugnalato a morte da un migrante proveniente dall’area subsahariana. Nella capitale Tunisi, secondo segnalazioni social, ci sono segnalazioni di migranti lanciati dai tetti e fatti a pezzi dalle spade.
Lucia Giannini