SPAZIO. Cina, India e Giappone puntano alla Luna

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La corsa verso lo Spazio si arricchisce di altri partecipanti: il 2024 vedrà un aumento dell’attività spaziale statale e privata in Cina, India, Giappone e altri.

La startup cinese LandSpace Technology prevede di lanciare razzi riutilizzabili nel 2025 con un approccio che rispecchia da vicino SpaceX, mentre l’India mira a iniziare una serie di test di volo per un eventuale volo spaziale con equipaggio nel 2025. Il 4 dicembre, l’India ha presentato una visione di costruzione una stazione spaziale entro il 2035 e l’invio del primo indiano sulla Luna entro il 2040, riporta Nikkei.

Nel frattempo, il Giappone punta a diventare la quinta nazione a far atterrare un veicolo spaziale sulla superficie lunare questo mese, seguendo le orme dell’India il 23 agosto 2023, quando Chandrayaan-3 ha toccato la Luna. Il Giappone ha una lunga storia di sviluppo spaziale. Nel 1970, è diventato il quarto paese a mettere in orbita un satellite dopo l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti e la Francia. Oggi, tuttavia, Cina e India hanno un ruolo di primo piano.

Il 20 gennaio il Giappone tenterà il primo atterraggio “localizzato” al mondo sulla superficie lunare. L’obiettivo è far atterrare il suo Smart Lander for Investigating the Moon, Slim, entro 100 metri da un sito target, un area vicina al Cratere Shioli vicino al Mare del Nettare, appena a sud dell’equatore lunare. Slim utilizza un altimetro radar e un sistema di navigazione basato sulla visione che monitora i modelli dei crateri e li confronta con le informazioni della mappa in tempo reale. Il sistema viene utilizzato anche per evitare rocce e altri ostacoli e trovare una superficie liscia. Il lander, alto 2,4 metri, è progettato per cadere su un fianco una volta toccato un pendio per stabilizzare la sua posizione.

Capacità di atterraggio e informazioni che Slim otterrà verranno utilizzate nelle future missioni lunari, tra cui un’esplorazione congiunta India-Giappone per le risorse idriche nelle regioni polari nel 2025 e lo sviluppo di un rover pressurizzato da parte di Toyota Motor e Mitsubishi Heavy Industries ad uso degli astronauti sulla Luna. Si prevede che le due società inizieranno a lavorare sullo sviluppo di un modello reale nel 2024 per il lancio nel 2029.

La crescente concorrenza arriva da quando SpaceX ha lanciato quasi 100 razzi nel 2023, portando l’attività spaziale commerciale a nuovi livelli.

Il 15 febbraio, il Giappone lancerà quello che spera possa essere un concorrente del Falcon 9 di SpaceX: il razzo H3 di prossima generazione. Il tentativo pianificato segue un fallimento nel suo volo inaugurale il 7 marzo a causa di un problema elettronico. Mhi, l’appaltatore dell’H3, afferma che il razzo è destinato a eguagliare il Falcon 9 almeno in termini di costo, se non di frequenza di utilizzo; sono previsti al momento sei lanci all’anno.

SpaceX è diventato il fornitore di riferimento per le aziende che desiderano lanciare satelliti dopo che il razzo russo Soyuz è diventato indisponibile in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte del paese. I produttori di razzi tradizionali, come Mhi, ArianeGroup e United Launch Alliance, hanno faticato a introdurre offerte rivali.

Nel 2023, gli Stati Uniti hanno effettuato 103 lanci, rispetto ai 61 della Cina e ai 18 della Russia, secondo il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Nel settore dei lanci, uno dei focus è sulla riutilizzabilità, un approccio introdotto da SpaceX. L’azienda ha fatto atterrare con successo un razzo dopo il lancio nel 2015 e ha lanciato un razzo riciclato nel 2017. SpaceX sta ora sviluppando la nave da crociera Starship, progettata per fornire il trasporto per le missioni umane sulla Luna e su Marte, e caratterizzata da una rapida riutilizzabilità: Una volta che un’astronave torna dallo spazio, può essere rifornita di carburante ed essere pronta al lancio in un breve periodo di tempo.

SpaceX rimane l’unico operatore commerciale di razzi riutilizzabili, ma la cinese LandSpace, che ha effettuato con successo il suo primo lancio satellitare a dicembre, afferma che lancerà un razzo riutilizzabile nel 2025.

Il razzo LandSpace utilizzerà il metano come carburante, proprio come Starship. Il carburante a base di metano sta attirando l’attenzione perché potrebbe essere potenzialmente prodotto su Marte con materiali locali come l’anidride carbonica e l’acqua proveniente dal ghiaccio, rendendo più fattibili i viaggi di ritorno dal Pianeta Rosso.

Tommaso Dal Passo

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