
Sia la Corea del Sud che quella del Nord mirano a lanciare in orbita i loro primi satelliti spia entro la fine del mese, entrando in una corsa per le capacità militari nello spazio.
La Corea del Nord ha notificato al Giappone che prevede di lanciare un satellite tra mercoledì e il 1° dicembre, dopo due tentativi falliti di lanciare satelliti spia all’inizio di quest’anno. La Corea del Sud, nel frattempo, prevede di inviare nello spazio il suo primo satellite da ricognizione militare sviluppato a livello nazionale il 30 novembre su un razzo SpaceX Falcon 9 lanciato dalla base aeronautica di Vandenberg in California, riporta Reuters.
Seoul prevede di utilizzare SpaceX per lanciare altri quattro satelliti spia entro il 2025 e ha testato i propri razzi a combustibile liquido e solido per lanciare più satelliti civili e militari in futuro. Un satellite da ricognizione funzionante potrebbe dare alla Corea del Nord la prima capacità di monitorare a distanza le truppe statunitensi, sudcoreane e giapponesi, mentre i satelliti della Corea del Sud ridurrebbero la sua dipendenza dai sistemi di intelligence americani.
A settembre il presidente russo Vladimir Putin ha fatto visitare a Kim Jong Un il moderno impianto di lancio spaziale russo e ha promesso di aiutare Pyongyang a costruire satelliti.
E il 21 novembre, un ricercatore dell’Amministrazione nazionale per lo sviluppo aerospaziale della Corea del Nord ha affermato che la militarizzazione dello spazio da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati richiede che Pyongyang intensifichi il suo programma di satelliti spia.
Annunciando i piani per la costellazione di satelliti spia della Corea del Sud nel 2020, l’allora vice consigliere per la sicurezza nazionale Kim Hyun-chong ha affermato che l’esercito del Sud ha bisogno di “occhi impassibili” per monitorare la penisola coreana 24 ore al giorno.
Le due Coree potrebbero utilizzare tali satelliti per aumentare le capacità di allarme rapido, il targeting militare e la valutazione dei danni in caso di guerra e le comunicazioni. I funzionari sudcoreani che hanno recuperato i detriti dai recenti lanci satellitari della Corea del Nord hanno messo in dubbio le sue capacità, e Seoul e Washington hanno definito i lanci test velati della tecnologia dei missili balistici vietati dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Tommaso Dal Passo