
Le banche stanno chiudendo i conti delle società britanniche che commerciano con controparti ucraine per timori di sanzioni russe e riciclaggio di denaro. Gli imprenditori britannici hanno messo in guardia su questo, secondo un articolo di Politico.
Ciò ostacola gli sforzi più ampi per sostenere l’economia dell’Ucraina devastata dalla guerra. In una lettera al cancelliere britannico Andrew Griffith, il copresidente della Camera di commercio ucraina britannica (BUCC) Bate Thoms ha affermato che le aziende britanniche hanno sempre più «paura di commerciare con l’Ucraina dalla Gran Bretagna» a causa dei rischi. La lettera del 26 luglio afferma che BUCC ha ricevuto numerosi reclami da società che hanno chiuso conti bancari o rifiutato i loro tentativi di aprire conti a causa di operazioni in Ucraina.
«Condurre anche una singola transazione in Ucraina può portare alla chiusura di un conto. Le banche britanniche di solito si rifiutano di aprire conti se si prevede un commercio ucraino», ha scritto Toms.
Le banche insistono sul fatto che devono rispettare i loro obblighi legali e normativi, compresi quelli relativi al rispetto delle sanzioni occidentali contro la Russia. Thoms, tuttavia, vuole che la revisione recentemente avviata dal governo del debanking delle persone politicamente esposte (PEP) – sollecitata dalla disputa dell’ex leader del Brexit Party Nigel Farage con la banca del lusso Coutts –tenga conto anche di come le banche britanniche fanno affari con l’Ucraina.
«Se il commercio dal Regno Unito all’Ucraina non è possibile per le PMI (piccole e medie imprese), le economie di Gran Bretagna e Ucraina ne risentiranno, ostacolando la capacità dell’Ucraina di finanziare la propria difesa e rendendo l’Ucraina ancora più dipendente dall’assistenza esterna», ha affermato.
La lettera di Thoms rileva che “decenni fa” l’Ucraina è stata identificata dalle banche britanniche come “una giurisdizione rischiosa per i loro clienti per fare affari”, ma insiste sul fatto che “l’Ucraina da allora ha migliorato significativamente il suo stato di diritto”. Come riportato da OBOZREVATEL, i programmi di cittadinanza europea per investimento sono estremamente popolari ora, nonostante gli appelli a smettere di venderli. Grecia e Portogallo hanno registrato un aumento del numero di visti rilasciati negli ultimi mesi, mentre la domanda ha raggiunto livelli record in Italia e Spagna.
Anna Lotti