NUOVA VIA DELLA SETA. L’intesa Tashkent e Biškek sviluppa il “Middle Corridor” centrasiatico

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La nuova cooperazione kirghiso-uzbeka è uno sviluppo positivo sia per i due Paesi che per la più ampia cooperazione regionale e internazionale, possibile integrazione nei piani di Pechino sulla Nuova Via della Seta.

La visita del Presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev in Kirghizistan, avvenuta la scorsa settimana, è stato l’ultimo chiaro segnale di miglioramento delle relazioni tra i vicini Paesi dell’Asia centrale. La visita del 26-27 gennaio ha visto la firma di un accordo sui confini definito dal presidente kirghiso Sadyr Japarov come il completamento ufficiale della delimitazione dei 1.314 chilometri di confine tra i due Paesi.

Per ben 25 anni dal crollo dell’Unione Sovietica e dall’indipendenza delle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale, quella kirghiso-uzbeka è stata la più pericolosa frontiera dell’Asia centrale, riporta BneIntelliNews.

Nell’estate del 2000, i militanti dell’Imu (Movimento islamico dell’Uzbekistan) fecero la loro comparsa sulle montagne del Kirghizistan e del Tagikistan, e l’esercito uzbeko minò alcune parti dei confini con i suoi vicini orientali. Le mine sono state rimosse solo pochi anni fa.

Centinaia di chilometri di confine sono rimasti non segnati. A più riprese si sono verificate tensioni quando piccoli gruppi di forze militari uzbeke hanno attraversato zone che il Kirghizistan considerava parte del proprio territorio.

Quando Mirziyoyev è diventato presidente ad interim, nel settembre 2016, le truppe uzbeke stavano occupando Ungar-Too, una montagna con una stazione di trasmissione proprio all’interno del Kirghizistan, lo stallo militare e diplomatico terminò pochi giorni dopo l’ascesa al potere di Mirziyoyev. Ungar-Too fa parte dell’accordo di confine appena firmato da Mirziyoyev e Japarov. Ora è ufficialmente territorio kirghiso; così come, tra mille polemcihe il lago artificiale di Kempir-Abad ora è uzbeko. Per l’Uzbekistan, la questione del confine è completamente risolta, ma è probabile che le autorità kirghise dovranno affrontare crisi interne per il trasferimento del bacino idrico nel prossimo futuro.

La recente visita è stata di per sé una prova del miglioramento delle relazioni tra l’Uzbekistan e il Kirghizistan. È stato il secondo viaggio di Mirziyoyev in Kirghizistan come presidente, dal primo nel settembre 2017.

Il 26 e 27 gennaio si è discusso anche di importanti progetti che coinvolgono entrambi i Paesi, progetti che stanno andando avanti dopo anni di ritardi. Dopo 25 anni, si registrano dei progressi nel progetto ferroviario Cina-Kirghizistan-Uzbekistan.

I leader dei tre Paesi hanno firmato un accordo per avviare uno studio tecnico sul tracciato a margine del vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai tenutosi a Samarcanda, in Uzbekistan, a settembre 2022. Il 18 gennaio è stato aperto a Bishkek un ufficio di rappresentanza del progetto.

Le sanzioni occidentali contro la Russia sembrano aver spinto la Cina a impegnarsi finalmente in questa linea ferroviaria, come ulteriore mezzo per trovare rotte commerciali alternative di collegamento con l’Europa che evitino il territorio russo. La ferrovia sarebbe sarebbe assai vantaggiosa per il Kirghizistan, che ha in programma di sviluppare siti minerari nelle montagne lungo il percorso. I minerali estratti verrebbero poi facilmente trasportati dalla ferrovia.

Japarov ha parlato dell’importanza che i due Paesi colleghino «le reti commerciali regionali alle rotte marittime e ai mercati mondiali».

Il Kazakistan ha più volte imposto unilateralmente nuove restrizioni ai camion kirghisi che trasportano merci, con conseguenti ritardi e lunghe file al confine, nonostante entrambi i Paesi siano membri dell’Unione Economica Eurasiatica, guidata dalla Russia, E abbia norme unificate su commercio e su transito. Per il Kirghizistan il miglioramento dei rapporti con l’Uzbekistan ha già portato a un allentamento delle restrizioni al passaggio delle merci dal Kirghizistan. La demarcazione definitiva del confine dovrebbe facilitare ulteriormente il commercio del Kirghizistan attraverso il Kazakistan.

La costruzione della centrale idroelettrica di Kambar-Ata-1 in Kirghizistan era un altro punto dell’agenda Mirziyoyev-Japarov. L’Uzbekistan si era opposto alla costruzione della centrale idroelettrica lungo il fiume Naryn, a monte dell’Uzbekistan. Ora, l’Uzbekistan e il Kazakistan, anch’essi a valle, stanno collaborando con il Kirghizistan per la costruzione dell’impianto che potrebbe contribuire a garantire l’accumulo di acqua nel serbatoio della diga per l’utilizzo a valle durante la primavera e l’estate e fornirà al Kirghizistan l’elettricità di cui ha bisogno, consentendo al contempo ai kirghisi di esportare annualmente energia per un valore di 234 milioni di dollari.

Altro accordo prevede che il Kirghizistan venda 100 milioni di dollari di grano e mais all’Uzbekistan; il forum commerciale a cui hanno partecipato i rappresentanti dei due paesi prima dell’arrivo di Mirziyoyev ha portato alla firma di accordi per un valore di 1,6 miliardi di dollari.

Molti degli accordi riguardano progetti che l’Uzbekistan realizzerà in Kirghizistan, come un impianto di assemblaggio di automobili, una fabbrica tessile, un impianto di fertilizzanti chimici e progetti agricoli per la coltivazione di patate e serre.

Antonio Albanese

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