MOZAMBICO. Pirati di DAESH

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Lo Stato Islamico sta facendo propria la tattica di attacchi organizzati via mare. Ciò è quanto accaduto in Mozambico lo scorso maggio. Alcuni account della social sfera russa hanno pubblicato le immagini di un attacco da parte di militanti dello Stato Islamico contro una nave russa al largo delle coste del Mozambico. Il 10 maggio alcuni terroristi a bordo di due imbarcazioni hanno raggiunto e aperto il fuoco, senza stabilire alcun contatto radio, contro la nave oceanografica da ricerca russa K-1704 Atlantis, a 3 miglia dalla costa dell’isola di Tambuzi, a 30km dalla città di Mocimboa da Praia nella provincia di Cabo Delgado. L’equipaggio, rimasto illeso, ha condotto la nave in mare aperto e si è rifugiato sui ponti inferiori. I marinai hanno trasmesso le coordinate e chiamato gli elicotteri della Marina del Mozambico, mai intervenuti in soccorso. Dopo l’attacco la nave ha completato la sua rotta verso Maputo per poi dirigersi verso il porto sudafricano di Durban. Il governo mozambicano ha avviato un’indagine sull’attacco.

Da poco meno di un decennio la provincia settentrionale di Cabo Delgado, che possiede ingenti riserve di gas, è afflitta da attacchi ufficialmente rivendicati, o meno, da gruppi armati e bersaglio frequente di attacchi da parte di DAESH. Il gruppo ha lanciato un attacco contro la città costiera di Palma nel 2021. I combattenti hanno utilizzato imbarcazioni per colpire obiettivi strategici, tra cui un aeroporto, banche e depositi alimentari, uccidendo oltre 55 persone e causando l’evacuazione di cittadini stranieri. L’attacco è iniziato con l’irruzione di un centinaio di jihadisti nella città di Palma, vicino ad un importante sito di estrazione di gas naturale gestito dalla TotalEnergies. Durante l’assedio, molti civili e lavoratori stranieri si sono rifugiati presso l’hotel Amarula. Le evacuazioni sono avvenute anche via mare, con imbarcazioni delle forze dell’ordine, pescatori e diportisti che hanno trasportato i civili in salvo dal porto cittadino. Questo evidenzia come il controllo e l’uso della via marittima siano stati fondamentali sia per l’attacco sia per la fuga dei civili. A seguito di ciò, la TotalEnergies si è vista costretta a sospendere un progetto da 20 miliardi di euro di gas naturale liquefatto. 

È comunque prevista la revoca dello stato di forza maggiore sul progetto del GNL entro la metà di quest’estate. Tuttavia nell’ultimo periodo l’insurrezione e la violenza dello Stato Islamico è in continuo aumento, con i militanti affiliati che lanciano nuovi attacchi contro gli insediamenti civili. Le forze di peacekeeping regionali e le unità militari ruandesi stanno faticando a contenere l’espansione jihadista. Nonostante le promesse di intensificare le operazioni militari, la capacità di adattamento dei terroristi alle offensive dell’esercito rendono difficile la stabilizzazione a lungo termine. L’aiuto fornito dalle organizzazioni umanitarie rimane fortemente limitato, lasciando centinaia di migliaia di persone in condizioni precarie. La natura prolungata del conflitto solleva preoccupazioni circa le ricadute regionali e mina gli sforzi antiterrorismo nell’Africa meridionale.

Un altro attacco rivendicato da DAESH in Mozambico risale ad agosto 2020. Lo Stato Islamico prese il controllo del porto di Mocimboa da Praia, mantenendolo per un anno. Il porto veniva utilizzato per rifornimenti e per facilitare attacchi e spostamenti via mare. Il possesso di questo porto ha permesso a DAESH di consolidare la sua presenza nella regione e di minacciare le rotte marittime locali. L’operazione ha coinvolto attacchi coordinati via terra e mare, interrompendo le operazioni di gas naturale liquido e costringendo migliaia di civili alla fuga. In tempi più recenti, a marzo 2024, ricordiamo l’attacco presso la turistica isola di Quirimba, nell’arcipelago delle Quirimbas, sempre nel nord del Mozambico. L’attentato ha causato l’uccisione di soldati delle Forze di Sicurezza e lo sfollamento di civili verso Pemba.

La wilayat dello Stato Islamico in Mozambico riceve supporto tecnico dallo Stato Islamico centrale, che ha rivendicato gli attacchi via mare classificandoli come parte della sua espansione globale. Le forze governative mozambicane, con il supporto di truppe ruandesi e della SADC (Southern African Development Community), hanno riconquistato diverse aree costiere tra cui Quissanga e Quirimba nel 2024.

Paolo Romano e Beatrice Domenica Penali

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