
La Commissione per le Situazioni Eccezionali, Cse, della Moldavia ha dichiarato lo stato di allerta per il mercato del gas naturale il 13 ottobre e il governo ha incaricato la società centralizzata di fornitura elettrica del paese, Energocom, di negoziare le importazioni di gas naturale dall’Ucraina e dalla Romania, ha annunciato il vice premier Andrei Spinu.
Poiché le scarse forniture di gas dalla Russia hanno quasi bloccato la produzione di elettricità della centrale elettrica in Transnistria, la Moldova ha dovuto “prendere in prestito” elettricità dall’Ucraina durante la giornata del 13 ottobre, secondo un accordo esistente reso possibile dall’interconnessione delle reti elettriche dei due paesi, riporta BneIntellinews.
La Moldavia sta pagando alti prezzi spot a Gazprom dal 1 ottobre, quando Gazprom ha anche tagliato le forniture di gas di un terzo, poiché la compagnia russa starebbe cercando di rinnovare a migliori condizioni un nuovo contratto a lungo termine con la Moldavia, usando allo stesso tempo l’opportunità di far leva sulle sue forniture di gas per alterare l’orientamento pro-Ue della nuova amministrazione di Chisinau.
Almeno per i prossimi giorni, la Moldavia non deve preoccuparsi delle forniture di elettricità, ha dichiarato Spinu, sottolineando allo stesso tempo che prendere in prestito elettricità dall’Ucraina è solo una soluzione a breve termine e che la situazione sul mercato del gas è molto più critica. Senza risorse proprie di energia primaria (petrolio, gas, carbone, idroelettrica o nucleare), la Moldavia dipende completamente dalle importazioni. Spinu ha ammesso che la Moldavia non ha chiarezza riguardo ai termini in cui le consegne di gas naturale dalla Russia continueranno dopo il 1° novembre.
Ha sottinteso che i colloqui con Gazprom non stanno andando bene, poiché i russi insistono sui prezzi spot, alti, e usano i negoziati per interferire con la liberalizzazione del mercato dell’energia in Moldavia, concordata dal paese con la Comunità dell’energia come parte del suo processo di integrazione europea. Moldovagaz, controllata da Gazprom, dovrebbe scorporare le sue operazioni nell’ambito della strategia di liberalizzazione. Gazprom ha anche usato l’argomento del debito scaduto di 450 milioni di dollari che la Moldavia deve alla Gazprom, oltre ai 7 miliardi di dollari dovuti dalla separatista Transnistria, ha fatto intendere Spinu.
Ma la Moldavia manca anche di chiarezza per quanto riguarda la propria strategia di negoziazione con Gazprom: «C’è un rapporto storico tra Moldovagaz e Gazprom, basato su alcune formule e crediamo di poterci contare, magari con alcuni interventi (…) riteniamo che il prezzo di mercato non sia accettabile per la Repubblica di Moldova», ha aggiunto.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto il 13 ottobre che gli Stati Uniti e l’Unione europea «stanno esercitando un’interferenza senza precedenti negli affari interni della Repubblica di Moldova», sostenendo che stanno “vietando direttamente” al presidente Maia Sandu, di parlare del desiderio di avere relazioni normali con la Russia: «Noi sosteniamo la sovranità dello stato e l’integrità territoriale della Repubblica di Moldavia, un paese vicino a noi storicamente», ha detto Lavrov che ha poi sottolineato: «La Russia rispetta i risultati delle elezioni parlamentari di luglio (…) Ma gli USA e l’Ue vietano a Sandu di parlare del desiderio di avere relazioni normali con la Federazione Russa. Speriamo che le autorità di Chisinau siano in grado di agire in modo indipendente senza pressioni esterne», ha detto Lavrov all’apertura del 17° incontro dei capi delle agenzie di sicurezza e dei servizi segreti degli stati della Csi sulle attività di intelligence.
Anna Lotti