La presidente moldava filo-Ue Maia Sandu ha nominato Ion Grosu, il vicepresidente del Partito di Azione e Solidarietà, come secondo candidato primo Ministro designato il 16 marzo, dopo che la maggioranza formata in parlamento intorno ai socialisti filorussi ha respinto la sua prima nomina, Natalia Gavrilita. La mossa potrebbe portare ad elezioni anticipate se i legislatori respingessero la nomina e Sandu sciogliesse il parlamento, o alla formazione di un governo con un fragile sostegno in parlamento, ma con pieni poteri se i legislatori approvano la nomina.
La seconda nomina è avvenuta un paio di giorni dopo che Sandu ha chiesto al governo di avviare le procedure per dichiarare uno stato di emergenza di 14 giorni per affrontare il coronavirus. Il paese ha a malapena delle dosi di vaccino, un governo senza piene capacità e la sua economia ha ricevuto scarso sostegno durante la crisi dell’anno scorso, quando il Pil del paese è crollato del 7%. Un esecutivo con pieni poteri, al contrario del governo provvisorio in carica dalla fine del 2020, sarebbe più capace di affrontare la terza ondata di coronavirus che ha colpito il paese, riporta BneIntellinews.
I socialisti dell’ex presidente Igor Dodon non vogliono elezioni anticipate, almeno non prima che la crisi sanitaria si plachi. Ma il partito insiste sul fatto che controlla la maggioranza in parlamento e quindi ha il diritto di nominare il primo ministro. Infatti, la richiesta dei socialisti di formare il governo è stata sostenuta dalla Corte costituzionale.
Il 16 marzo appena prima che Sandu facesse la seconda nomina, la candidata dei socialisti Mariana Durlesteanu ha rifiutato la sua candidatura per il posto di primo Ministro precedentemente presentata a nome della maggioranza dei legislatori in parlamento. Lo ha annunciato su Facebook, da Londra dove si trova ora, esattamente nel momento in cui Dodon stava negoziando con Sandu: una sorpresa per Dodon che premeva per nominare il proprio candidato al posto di primo Ministro.
Le dimissioni di Durlesteanu hanno permesso a Sandu di fare una nuova nomina evitando la raccomandazione della Corte costituzionale di accettare la nomina della maggioranza socialista: la situazione comunque resa incerta.
Le ragioni delle dimissioni di Durlesteanu rimangono poco chiare. Nel suo messaggio, ha detto che non vuole essere coinvolta in conflitti politici e che non sta uscendo dalla politica.
Anna Lotti