Migliaia di bielorussi fuggirono dalpaese dopo le proteste per le elezioni che hanno rimesso in sella Aleksander Lukhasneko, accusato di aver imbrogliato. Il paese che li ha ospitati in massa era la Lituania.
Oggi, la loro accoglienza a Vilnius è diventata decisamente gelida, con i politici della destra lituana che li vedono come una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale del paese. Sostengono che i bielorussi dovrebbero essere trattati più come russi che come ucraini quando arrivano nel paese. La Lituania ha assunto una delle posizioni più dure nei confronti della Russia nell’Ue ed è stata uno dei più forti sostenitori dell’Ucraina.
Diversi bielorussi hanno visto rifiutare la loro richiesta di ottenere lo status di rifugiato, riporta BneIntelliIiNews.
Il caso più eclatante di negato asilo è quello di Olga Karach, un’importante attivista bielorussa la cui ONG Nash Dom (La nostra casa) con sede a Vilnius è stata nominata per il Premio Nobel per la pace. A Karach è stato recentemente negato l’asilo in Lituania a causa dei suoi presunti legami con i servizi segreti russi. Resterà però nel Paese con un permesso di soggiorno temporaneo perché le autorità ammettono che in Bielorussia esiste una minaccia per la sua vita.
Laurynas Kasciunas, parlamentare conservatrice presidente dell’Unione Nazionale della Patria del potente Comitato parlamentare di Sicurezza e Difesa Nazionale, Cnsd, non ascolta ragioni: «Abbiamo accettato 60.000 bielorussi. È molto. E senza dubbio ci sarà un corridoio umanitario per le persone in fuga dal regime: è umano. Ma l’arrivo del gruppo Wagner in Bielorussia ha cambiato le cose e dobbiamo guardarle in modo diverso».
Il capo del Cnsd ha affermato in diverse occasioni che molti bielorussi non sono stati controllati adeguatamente all’arrivo in Lituania, il che significa che la loro lealtà verso la Lituania dovrebbe essere indagata. Riferendosi ai risultati del servizio di sicurezza Vsd, afferma che circa 1.000 bielorussi rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale della Lituania.
«Il fatto dimostra che non solo i difensori dei diritti umani, non solo l’opposizione democratica, non solo le imprese in fuga dall’autoritarismo, ma anche persone legate in un modo o nell’altro al regime alle strutture stanno iniziando a venire in Lituania… Pertanto, la Lituania , in quanto Stato che si rispetti, deve gestire i rischi. Ciò avviene attraverso la cancellazione dei permessi di soggiorno in Lituania e l’unificazione delle restrizioni per bielorussi e russi”», afferma Kasciunas.
«Penso che nessuno possa essere sicuro che con le migliaia di bielorussi in Lituania, la Russia non tenterà di provocare una guerra ibrida usandoli come pedoni», avverte.
In Lituania ha destato sospetti il modo in cui alcuni bielorussi ottengono il visto lituano. Raimundas Lopata, presidente della Commissione parlamentare per il futuro, sottolineando che per la prima volta dall’indipendenza della Lituania gli stranieri rappresentano quasi il 7% della popolazione della Lituania, afferma che ogni giorno dai 4.000 ai 4.500 bielorussi attraversano il confine tra Lituania e Bielorussia: «Dato che rilasciamo circa 1.000 visti al mese, ci si chiede chi rilascia i visti al resto dei bielorussi», dice.
Secondo il deputato le autorità lituane hanno informazioni secondo cui il visto di un paese dell’Unione europea può essere acquistato al “mercato nero” a Minsk per 1.000 euro. Gli esperti affermano che molti di questi visitatori bielorussi sono lavoratori migranti, necessari a causa della carenza di competenze in Lituania.
La maggior parte dei permessi di soggiorno temporanei in Lituania sono concessi ad autisti, operai edili e dipendenti del settore industriale e il settore della lavorazione della carne, secondo Investuok Lietuvoje (Invest Lituania), l’agenzia lituana per la promozione degli investimenti esteri.
Altri sono professionisti IT molto ricercati. I dati di Investuok Lietuvoje mostrano che circa 5.200 professionisti IT bielorussi vivono ora in Lituania.
Tuttavia, citando preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, il Seimas, il parlamento lituano, è pronto a riconsiderare la questione della concessione di permessi di soggiorno temporanei ai lavoratori stranieri in Lituania. Nella sessione autunnale probabilmente riconsidererà anche l’opportunità di imporre ulteriori restrizioni ai cittadini bielorussi, nonostante le proteste dei liberali al governo. Questa proposta è sostenuta dal presidente Gitanas Nauseda, il quale sostiene che i bielorussi dovrebbero essere sottoposti alle stesse restrizioni dei russi.
Maddalena Ingrao