L’Iran la Russia e il gas

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di Antonio Albanese IRAN – Teheran 17/10/2016.  Il ministro del Petrolio iraniano Bijan Zanganeh dice l’Iran è ora un paese esportatore di gasolio e le sue esportazioni arrivano a 20 milioni di litri di gasolio al giorno.

Durate un congresso sul tema petrolio, gas ed energia a Teheran, riporta Shana,Zanganeh detto che l’Iran ha ottenuto un tale successo, nonostante per i precedenti tre anni è stato un paese che importava petrolio. Zanganeh ha poi detto che la prima fase dello sviluppo della raffineria Gulf Star sarà operativa a breve e che quindi  l’Iran non avrà bisogno di importare benzina, mentre resterà come esportatore di prodotti petroliferi. Zanganeh ha poi fatto riferimento al progetto di raffinazione Siraf aggiungendo che una volta completate le otto raffinerie Siraf, la loro capacità totale di raffinazione di gas e condensati raggiungerà i 480mila barili al giorno.

Il ministro ha poi sottolineato che gli investimenti nell’industria petrolifera iraniana sono «senza dubbio, una combinazione di investimenti nazionali ed esteri e l’applicazione di tecnologia avanzata contribuirà al completamento a monte e a valle della catena dell’industria petrolifera».

Il ministro ha poi detto che il nuovo modello di contratto petrolifero sarà utilizzato e dal momento che gli investimenti nell’industria petrolifera sono richiesti su larga scala, non sarà più necessario fare affidamento sulle fonti del Fondo nazionale di sviluppo, da cui altri settori economici dovrebbero trarre beneficio».

Zanganeh ha poi elencato le ricadute economiche: gli investimenti comporteranno, infatti, una grande richiesta per le industrie e i servizi iraniani e stranieri, con conseguente creazione di centinaia di posti di lavoro e una crescente ricchezza nazionale.

Nei giorni precedenti il suo vice nonché amministratori delegato della National Gas Company , Hamid Reza Araki, aveva detto che l’Iran non ja intenzione di diventare un concorrente di altre realtà nel settore del gas, come la Russia. Teheran non vuole essere quindi alternativa a Mosca sul mercato europeo del gas, riportano la Tass e Shana.

«La Repubblica islamica dell’Iran non ha in programma di ottenere l’accesso al mercato europeo a scapito del Gnl o di competere con la Russia o cercare di sostituirla con questo prodotto», ricordando che per la fornitura di naturale gas L’Iran ha già il suo mercato. Stando ai dati portato da Araki, la quota dell’Iran nella fornitura mondiale del gas arriva all’un per cento: «Questa cifra dovrebbe essere portata al 10 per cento», ha detto il vice ministro.

Hamid Reza Araki ha detto che attualmente l’Iran produce ogni giorno 600 milioni di metri cubi di gas, ma questa cifra dovrebbe raddoppiare, e portare a 1,26 miliardi nel corso dei prossimi quattro anni, aumentando i volumi di produzione del giacimento di gas più grande del Golfo Persico, il South Pars: «Già il prossimo anno abbiamo in programma di raggiungere la produzione del Qatar». Doha ha cominciato a estrarre petrolio da South Pars  nei primi anni Novanta, mentre l’Iran dieci anni dopo. Secondo fonti iraniane, nel 2015, il Qatar ha estratto 177 miliardi di metri cubi e l’Iran – 132 miliardi, circa il 75 per cento del volume estratto dal Qatar.