LIBIA. Gli irlandesi addestrano l’esercito di Haftar

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Una compagnia militare privata irlandese, Irish Training Solutions, sta utilizzando ex soldati irlandesi per addestrare le forze militari del generale libico Khalifa Haftar nell’est del paese, in particolare la 166a brigata di fanteria oltre a fornire ai membri delle brigate attrezzature e uniformi. Questa indagine condotta e portata alla luce dall’Irish Times genera un polverone internazionale e imbarazzo nel governo irlandese poiché l’addestramento e la fornitura di materiale delle forze armate in Libia sono soggetti a un embargo sulle armi del Consiglio di Sicurezza Nazioni Unite dal 2011, che ne vieta la vendita, la fornitura o il trasferimento, divieto di assistenza tecnica, addestramento e altra assistenza relativa alle attività militari ecomprende anche la fornitura, la manutenzione o l’uso di armi o armamenti e materiali correlati.

Irish Training Solutions, con sede a Clara nella contea di Offaly, ha reclutato ex ranger dell’esercito per addestrare le truppe dell’uomo forte della Cirenaica Khalifa Haftar, le LAAF. La compagnia è di proprietà di ex membri delle forze di difesa irlandesi: Danny Cluskey, Darren Kelly e Nigel McCormack. Secondo la ricostruzione dell’Irish Times la società ha stipulato un contratto multimilionario sia nel 2023 che nel 2024 per l’addestramento delle forze speciali che comprendeva combattimento ravvicinato, negli assalti domestici e nelle incursioni contro il traffico di droga, nonché nell’uso di armi da fuoco e mortai, ma anche nella ricognizione e nell’addestramento medico e nel cecchinaggio. Dall’inizio del 2023, la Irish Training Solutions, gestita appunto da ex membri dell’élite Army Rangers Wing and Defence Forces, ha reclutato ex militari irlandesi prossimi al congedo e li ha portati a Bengasi, nella Libia orientale e sotto controllo di Haftar, dove hanno lavorato come addestratori insieme a veterani di altri paesi non meglio specificati ma si può presupporre che siano di Russia, Emirati Arabi Uniti ed Egitto, i tre maggiori sostenitori di Haftar. 

In Libia quindi Irish Training Solutions ha, come appaltatore, addestrato la 166a brigata di fanteria dell’Esercito nazionale libico di Haftar, rivale ed oppositore del governo di unità nazione, GNU, riconosciuto dalle Nazioni Unite a Tripoli, secondo anche immagini e video che sono stati pubblicati. Si tratta di un business redditizio per la società che ha anche portato attrezzature come caschi e giubbotti antiproiettile per l’addestramento. Questa notizia ha scosso l’Irlanda. Il Dipartimento per le Imprese, il Commercio e l’Occupazione del governo irlandese ha subito annunciato, in quanto autorità competente per possibili sanzioni, che indagherà su presunte violazioni delle sanzioni dell’ONU e dell’UE. Mentre, il Tánaiste, ossia il vice primo Ministro, e ministro degli Affari esteri e della Difesa, Micheál Martin, ha definito le rivelazioni “profondamente scioccanti”, affermando che causano danni alla reputazione dell’Irlanda e delle loro forze di difesa.

Un incontro si è subito svolto con il capo di stato maggiore delle forze di difesa il generale Seán Clancy in cui si è espressa la profonda preoccupazione per le questioni addotte. Lo stesso Tánaiste ha anche chiesto di esaminare il rafforzamento della legislazione per regolare le attività del personale in servizio e non nelle Forze di Difesa nei paesi soggetti a sanzioni dell’ONU o dell’UE, sostenendo che “l’alto livello di addestramento e competenza acquisito dai membri delle Forze di Difesa non dovrebbe mai essere utilizzato in circostanze come quelle riscontrate nella Libia orientale, né per sostenere le forze di Khalifa Haftar”. Inoltre, la situazione è contraria agli sforzi del governo, che l’anno scorso ha schierato una nave da guerra per aiutare gli sforzi internazionali volti a far rispettare l’embargo sulle armi. Infatti, l’Irlanda ha partecipato ai tentativi di far rispettare tale embargo nel 2023, mentre era in corso la formazione, visto che l’UE ha imposto restrizioni alla formazione e all’assistenza tecnica per le forze in Libia.

La vicenda non si è conclusa così, perché si è pure appreso che lo scorso anno alti ufficiali militari irlandesi sono venuti a conoscenza del coinvolgimento dei soldati in partenza nell’addestramento libico, e dato le notevoli preoccupazioni per il danno alla reputazione delle Forze di Difesa derivante dall’addestramento, hanno ripubblicato un regolamento esistente che vietava al personale di impegnarsi in attività di sicurezza privata e hanno diffuso il regolamento a tutti i comandanti. Anche l’intelligence militare e la Garda, ossia il corpo di polizia, furono allertate e iniziarono le proprie indagini per determinare se fosse stata violata la legge militare o civile. L’ex ranger dell’esercito ed ufficiale delle Forze di Difesa Cathal Berry afferma che la legge dovrebbe essere modificata per “garantire un regime adeguatamente funzionante per l’applicazione delle sanzioni internazionali alle entità aziendali irlandese”.

L’indagine ha stabilito che gli stipendi dei formatori ed istruttori irlandesi, tra cui un membro delle forze di difesa che allora non era stato ancora congedato, erano stati trasferiti a una società con sede a Dubai chiamata SOF Training durante il programma, il che, potrebbe essere un modo per evitare tentativi irlandesi di controllare l’attività della società. I registri del ministero dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti hanno mostrato che a questa società era stata concessa la capacità di fornire “formazione sulla sicurezza”. I tre proprietari della Irish Training Solutions, fondata nel 2020, si sono trincerati dietro il silenzio nonché tutti gli altri soggetti coinvolti nell’indagine. 

Lo stesso Danny Cluskey, comproprietario, indossava le insegne della sua ex unità, l’Army Ranger Wing, sulla sua tuta da combattimento mentre conduceva l’addestramento. Le fotografie dell’addestramento mostrano infatti uomini che indossano il tricolore irlandese, il logo di Irish Training Solutions e il distintivo occasionale della 166a Brigata di fanteria libica, che puntano mitragliatrici, sparano con armi da un poligono all’aperto e praticano l’assalto armato a un aereo.

Gli esperti delle Nazioni Unite, da tempo, hanno pubblicato numerosi rapporti incolpando il coinvolgimento di appaltatori militari privati e potenze internazionali che cercano di plasmare il futuro del volatile paese nordafricano, la Libia, per aver trascinato il conflitto e i disordini del paese.

Paolo Romano 

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