#ISRAELIRANWAR. Il Mossad conferma gravi danni alle infrastrutture nucleari iraniane

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Recentemente, il capo del Mossad, David Barnea, ha affermato che Israele ha inflitto “danni significativi” all’Iran nella Guerra dei 12 giorni, ma ha indicato che Gerusalemme deve continuare le sue operazioni contro la Repubblica Islamica.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dall’Ufficio del primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, durante una visita al quartier generale del Mossad, Barnea ha detto: “Ci impegniamo a continuare ad agire con risolutezza per prevenire una futura minaccia iraniana a Israele e a cercare di massimizzare le opportunità strategiche che abbiamo di fronte”, riporta TOI.

Netanyahu ha dichiarato ai vertici del Mossad che la sua operazione con cercapersone e walkie-talkie contro Hezbollah nel settembre 2024 “ha messo in moto tutto ciò che è accaduto in seguito: l’eliminazione di Nasrallah, il crollo di Assad e, successivamente, la nostra operazione congiunta per rimuovere l’immediata minaccia esistenziale” in Iran, ha affermato l’Ufficio del primo Ministro.

Il Pentagono ha dichiarato la scorsa settimana che il programma atomico iraniano è stato ritardato fino a due anni e, secondo il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, gli attacchi al sito nucleare di Fordo hanno causato gravi danni.

Araghchi ha dichiarato in un post su X che Teheran rimane fedele al Trattato di non proliferazione nucleare e al suo accordo di salvaguardia, poco dopo che il Presidente Masoud Pezeshkian ha formalmente sospeso la cooperazione con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica in risposta agli attacchi.

“La nostra cooperazione con l’AIEA sarà canalizzata attraverso il Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale dell’Iran per ovvie ragioni di sicurezza”, ha aggiunto Araghchi.

Funzionari iraniani hanno duramente criticato l’AIEA, l’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, per quello che hanno definito il “silenzio” dell’agenzia di fronte agli attacchi israeliani e statunitensi contro i siti nucleari iraniani.

Il capo dell’agenzia, Rafael Grossi, ha affermato che l’Iran potrebbe iniziare a produrre uranio arricchito entro pochi mesi, sollevando dubbi sull’efficacia degli attacchi statunitensi per distruggere il programma nucleare di Teheran.

Nel frattempo, il capo del CENTCOM statunitense, il generale Michael Kurilla, ha visitato Israele mercoledì scorso come ospite ufficiale del Capo di Stato Maggiore delle IDF, il generale Eyal Zamir, per discutere dei risultati ottenuti dalle IDF nell’Operazione Rising Lion, in una tavola rotonda congiunta sui recenti risultati ottenuti dalle IDF nell’Operazione Rising Lion contro l’Iran e sui più ampi sviluppi della sicurezza regionale.

Kurilla ha anche visitato il centro di comando sotterraneo dell’Aeronautica Militare Israeliana insieme al Capo di Stato Maggiore delle IAF, il Generale Tomer Bar.

Le IDF hanno affermato di attribuire grande importanza ai propri legami con le forze armate statunitensi e hanno ringraziato il CENTCOM per il coordinamento strategico durante le recenti operazioni.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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