#ISRAELHAMASWAR. Jaysh al-Islam e Liwa al-Tawhid, le frange oltranziste legate ad Hamas

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Una interessante analisi su quanto sta accadendo in Israele anche se molto di parte arriva dall’Egitto, ed è fatta del giornalista Hisham Al-Najjar. Che il 7 dicembre in un suo articolo scriveva: “L’Isis attende la caduta di Hamas e dei talebani”. 

Secondo l’autore l’ingresso di membri dell’Esercito dell’Islam e di Liwa al-Tawhid nella linea dell’operazione Flood Al-Aqsa ha deviato l’attacco dal suo corso, ha aumentato il numero di vittime e ostaggi e ha deviato dallo stile di Hamas.

Una sorta di giustificazione e parzialmente una ricerca di “scuse” per quanto compiuto da Hamas il 7 ottobre? A dire il vero non proprio. “Dopo la caduta delle ali del movimento dell’Islam politico, che ha intrapreso la strada elettorale per raggiungere il potere, sia in Palestina che in Afghanistan sono rimasti i due modelli principali che combinano politica e militarismo, mentre l’organizzazione Stato Islamico (ISIS) li difende, aspettando di raccogliere i frutti della loro caduta”.

Secondo l’autore il 7 ottobre scorso vi è stato l’ingresso senza coordinamento di elementi del ramo palestinese dell’Isis (Jaysh al-Islam e Liwa al-Tawhid) nella linea dell’operazione Al-Aqsa Flood. con le Brigate Izz al-Din al-Qassam, l’ala militare di Hamas, che hanno deviato l’attacco dal suo corso e aumentato il numero delle vittime.E degli ostaggi e lo portano fuori dallo stile di Hamas.

Secondo i dati da noi raccolti in 10 anni di osservazione della social sfera jihadista. I gruppi estremisti sunniti che si sono uniti a Hamas, di cui si parla nell’articolo, Jaysh al-Islam e Liwa al-Tawhid, non sono legati a ISIS ma sono legati ad al Qaeda e hanno combattuto in Siria contro Assad. A Qaeda non appena si è saputa la notizia del 7 ottobre ha ripreso una sua campagna mediatica del 2019 dal titolo: Gerusalemme non verrà mai giudaizzata e ha chiamato i suoi uomini nell’emisfero a unirsi a lotta per liberare Gerusalemme. Al Qaeda ha rivendicato gli attentati alle sinagoghe in Canada e gli attacchi in Francia. 

Secondo Hisham Al-Najjar: «Il fatto che l’Isis abbia lasciato il segno nell’attacco ha risolto molti misteri, soprattutto legati ad alcune violazioni avvenute contro i civili, e ha risposto alla domanda principale riguardante la possibilità che Hamas provochi Israele effettuando un’operazione di questa portata e trascinandola in una guerra globale che potrebbe distruggere il suo futuro politico. L’attentato di Al-Aqsa e il discorso che l’ha accompagnato e seguito non sono coerenti con ciò che l’ha preceduto come preludio all’eredità dell’Autorità Palestinese: dopo che Hamas aspirava ad estendere la sua autorità in Cisgiordania, la sua continuazione a governare Gaza è altamente discutibile».

Il segno di cui parla Hisham Al-Najjar è dato dalle bandiere trovate sul luogo delle aggressioni contro i civili e militari israeliani. Ma ISIS non lascia bandiere. ISIS le bandiere le issa nei territori conquistati. Non solo, se ISIS partecipa a questa efferata lotta perché sulla social sfera non ne parla? Non ci sono rivendicazioni di ISIS in merito agli attacchi mentre molto presenti sono i comunicati di al Qaeda e quelli della Jihad Islamica. Una delle case di produzioni Jihadiste più presenti sulla questione Israele-Hamas in favore di Hamas, è Sandar legata ad al Qaeda che ha postato video di elogi per quanto accaduto il 7 ottobre contro Israele e ancora sta dando le line direttive su quanto va fatto da ora in poi per liberare Gerusalemme. Il che comprende attacchi contro le singole persone in Occidente. La richiesta è stata tradotta anche in inglese per una pubblicazione che fa capo ad al Maqdisi, anche questo leader di al Qaeda di origini sirana. Tutti gruppi jihadisti e al Maqdisi che nel tempo sono stati vicini anche a HTS, Hayat Tharir al Sham che nel tempo si è legata a Daesh e poi ad al Qaeda. 

Hisham Al-Najjar continua affermando: «La questione è andata fuori controllo e la rappresaglia israeliana si è trasformata in una guerra di sterminio e la determinazione a distruggere la Striscia di Gaza e non Hamas ha solo portato gli alleati del movimento a essere riluttanti a partecipare e a negare di essere a conoscenza dell’operazione. Rovinare i piani politici di Hamas e sabotare la sua egemonia sull’intera scena palestinese e le sue aspirazioni di estendere la propria influenza in Cisgiordania non c’è nessuno che tragga maggior vantaggio dell’Isis, che ha colto l’occasione ed ha esagerato la sanguinosità dell’attacco agli insediamenti, circondare la Striscia di Gaza per distruggere il futuro politico di Hamas e trascinarlo in uno scontro globale con Israele».

Le parole dall’autore Hisham Al-Najjar, non rendono meno sanguinose le azioni di Hamas che al momento non sembra ritirarsi dai territori sotto assedio di Israele: «L’Isis sta attualmente sfidando due grandi entità islamiche con l’obiettivo di eliminarle: la prima è Hamas palestinese, che è l’unica ala dell’organizzazione internazionale dei Fratelli Musulmani rimasta al potere e che governa senza concorrenti interni da quando ha preso il potere nel la Striscia di Gaza nel 2007, il movimento talebano, che ha preso il potere a Kabul con la forza, e un accordo ingannevole con Washington».

Si può essere parzialmente d’accordo se si sostituisce la parola ISIS con al Qaeda. Ultimamente la comunicazione di al Qaeda si è fatta molto più puntuale e i video sono di qualità migliore. Segno che sono arrivati investimenti importanti. ISIS attualmente si sta occupando in senso letterale di Africa registrando la sua presenza di “Califfato” in Nigeria, Niger, e si sta scontrando con JNIM (al Qaeda) e le autorità governative in Mali e Burkina Faso. Altre aree infette da Daesh sono Mozambico qualche cellula in Ciad e in Somalia. Restano gruppi di fedeli in Iraq, Siria, Afghanistan e Pakistan. Resta un quesito: perché c’era materiale di Daesh nei luoghi degli attacchi? ISIS non ha mai parlato di martiri ne di cellule Daesh in Palestina. Non solo, ha sempre dichiarato nei suoi comunicati recenti e meno recenti che Hamas è figlia dell’Iran e quindi è figlia del demonio. 

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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