Secondo il Wall Street Journal, circa il 70% delle 439.000 case nella Striscia di Gaza e circa il 50% degli edifici sono stati significativamente danneggiati o completamente distrutti durante gli scontri. Inoltre, è stato riferito che solo 8 dei 36 ospedali e centri medici nella Striscia di Gaza sono attualmente funzionanti e accettano pazienti.
L’ Osservatorio Euromediterraneo sui diritti umani ha detto che le forze israeliane ostacolano le organizzazioni per i diritti umani nella Striscia di Gaza.
Secondo il sito web israeliano Wala News, il Qatar ha informato Israele che Hamas ha accettato in linea di principio di riprendere i colloqui per la liberazione degli ostaggi, che includono 40 donne, anziani sopra i 60 anni e malati, in cambio della sospensione dell’operazione militare per una o due settimane.
Il primo gennaio Al Jazeera: conta 70 morti e più di 100 feriti nei bombardamenti israeliani sulla regione centrale della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore.
Secondo i media israeliani, la Corte Suprema israeliana ha invalidato la legge sull’”abolizione della ragionevolezza”, nell’ambito della riforma giudiziaria.
Secondo alcuni media arabi tra gli obiettivi del primo Ministro israeliano Netanyahu c’è il controllo dell’asse Filadelfia e di tagliare fuori da Gaza qualsiasi contatto con i confini arabi.
Continuano gli attacchi nel Mar Rosso. Una nave mercantile britannica che tentava di attraversare lo stretto di Bab al-Mandeb il 31 dicembre, nonostante gli avvertimenti della marina yemenita guidata dagli Houthi è stata attaccata da un missile da crociera. Gli Houthi continuano ad assediare Israele da sud, impedendo attacchi alla Striscia di Gaza. Inoltre, Muhammad Ali al-Houthi ieri ha chiesto la chiusura dello Stretto di Gibilterra a Israele.
Anche l’IRGC ha affermato qualche settimana fa che avrebbe potuto compiere un passo del genere. L’idea secondo quanto emerge dalla social sfera anche se difficilmente fattibile sarebbe quella di arruolare le truppe saharawi del Fronte Polisario, vicino all’Algeria nel Sahara occidentale che hanno stretti legami con l’Iran e lo Yemen. In ogni caso se anche Gibilterra verrà chiusa alle navi israeliane, la crisi commerciale per Israele raggiungerà il culmine.
Gli Houthi, secondo quanto emerge dalla social sfera dispongono di moderni sistemi missilistici antinave e, per la prima volta nella storia delle guerre, colpiscono una nave con un missile balistico antinave. Gli Stati Uniti sarebbero preoccupati per le sorprese che potrebbero aspettarli nei tunnel delle montagne libanesi per mano di Hezbollah, una forza con una linea di rifornimento diretta a Teheran. Il primo gennaio imbarcazioni militari Houthi e una nave americana si sono scontrate nel Mar Rosso: a darne notizia Sky News Arabia con riferimento a fonti yemenite.
Secondo le dichiarazioni ufficiali occidentali, le marine statunitense, britannica e francese hanno scoperto, fino alle 24:00 del 1° gennaio, 72 munizioni vaganti e 18 missili da crociera lanciati dalla marina yemenita. 60 sono stati distrutti in aria. Per raggiungere questo obiettivo, sono stati lanciati 180 missili, con almeno due missili guidati antiaerei SM-3 per bersaglio. Ciascuno di essi costa almeno 2 milioni di dollari, le spese ammontano ad almeno 360 milioni di dollari e forse a 500 milioni di dollari. Mentre migliaia di scorte critiche della serie SM cercavano di essere accumulate per un grave conflitto con la Cina, gli Stati Uniti hanno usato le munizioni di due incrociatori, del valore di migliaia di dollari, contro gli Houthi. Si attende una escalation nel Mar Rosso nelle prossime ore tra lo Yemen e la coalizione marittima americana.
L’Esercito Israeliano ha dichiarato nei giorni scorsi: “Ci stiamo preparando per una battaglia a lungo termine nella Striscia di Gaza”. Il giornale israeliano Yedioth Ahronoth ha scritto: “La fine della guerra non è in vista, ma la portaerei americana ha abbandonato la zona.”
Dal primo gennaio la classificazione del confine con la Giordania passa da “pacifico” a “caldo”. Sempre i media israeliani lamentano che Hamas ha lanciato 27 razzi durante la notte del 1°, inclusi 13 razzi da un’area a nord di Gaza di cui l’esercito israeliano aveva precedentemente dichiarato il controllo. Sempre al quotidiano Yedioth: funzionari dell’esercito hanno riferito che le Qassam saranno in grado di lanciare razzi e mortai anche dopo due o tre anni di guerra.
Il ministero della Difesa israeliano ha iniziato a costruire muri e barriere attorno a una strada principale nella Striscia di Gaza per proteggere i veicoli civili. Il primo gennaio 41 soldati sono rimasti feriti nelle battaglie a Gaza in 24 ore. L’esercito sostiene che dall’inizio della guerra a Gaza sono rimasti feriti 2.234 soldati, di cui 355 gravemente.
Un ex comandante dell’unità di collegamento dell’esercito israeliano ha dichiarato alla stampa: «Quello che è certo è che è impossibile conciliarsi con la realtà venutasi a creare, secondo la quale i coloni venivano evacuati dalla frontiera settentrionale verso gli alberghi: questa è la sconfitta di Israele».
Israele prevede di chiamare 80.000 lavoratori stranieri, la maggior parte dei quali provenienti dall’Asia, invece dei lavoratori provenienti dalla Cisgiordania.
Hamas è contrario all’evacuazione di Gaza in una dichiarazione ha affermato: «L’appello di Smotrich, Ministro per le Finanza di Israele, a sfollare due milioni di palestinesi e a trattenerne circa 200.000 a Gaza è un crimine di guerra accompagnato da un’aggressione criminale». Ahmed Abdel Hadi, rappresentante di Hamas in Libano ha dichiarato alla stampa che Qassem Soleimani ha visitato Gaza più volte e l’idea dei tunnel è venuta ai Imad Mughniyeh, vero nome Imad Fayez Mughniyeh alias al-Hajj Radwan fondatore del Islamic Jihad Organization (2004) morto nel 2008, e a e Qassem Soleimani. Quindi i tunnel di Hamas sono in costruzione dal 2004.
In commemorazione del quarto anniversario della morte di Hajj Qassem Soleimani e del comandante Hajj Abu Mahdi Al-Muhandis e i loro compagni, Hezbollah ha dato vita a un festival dal titolo “I martiri di Gerusalemme”, per oggi alle 18:00, in cui parlerà il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah. Il numero dei membri di Hezbollah uccisi negli scontri con gli israeliani dal 7 ottobre è salito a 138. Nelle immagini di repertorio mostrate per il lancio del Festival, gli account scrivono che Hamas avrebbe 100.000 scout maschi e femmine.
Ed ora uno sguardo al confronto Israele – Hamas, dal 31 al 2 gennaio 2024, alle ore 15:00.
Continuano le ostilità attive nella Striscia di Gaza. All’inizio del nuovo anno, i militanti dell’ala militare di Hamas hanno lanciato un massiccio attacco missilistico con MLRS su Tel Aviv. Tutti gli obiettivi sono stati intercettati e non sono state segnalate vittime o danni. Aspri combattimenti sono in corso ad Al-Tuffa e Ad-Daraj, mentre a Beit Lahia è stata distrutta una scuola utilizzata dai palestinesi per attacchi contro unità dell’IDF.
Nella parte centrale dell’enclave la situazione resta invariata. Tra le rovine del campo profughi di Al-Bureij si stanno verificando scontri e l’IDF sta prendendo di mira possibili concentrazioni di militanti e altri insediamenti circostanti. Il numero delle vittime civili è salito a quasi 22.000 morti e 58.000 feriti.
Nel sud, l’IDF sta avanzando nel comune di Khuzaa, penetrando per circa un chilometro nelle difese nemiche. Con questi progressi, l’IDF può ora circondare i militanti in quest’area da est e ovest di Abasan al-Kabirah.
Le parti continuano a scambiarsi colpi al confine con il Libano. Tuttavia, l’attività dei ribelli è leggermente diminuita rispetto alle settimane precedenti dopo una serie di attacchi alle aree di concentrazione di Hezbollah nella regione di confine.
Si registrano arresti in Cisgiordania al Jazeera riferisce di uccisionidi un certo numero di giovani nel villaggio di Azzun, a est di Qalqilya, nel nord della Cisgiordania.
Il vice capo di Hamas, Saleh Al-Arouri, è stato ucciso da attacco drone al suo ufficio in un sobborgo meridionale di Beirut, a Mushrifiyah. Secondo quanto riporta il Jerusalem Post, nella zona sono stati presi di mira sia un appartamento che un veicolo. Secondo i media libanesi l’attacco è stato effettuato da due droni. Dopo l’attacco, aerei da combattimento israeliani sono stati avvistati su Beirut e Khalde, insieme ad altre aree del Libano.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio