ARMAGEDDON NUCLEARE. Mancano solo due minuti a mezzanotte

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Mancano due minuti alla mezzanotte nucleare. Si tratta del punto simbolico più vicino all’annientamento nucleare, che non si registrava dal 1953, durante la Guerra fredda.

Il Bulletin Of The Atomic Scientists, un gruppo di esperti formato nel 1945, calcola il tempo prendendo in considerazione la probabilità di un Armageddon nucleare. Nel computo vengono inserite altre variabili e minacce emergenti, come il cambiamento climatico e i progressi della biotecnologia e dell’intelligenza artificiale.

La dichiarazione che spiega l’aggiustamento del tempo dell’Orologio del Giorno del Giudizio recita: «Nel 2017, i leader mondiali non sono riusciti a rispondere efficacemente alle incombenti minacce della guerra nucleare e del cambiamento climatico, rendendo la situazione della sicurezza mondiale più pericolosa di quanto non fosse un anno fa, e così pericolosa come lo è stata dalla Seconda guerra mondiale. L’anno scorso i rischi maggiori sono stati nel settore nucleare. Il programma di armamento nucleare della Corea del Nord è sembrato compiere notevoli progressi nel 2017, aumentando i rischi per se stesso, per altri paesi della regione e per gli Stati Uniti. Retorica iperbolica e azioni provocatorie da entrambe le parti hanno aumentato la possibilità di una guerra nucleare per incidente o errore di calcolo. Sul fronte del cambiamento climatico, il pericolo può sembrare meno immediato, ma evitare aumenti catastrofici della temperatura a lungo termine richiede un’attenzione urgente.

Le nazioni del mondo dovranno ridurre significativamente le loro emissioni di gas a effetto serra per mantenere gestibili i rischi climatici, e finora la risposta globale è stata ben lungi dall’essere all’altezza di questa sfida». 

Nel gennaio 2017, la lancetta dei minuti dell’Orologio è stata fatta avanzare di 30 secondi, fino a due minuti e mezzo prima della Mezzanotte.

Per la prima volta, riporta anche il Sunday Post, il DoomsDay Clock è stato influenzato dalle dichiarazioni di un nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in merito alla proliferazione e alla prospettiva di utilizzare effettivamente le armi nucleari, così come dalle dichiarazioni fatte in opposizione agli impegni degli Stati Uniti riguardo al cambiamento climatico. 

Antonio Albanese