Dai social media iracheni arriva una fotografia del settore economico e energetico iracheno. Il vice ministro del Petrolio iracheno, Fayadh al-Nema, ha affermato nei giorni scorsi, nel corso della conferenza sulle esplorazioni petrolifere a Baghdad, che: «I produttori OPEC e non-OPEC lavoreranno insieme per ripristinare l’equilibrio tra i prezzi del petrolio e le forniture per garantire che i prezzi rimangano stabili».
Il vice Ministro ha inoltre dichiarato durante la giornata di studio che le riserve petrolifere dell’Iraq hanno superato i 153 miliardi di barili e che la compagnia di esplorazione petrolifera irachena sta continuando ad aumentare le sue attività di esplorazione attraverso i suoi team o in collaborazione con compagnie straniere. Ha aggiunto che «il lavoro svolto dalla società di esplorazione petrolifera è un lavoro distinto dall’utilizzo delle più recenti tecnologie scientifiche e tecnologiche e che l’Iraq apre le porte per le partnership con i paesi limitrofi per ottenere risultati rapidi nelle operazioni di esplorazione nelle aree di confine comuni». Ha sottolineato che «il piano per i prossimi anni nel campo del petrolio sarà focalizzato sullo sforzo esplorativo in aree che promettono di ottenere petrolio greggio e gas nell’Iraq orientale e occidentale per soddisfare i requisiti della produzione di elettricità».
Dal punto di vista energetico, poi, la Commissione sull’integrità ha rivelato l’importo speso nel settore dell’elettricità dal 2006, un importo superiore ai 34 miliardi di dinari iracheni, circa 29 miliardi di dollari USA, mentre la capacità produttiva ha raggiunto i 16.010 megawatt. La commissione ha inoltre rilevato come l’uso di carburante alternativo abbia fatto sprecare al governo grandi somme destinate all’elettricità.
L’emergenza idrica dell’Iraq comincia ad essere affrontata: il ministro delle Infrastrutture e delle politiche sociali, Binkan Rikan, ha visitato il cantiere per il nuovo impianto idrico della provincia di Bassora, di vitale importanza per l’area. Motivo principale della visita era verificare lo stato dei lavori la cui fine era prevista entro quest’anno. Il Ministro ha annunciato di aver rilevato la presenza di pesanti ritardi nei lavori e ha promosso l’apertura di un’apposita indagine sottolineando come il nuovo governo si debba impegnare per non ripetere gli errori che portarono alle proteste di luglio.
Tommaso dal Passo