I servizi segreti turchi, che operano attraverso ambasciate e consolati in Occidente, hanno ampliato le loro operazioni di spionaggio in territori stranieri , prendendo di mira gli oppositori del governo Erdogan.
Stando a Nordic Monitor, Si ritiene che l’aggressiva campagna di operazioni segrete, sia un precursore di ulteriori azioni, anche violente, da parte di agenti turchi. Secondo un documento riservato del governo turco, datato 25 gennaio 2024, le spie turche hanno raccolto attivamente informazioni in Occidente e trasmesso rapporti al loro quartier generale ad Ankara.
Il documento di otto pagine rivela solo la punta dell’iceberg di una vasta operazione di spionaggio condotta da molteplici servizi di intelligence turchi in dozzine di paesi stranieri.
Il documento menziona paesi come Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Francia, Polonia, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Lussemburgo e Norvegia. Ulteriori paesi sono trattati nei documenti correlati.
Il documento, firmato dal capo della polizia Engin Aydın ad Ankara, contiene l’ordine di condurre ulteriori indagini sulle persone i cui nomi sono stati raccolti all’estero.
L’utilizzo delle ambasciate e dei consolati turchi come centri di intelligence ha subito un’accelerazione significativa dopo la nomina di Hakan Fidan a ministro degli Esteri nell’estate 2023. Fidan, che in precedenza è stato a capo del Milli İstihbarat Teşkilatı o Mit, l’intelligence turca, per un decennio, ha svolto un ruolo significativo nell’assistere il governo Erdogan in attività di sicurezza di diverso genere. Fidan portò con sé diversi alti ufficiali dell’intelligence del Mit e li ha messi in ruoli chiave nel ministero degli Esteri, trasformando di fatto il servizio diplomatico in un importante apparato di intelligence.
L’unità segreta di intelligence del ministero degli Esteri, la Direzione per la sicurezza e la ricerca, Araştırma ve Güvenlik İşleri Genel Müdürlüğü, è stata sottoposta a una ristrutturazione, con Fatma Ceren Yazgan, agente dell’intelligence turca, nominata a guidare la direzione. Yazgan ha svolto un ruolo fondamentale nella profilazione degli ambasciatori e dei diplomatici turchi, determinando infine la rimozione sommaria e improvvisa di un terzo dei diplomatici turchi dal servizio estero nel 2016.
Il presidente Erdogan dipende sempre più dai servizi di intelligence per mantenere il suo potere: la maggiore sorveglianza e le attività di raccolta di informazioni all’estero mirano a intimidire gli oppositori all’estero.
Nell’ultimo decennio il Mit è stato implicato in molteplici operazioni in Europa e negli Stati Uniti, che includevano omicidi, tentativi di rapimento, campagne di intimidazione e operazioni di influenza.
Un rapporto pubblicato dal governo federale tedesco nel luglio 2023 ha identificato la Turchia come l’unico alleato della Nato che conduce attività di spionaggio e intelligence sul suolo tedesco, ritenute una minaccia per l’ordine costituzionale e la coesione sociale della Germania e sollevando significative preoccupazioni sulla sicurezza nazionale e sul rapporto tra i paesi due paesi.
Il rapporto pubblicato a luglio 2023 dal Ministero federale degli Interni e della Comunità elencava la Turchia insieme a Russia, Cina, Corea del Nord e Iran come “i principali attori dello spionaggio contro la Germania, il cyber attacchi diretti da servizi di intelligence, proliferazione di armi e operazioni di influenza”.
Secondo il Ministero degli Interni tedesco i servizi segreti e le autorità di sicurezza turche sono parte integrante dell’apparato governativo turco. Si ritiene che svolgano un ruolo cruciale nell’assistere il presidente Erdogan e l’Akp nell’attuazione delle loro decisioni politiche.
Allo stesso modo, il servizio di intelligence svedese, Säpo, ha emesso un avvertimento nel suo rapporto annuale il 21 febbraio 2024, affermando che le potenze straniere stavano sistematicamente prendendo di mira la Svezia per attività come “la mappatura dei gruppi di opposizione, i tentativi di influenzare il processo decisionale svedese e la pianificazione di attacchi contro individui in Svezia”.
Secondo quanto riportato dai media svedesi, in passato la Säpo avrebbe indagato su tali attività, in particolare in relazione alla sorveglianza di persone presumibilmente legate al movimento Gülen.
I documenti ottenuti da Nordic Monitor chiariscono che le azioni intraprese finora dai paesi europei e dal Nord America non hanno impedito al governo Erdogan di continuare le sue operazioni segrete.
Luigi Medici