UNGHERIA. Polizia cinese di stanza a Budapest

190

La polizia cinese sarà di stanza in Ungheria come parte di un accordo di sicurezza tra Pechino e Budapest. 

Secondo Die Welt, l’accordo, che “approfondisce la cooperazione in settori quali l’antiterrorismo, la lotta ai crimini transnazionali, la sicurezza e lo sviluppo delle capacità di contrasto nell’ambito della Belt and Road Initiative” sta facendo suonare campanelli d’allarme sul fatto che l’Ungheria, membro della NATO e dell’UE, stia minando gli obiettivi di sicurezza europei.

La Cina ha precedentemente dislocato la polizia in paesi tra cui Italia e Serbia, anche se l’Italia ha ritirato il suo accordo in seguito alle polemiche sulle stazioni di polizia segrete in tutto il mondo che monitorano il dissenso dei cittadini cinesi all’estero, riporta Semafor.

Gli osservatori cinesi e i gruppi per i diritti umani temono che la Cina stia intensificando la repressione transnazionale in Ungheria mentre Budapest diventa sempre più legata economicamente a Pechino. Ma la situazione della polizia potrebbe anche essere un gesto più simbolico degli approcci più radicali alla politica estera del primo ministro ungherese Viktor Orbán rispetto all’UE e alla NATO.

Il cinese Hina Group è già il più grande investitore straniero dell’Ungheria e Orbán vuole di più. Dopo aver firmato la Belt and Road Initiative di Pechino, il progetto di investimenti infrastrutturali globali della Cina, il paese è diventato un hub per la produzione cinese di veicoli elettrici e batterie: aziende cinesi come CATL, Nio, Eve Energy, Huayou Cobalt, BYD e Ningbo Zhenyu Technology hanno tutte annunciato di voler costruire stabilimenti in Ungheria. 

Ma dovrebbe essere “molto preoccupante” che l’Ungheria stia cercando di posizionarsi come “testa di ponte” per la Cina, riporta Politico citando “fonti economiche” ungheresi. Alla fine Pechino potrebbe “utilizzare qualsiasi tipo di vulnerabilità economica per ricattare”, ha aggiunto l’economista.

La maggiore presenza di aziende cinesi in Ungheria significa più lavoratori cinesi in Ungheria, il che significa che “l’incentivo principale” dell’accordo sulla sicurezza è che Pechino “monitori e controlli i propri cittadini”, afferma il Royal United Services Institute, Rusi

Budapest è stata “molto accomodante nei confronti delle richieste cinesi”, aggiunge il Think Tank britannico: il governo ungherese nel 2022 ha respinto le preoccupazioni sulla scoperta di stazioni di polizia cinesi all’estero in Ungheria, mentre altri paesi dell’UE hanno avviato indagini all’interno dei propri confini.

Ma la presenza della polizia in Ungheria potrebbe anche essere semplicemente un simbolico “gesto diplomatico” verso l’UE e la NATO, afferma l’Istituto Centrale Europeo di Studi Asiatici. Nei precedenti accordi di pattugliamento con Italia e Serbia, la Cina ha inviato la polizia principalmente nelle zone turistiche, e la polizia cinese si è limitata ad aiutare a tradurre per i turisti sempre assieme ad agenti delle polizie locali. Sebbene il numero ufficiale degli agenti di polizia cinese in Ungheria sia sconosciuto, fonti social parlano di 22 agenti, si ritiene che non saranno molti e che la loro presenza non farà una “grande differenza” per gli obiettivi di sicurezza più ampi dell’Ungheria. 

Piuttosto, l’accordo sta inviando un segnale all’UE e alla NATO che Budapest sta adottando un “approccio diverso” quando si tratta di trattare con Cina e Russia.

Durante un recente viaggio negli Stati Uniti, Viktor Orbán non ha visitato la Casa Bianca e ha invece fatto visita all’ex presidente Donald Trump, il probabile candidato repubblicano alle elezioni generali di novembre. Stando al Guardian, Orbán probabilmente aiuterà Trump a elaborare una politica estera favorevole al Cremlino nel caso in cui fosse rieletto, ma l’incontro tra i due leader ha anche fatto riflettere sulle loro opinioni divergenti su Pechino. 

Anna Lotti

Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/