TURCHIA. Il Grande Fratello è oggi anche alla corte di Erdogan

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Nuove polemiche si scatenano sui social media turchi alla vigila elettorale: un’applicazione presente sullo smartphone del ministro degli Interni turco Süleyman Soylu, in grado di determinare l’identità di una persona in pochi secondi dopo averne scattato una foto con il telefono, ha attirato le critiche di esperti legali, polizia, politici dell’opposizione e utenti dei social media per la presunta acquisizione e archiviazione illegale dei dati personali delle persone.

Soylu ha presentato l’applicazione chiamata “KİM” (Chi), normalmente utilizzata nelle operazioni di intelligence, in un video pubblicato sul canale YouTube del più grande sito web di tecnologia online della Turchia, ShiftDelete. Net.

Nel video Soylu scatta una foto del suo intervistatore, Hakkı Alkan, e l’applicazione lo identifica in pochi secondi, riporta Turkish Minute.

«Il ministero degli Interni è uno dei migliori al mondo nell’utilizzo della tecnologia. … Questo Stato ha poteri immensi. Quello che vi sto mostrando in questo momento è solo uno su centomila», afferma Soylu.

Sia l’applicazione che il fatto che sia utilizzata da un ministro, membro di un partito politico, oltre che dalle agenzie di intelligence e dall’unità antiterrorismo della Turchia, hanno suscitato critiche sui social media, con molti che sostengono che acquisisca e memorizzi dati personali illegalmente.

«Immaginate il programma installato sul telefono di una persona in contatto con membri di un’organizzazione criminale. Vi informerebbe in pochi secondi se c’è un mandato di perquisizione e di arresto, e sareste in grado di fuggire all’istante. … Soylu porta il programma di intelligence del Paese nella tasca della giacca», ha dichiarato il sindacato di polizia turco Pol-Sen in una serie di tweet.

Il deputato del Partito Popolare Repubblicano – Chp, Gürsel Tekin, ha dichiarato che il caricamento dell’applicazione sull’App Store di Apple pone un “problema di sicurezza”, in quanto Apple ha accesso a tutte le applicazioni caricate.

«Indagare, utilizzare ed elaborare dati personali, compresi quelli biometrici di 85 milioni di cittadini, in modo così arbitrario attraverso un sito web con sede negli Stati Uniti è un crimine. Il Ministro degli Interni non può accedere, osservare o elaborare dati personali in modo arbitrario», ha aggiunto Tekin.

L’avvocato Sevgi Erarslan, in una delle risposte al video, ha twittato che l’uso dell’applicazione da parte di Soylu va contro la Costituzione, la legge n. 6698 sulla protezione dei dati personali, adottata durante il mandato dell’attuale governo del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, e la Convenzione n. 108 del Consiglio d’Europa per la protezione delle persone con riguardo al trattamento automatico dei dati personali, ratificata dalla Turchia durante il governo dell’Akp.

«Il ministro degli Interni sta dimostrando con orgoglio la sua capacità di accedere istantaneamente alle informazioni private dei cittadini attraverso una speciale applicazione installata sul suo iPhone. … Un magnifico monumento alla sicurezza interna ed esterna», ha commentato l’accademico Can Gürses, membro dell’Accademia di diritto penale, in un tweet ironico.

L’Accademia di diritto penale, fondata da avvocati turchi che lavorano nel campo della giustizia penale, ha sottolineato che l’esecuzione di scansioni biometriche arbitrarie attraverso l’applicazione costituisce il reato di “ottenimento e diffusione illegale di dati personali” ai sensi dell’articolo 136 del Codice penale turco, aggiungendo che il ministro Soylu non ha alcuna immunità per aver commesso un reato.

Luigi Medici

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