Se l’aeronautica militare statunitense deve combattere con bilanci sempre più restrittivi, le crescenti richieste di innovazione e modernizzazione, la Cina sta correndo con jet da combattimento avanzati e una flotta in rapida espansione. La rivista Air & Space Forces Magazine riporta che il segretario dell’aeronautica militare statunitense Frank Kendall ha evidenziato le difficoltà di finanziamento affrontate dal caccia Next-Generation Air Dominance (NGAD), dal tanker Next-Generation Aerial Refueling System (NGAS) e dai droni Collaborative Combat Aircraft (CCA) all’Airlift Tanker Association Symposium tenutosi a Grapevine, in Texas.
La rivista rileva che i leader dell’aeronautica militare hanno affermato che gli Stati Uniti hanno bisogno di tutti e tre i programmi principali per essere preparati a una futura guerra aerea con la Cina. Kendall ha sottolineato la necessità di “creatività” nella futura struttura della forza a causa dei vincoli di bilancio, nonostante gli aspetti operativi e di convenienza interconnessi di questi programmi, riporta AT.
L’USAF ha serie difficoltà a modernizzarsi tra gli impegni per gli aggiornamenti del deterrente nucleare e la crescente minaccia della Cina; fino ad ora si sono usati dei palliativi sfruttando le risorse all’osso ma ora non è più possibile.
Il Segretario USAF ha menzionato la necessità di un aereo cisterna stealth per supportare le forze aeree da combattimento nei territori contesi e l’importanza della crescita dell’aeronautica militare statunitense. Le esigenze sono molteplici alla luce del fatto che il presidente cinese Xi Jinping ha ordinato al suo esercito di essere pronto a conquistare Taiwan entro il 2027.
Per The National Interest, lo sviluppo di jet da combattimento di sesta generazione da parte dell’aeronautica militare statunitense è inutile e uno spreco di risorse: questi aerei da guerra avanzati, che incorporano droni e intelligenza artificiale, sono investimenti speculativi che potrebbero non migliorare significativamente le capacità militari statunitensi. Occorrerebbe potenziare quello che si ha, potenziando addirittura i sistemi senza pilota. Ben diverso il pare di altri riviste e gruppi di ricerca secondo cui, riporta Real Clear Defense, gli Stati Uniti devono promuovere lo sviluppo stealth per mantenere la superiorità aerea. Sottolinea la necessità di sostituire l’F-22, un progetto di fine anni ’90, e sottolinea che solo le piattaforme con equipaggio, non i droni, hanno le capacità decisionali critiche necessarie in un ambiente di guerra elettromagnetica intensa.
I droni sono limitati, alla luce del successo di Israele nell’aprile 2024 nell’abbattimento di centinaia di droni e missili iraniani, poiché molti paesi ora schierano sistemi aerei senza pilota.
Altre nazioni, tra cui Regno Unito, Giappone, Italia (attraverso il Global Combat Air Program), Francia, Germania e Spagna (attraverso il Future Combat Air System), stanno progredendo sui caccia di sesta generazione, con Cina e Russia che seguono l’esempio.
The War Zone riporta che la Cina ha presentato lo Shenyang J-15T, un caccia imbarcato migliorato, alla China International Aviation & Aerospace Exhibition di Zhuhai; il J-15T, dotato di avionica avanzata, motori WS-10 di fabbricazione cinese e compatibilità con il lancio tramite catapulta, rappresenta un significativo aggiornamento rispetto al J-15 originale. Questa nuova variante, in grado di operare sia su portaerei CATOBAR che STOBAR, sarà utilizzata a bordo di tutte le portaerei cinesi, inclusa l’ultima Fujian, che utilizza un sistema di lancio elettromagnetico.
La Cina ha ufficialmente svelato anche lo Shenyang J-35A, un caccia stealth terrestre, prima del suo debutto alla China International Aviation & Aerospace Exhibition. L’aereo, in fase di sviluppo da anni, è una variante dell’FC-31, inizialmente destinato all’esportazione e alle operazioni basate su portaerei.
Inoltre, The War Zone afferma che lo sviluppo del J-35A mira anche a rafforzare la presenza della Cina nel mercato internazionale dei caccia, con potenziali opportunità di esportazione verso paesi a cui è vietato acquistare modelli occidentali; mentre gli Stati Uniti tergiversano nella costruzione della loro potenza aerea di nuova generazione.
Ciò solleva la questione di come un’aeronautica militare statunitense potenzialmente in inferiorità numerica possa combattere e sconfiggere la Cina in un potenziale conflitto futuro nel Pacifico, il che richiederebbe significativi cambiamenti organizzativi e tecnici.
Tommaso Dal Passo
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