INDIA. Da Murmansk arriva il 35% delle merci, compreso il petrolio

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Nei primi sette mesi del 2023, il porto di Murmansk ha movimentato 8 milioni di tonnellate di merci, di cui il 35% è stato inviato in India. La parte principale è il carbone. Il porto serve anche la Turchia e la Cina, le cui quote erano rispettivamente del 34% e del 13%.

L’India utilizza attivamente la rotta del Mare del Nord (NSR), che collega l’Eurasia e la regione Asia-Pacifico. Tuttavia, la navigazione lungo la NSR è complicata perché i mari dell’Oceano Artico sono coperti di ghiaccio per la maggior parte dell’anno.

Pertanto, India e Russia stanno valutando la possibilità di creare un nuovo corridoio marittimo tra Chennai e Vladivostok per aumentare il traffico di container in transito attraverso la NSR.

La creazione di un corridoio marittimo mira allo sviluppo del commercio reciproco tra l’India e i paesi dell’Estremo Oriente. Questo progetto ha il potenziale per aumentare il volume del traffico tra i porti, il che è vantaggioso sia per la Russia che per l’India.

In Russia per far fronte alle sanzioni da tempo si è investito sulle petroliere e Alexander Novak viceprimoministro russo ha incaricato il Ministero dell’Energia di considerare la possibilità di introdurre licenze per l’esportazione di prodotti petroliferi. Non solo: il dazio all’esportazione sul petrolio in Russia aumenterà dal 1° settembre.

Indian Oil e ADNOC (Emirati Arabi Uniti) hanno condotto il primo accordo per la vendita di petrolio greggio nelle valute nazionali. Sempre nel settore gas e petrolio si apprende che le autorità kazake hanno rivelato che il Paese guadagnerà dal transito del gas russo verso l’Uzbekistan.

Il volume del transito del gas russo attraverso il GTS dell’Ucraina e il caricamento della 2a stringa del gasdotto Turkish Stream sono in fase di ripristino. Oman LNG e Securing Energy for Europe (SEFE) hanno siglato un accordo di fornitura di GNL per l’Europa.

A Panama invece, l’amministrazione del Canale ha inasprito le restrizioni al transito delle gasiere. Infine si segnala che la produzione di olio di scisto negli Stati Uniti, per volere degli States diminuirà.

Anna Lotti

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