Autarchia ghanese

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GHANA – Accra 15/02/2014. Le riforme economiche del presidente del Ghana, John Dramani Mahama, sono una «pillola amara per un domani migliore» per risollevare l’economia del Ghana in difficoltà.

Il governo, installato appena un anno fa, ha innalzato le misure finanziarie, infatti, dicendo che dovrebbero migliorare le condizioni dell’economia. «Queste decisioni sono difficili da prendere, ma garantiranno la ripresa economica, con risultati convincenti», ha detto il presidente Mahama il 13 febbraio incoerenza stampa.  La svalutazione della valuta ghanese, il Cedi, annunciata la scorsa settimana dalla Banca centrale, ha detto il presidente Mahama è «una pillola amara che deve essere inghiottita nella speranza che alla fine porti vantaggi per l’economia. Oltre alla pressione sugli aumenti di stipendio del settore pubblico, il ministero delle Finanze è intervenuto nel settore pubblico spendendo circa il 70% del suo fatturato, Mahama ha osservato che l’inflazione nel 2014 è prevista attestarsi al 13,8% per restare a questi livelli 3 anni. Il ritiro dei contributi sui prodotti petroliferi e derivati hanno determinato un aumento del prezzo della benzina, dell’elettricità, dell’acqua, delle tasse, mentre il costo del tasso di cambio Cedi ha, a sua volta, ha portato ad un aumento dei prezzi di beni e servizi. Sottolineando che il Ghana non è l’unico paese in difficoltà economiche, il presidente ghanese ha detto che altri paesi hanno sperimentato simili situazioni, tra cui la lira Turchia, che ha perso il 7,2% nei confronti del dollaro, il peso che è sceso del 10,4%, il rand sudafricano al 4,7%. 

Il Cedi ghanese è sceso del 18% dall’anno scorso e il deprezzamento continuo che proseguirà quest’anno con una moneta che è attualmente pari a 2,4 dollari, nonostante le forti pressioni e le misure annunciate dalla Banca centrale: controllo delle operazioni finanziarie rivedendo le modalità di funzionamento dei conti in valuta estera e di rientro di denaro dall’estero, la proibizione dell’emissione dei libretti di assegni in valuta estera, il limite dei prelievi in contanti al di fuori del Ghana non deve superare il milione di dollari o l’equivalente a persona per ogni singolo viaggio. Misure criticate da parte dei titolari di simili conti che minacciando di portare in tribunale la Banca centrale. A parere degli economisti, il governo può affrontare la sfida economica se riuscirà a controllare la spesa e a frenare l’entusiasmo dei ghanesi per valuta estera e prodotti importati. A tal fine, il presidente ha esortato i suoi connazionali, soprattutto il mondo imprenditoriale, a fidarsi della moneta locale, il Cedi, Mahama ha poi sottolineato ai giornalisti che l’entusiasmo generato da valute estere come dollaro e sterlina nelle operazioni finanziarie a livello locale, non contribuisce a rafforzare l’integrità e la stabilità dell’economia. Ma è pratica diffusa nel paese che l’elenco dei prezzi e dei servizi sia fatto in dollari come affitti, tasse scolastiche, biglietti, hotel, prezzi degli articoli di negozi e altri beni e servizi. Mahama ha lamentato che ogni anno circa un miliardo di dollari sia speso per l’importazione di sette prodotti, mentre esistono simili risorse a livello locale. Il costo di riso, olio vegetale, zucchero, le spese di conservazione alimentare, rappresentano la metà di quello che il paese guadagna per il cacao, che rappresenta la maggior parte delle esportazioni del paese. Il presidente ha poi invitato ad applicare le nuove misure adottate dalla Banca centrale, come tutela della moneta locale. A questo scopo Il governo prevede di ridurre la dipendenza da valute estere per promuovere la produzione locale allo scopo di ridurre l’elevato tasso di prodotti importati che possono essere reperiti nel paese.