L’Alleanza del Pacifico rottama le tariffe

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COLOMBIA – Cartegena des Indias 15/02/2014. I paesi della Alleanza del Pacifico firmano un accordo per “rottamare” il 92% delle tariffe commerciali e rafforzare i legami con l’Asia.

Creata nel 2012, l’Alleanza ha lo scopo di integrare i mercati nel commercio, energia, finanza, infrastrutture e rafforzare i legami con l’Asia, partner commerciale chiave dell’area. L’accordo commerciale elimina il 92% delle tariffe tra i paesi membri una volta che i rispettivi parlamenti abbiano ratificato l’accordo, mentre verrà il resto verrà abolito gradualmente.

Si prevede che l’accordo diventi operativo nel 2015 secondo i presidenti Juan Manuel Santos della Colombia, ospite della riunione; Ollanta Humala del Perù, Sebastián Piñer , Cile e Enrique Peña Nieto, del Messico. «Questo accordo si traduce in maggiori investimenti, più competitività e, di conseguenza, più occupazione e occupazione di buona qualità. Questo è lo scopo fondamentale», ha detto il presidente colombiano Santos.

L’accordo, firmato a Cartagena de Indias, creerà anche un fondo per finanziare gli investimenti in infrastrutture nei quattro paesi membri e istituire un sistema comune per monitorare e controllare il prezzo dei farmaci.

Il pil totale delle quattro nazioni rappresenta oltre un terzo della produzione economica globale dell’America Latina e oltre il 50 % del commercio estero del subcontinente. Costa Rica, Panama e Guatemala, che hanno espresso interesse per diventare soci e il presidente del Costa Rica, Laura Chinchilla, hanno partecipato al vertice firmando il protocollo di costituzione, che dovrebbe essere completato intorno alla fine del 2014 .

Il blocco economico sta cercando di avere più peso in America Latina, promuovendo il libero commercio, gli investimenti esteri e concentrandosi sulla rapida crescita delle economie, come alternativa alle politiche protezionistiche dei membri Mercosur come Argentina, Venezuela e Brasile.

«In questo grande mercato che comprende più di 210 milioni di consumatori, saremo veramente in grado di contribuire a una maggiore integrazione latino – americana», ha detto il presidente messicano Peña Nieto. Ma Ollanta Humala è stato più cauto: «Abbiamo ancora la parte più difficile davanti: attuare e rendere istituzionale l’accordo». Anche se il 92% delle tariffe sui beni e servizi sarà eliminato, il restante 8% si riferisce a prodotti agricoli considerati altamente “sensibili”, come banane, caffè e fagioli, e il progetto nel lungo periodo (17 anni) previsto dai firmatari prevede la eliminazione di tutte le tariffe.